FRANCK CARDUCCI – The Answer
Autoproduzione
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2019
Come
ben sintetizza la foto centrale del libretto che accompagna il nuovo disco di
Franck Carducci “The Answer” ritraente l’artista con la clessidra in mano, il
tempo passa velocemente. Sembra ieri che ascoltavo per la prima volta il
chitarrista polistrumentista francese nel buon debutto di “Oddity” del 2011, e
anche nel successivo “Torn Apart” del
2014, dove ho trovato miglioramenti e maturazione artistica.
Il
tempo vola dicevo, sono passati quasi cinque anni per giungere al nuovo album,
ma la riflessione che mi sorge spontanea è che tuttavia la musica resta
immortale.
Carducci
ha nuove storie da raccontare, e le registra in sei nuove tracce, mentre nel
disco si trovano in aggiunta due bonus track, una live intitolata “On The Road
To Nowhere” e “Beautiful Night”, poi ancora in aggiunta due versioni radio di
“(Love Is) The Answer” e “Slave To Rock’n’Roll” i pezzi da spingere dell’album.
Ed
è proprio con “(Love Is) The Answer” che si inizia, con le tastiere, gli
effetti e un riff di chitarra acustica. Il brano è altamente Prog grazie alle
tastiere Hammond e Mellotron di Oliver Castan, mentre alla batteria c’è
Antonino Reina, Christophe Obadia ai cori, Carducci al basso, chitarre e voci e
Steve Marsala, Mary Reynaud, Sandra Reina e Amelynn Vecchi ai cori. Un
equilibrio fra Neo Prog e stile anni ’70 caro in primis ai Genesis e agli Yes che
lascia spazio alla magniloquenza del suono. “Slave To Rock’N’Roll” è più
elettrica e l’incedere iniziale mi ricorda molto la qualità dei Saxon, semplici
e diretti. Ovviamente non siamo a livelli dell’Heavy Metal, ma traspare questa
aria che rimanda agli anni ’80, mentre il ritornello si affaccia verso l’AOR.
Trascinante l’assolo di chitarra.
“Superstar”
è una mini suite di dodici minuti, qui l’artista mette in mostra tutte le sue
capacità compositive, e ritorna il Progressive Rock con i cambi di tempo. La
musica di Carducci prende per impeto emotivo e lascia il segno, gioca molto sui
momenti orecchiabili da stamparsi nella mente e il tutto funziona. L’esperienza
accresciuta grazie anche ai concerti dal vivo negli anni porta a questo
risultato. Fra Pendragon e Genesis.
Un
altro brano di media lunga durata è “The After Effect” di dieci minuti. La
fantasia nella musica è un elemento importante, bisogna saperla dosare al
momento giusto ed in maniera assolutamente personale, questo fattore o lo si ha
o non lo si ha, non si improvvisa. Ogni canzone dell’album quindi è
completamente differente, questo è un grande pregio perché il tutto scorre in
maniera leggera e piacevole.
Ritorna
la formula canzone con “The Game Of Life”, voce e piano dialogano fra melodie
dolci e introspettive. Il pezzo è impreziosito dalla tromba di Thierry Seneau.
A seguire un'altra mini suite di undici minuti, “Asylum”. Ottimo l’intro con
ritmiche sospese e un assolo di chitarra, tutto questo porta a un crescendo
sonoro importante, un modo di fare che cattura e funziona sempre. Il brano
bonus live a cui facevo riferimento in apertura è acustico, mentre “A Beautiful
Night” è una piccola gemma che per fortuna è stata inclusa nell’album.
Franck
Carducci si da una risposta (come intitola l’album stesso), ma spero che quella
più grande arrivi dal pubblico perché l’album merita veramente tutta la vostra
attenzione.
Il
disco uscirà il 28 novembre. MS
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