KARIBOW
– Holophinium
Progressive
Promotion Records
Distribuzione
italiana: GT Music
Genere:
New Prog /AOR
Supporto:
2cd – 2016
Ci
si imbatte in campo musicale sempre più spesso negli anni con i cosiddetti
“supergruppi”. Questi sono formati da diversi musicisti provenienti da
altrettante band più o meno di successo nell’ambito. Il Progressive Rock ci ha
già regalato diverse di queste band di successo, basta nominare i Transatlantic
o gli Ayreon per farvene avere un idea. Ebbene, i tedeschi Karibow oggi rientrano
proprio in questo contesto, in quanto nelle file di questo ottavo lavoro da
studio si trovano musicisti come Michael Sadler dei Saga (voce), Sean Timms già
con Unitopia e Southern Empire (tastiere), Colin Tench dei Corvus Stone
(chitarra) e Karsten Stiers della band Errorhead (voce). Con il gruppo del
leader Oliver Rüsing (voce, chitarra, basso, batteria, tastiere) suonano nel
disco anche Jörg Eschrig (mandolino e cori), Daniel Neustad (basso), Chris
Thomas (chitarra acustica) e Markus Bergen (tastiere).
Sicuramente
fra di voi chi è intenditore di questo genere musicale avrà già intuito che
musica i Karibow vanno a proporre, ossia un mix fra New Prog in stile Marillion
e del buon AOR in stile Saga. Chi non conoscesse queste due band è libero di
farsi un tour informativo anche su You Tube. Ne scaturisce in definitiva un monumentale
doppio cd dal titolo “Holophinium”, con un artwork davvero speciale, cartonato
e contenente un libretto all’interno esaustivo sia di testi che di
informazioni.
Ci
tengo a sottolineare questo fatto, perché l’acquisto di un disco a mio avviso
non deve essere soltanto soldi per delle canzoni, perché l’autore vuole sempre
comunicare emozioni, e questo bene si deve accompagnare anche visivamente, così
anche l’acquirente è giusto che venga informato su chi lavora all’intera opera
etc. Cosa sarebbero “The Dark Side Of The Moon” o “Sgt. Pepper's
Lonely Hearts Club Band” senza l’artwork? Questa volta davvero notevole lo
sforzo creativo di Oliver Rüsing.
Venendo
invece al contenuto musicale, il primo cd è composto da dieci canzoni e come
spesso accade in questo magniloquente genere, l’argomento è fantascientifico.
Subito brividi all’ascolto di “Holophinium”, aperto da un breve intro oramai
immancabile in ogni album Rock che si rispetti. Un lieve AOR con chitarre
distorte attenuate dalle predominanti tastiere, sciolina armonie ruffiane e
gradevoli, una sorta di Spock’s Beard era Neal Morse. La musica tenta qualcosa
in più nella mini suite “E.G.O.”, anche interventi di elettronica che fanno da
tappeto sonoro. Ciò che risulta già da questi primi ascolti è la facilità con
cui Oliver Rüsing compone ritornelli semplici e diretti.
Piccole
istantanee di Metal Prog di tanto in tanto fanno capolino nelle canzoni.
Resto
colpito dalla bellezza di “Some Will Fall” e dall’energia di “Quantum Leap”, ma
non sono i singoli episodi che vanno nominati, l’insieme scorre in maniera
molto fulgida.
Il
cd 2 è una lunga suite dal titolo “Letter From The White Room” suddivisa in
sette episodi. Cambi di ritmo, controtempi, tastiere, chitarre, tutto quello
che serve al Prog ed all’AOR è qui in “Walk On Water (Part II)”. Tuttavia
questo monumentale lavoro in studio essendo
a cavallo fra due generi, probabilmente corre il rischio di scontentare
un poco gli ascoltatori più integralisti degli stessi, ma è un rischio
limitato, in quanto le atmosfere e le melodie sono così gradevoli che tutto va
per il meglio. Un lavoro del genere necessita di un comodo divano dinanzi allo
stereo, un volume alquanto allegro e magari anche un buon bicchierino (moderato)
di quello che più piace a voi. Un lungo viaggio in musica che giova al corpo e alla la mente. MS
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