FABIO ZUFFANTI &
ZBAND – Il Mondo Che Era Mio
AMS / BTF
Genere: Progressive
Rock
Supporto: cd - 2014
Molto spesso mi sono lamentato di situazioni musicali qui in
Italia che hanno fatto sì che il mio giudizio fosse rassegnatamente negativo al
riguardo. Non è per partito preso nei confronti di un genere musicale a me
caro, e neppure per chiusura mentale relegata a nostalgia dei tempi che furono,
bensì vera e propria constatazione dell’evoluzione culturale del popolo
italiano. Ma per fortuna anche oggi c’è
chi si batte per se stesso e la musica, per poter semplicemente vivere di lei e
di esprimere il proprio essere attraverso le sue corde. In un calderone immenso
questi artisti vanno scovati e supportati perchè è da loro che spesso nascono
emozioni.
Fabio Zuffanti di certo non è l’ultimo arrivato, lo sapete
bene anche voi che seguite le mie recensioni, ha formato numerosi gruppi come
Finisterre, La Maschera Di
Cera ed Höstsonaten tanto per nominare
i più famosi ed è un artista che si batte da venti anni per la sua causa,
quella di esprimere un concetto musicale a cavallo fra semplicità, armonie e
Prog Rock. Probabilmente il connubio di questi elementi non è digeribile a
tutti gli usufruitori, i quali spesso si legano al significato di Prog Rock
distante dal cosiddetto termine “commerciale”. Non che Zuffanti nella sua
carriera abbia fatto dischi prettamente commerciali, anzi, tuttavia ha
ricercato la giusta melodia anche di facile memorizzazione, magari a discapito
di lunghe cavalcate tecniche. Venti anni di realizzazioni che hanno fatto in
ogni caso parlare, emozionare e cantare.
Quest’anno è uscito anche il disco solista “La Quarta Vittima ” che ha
riscosso interesse di pubblico in senso
generale e che ha portato Zuffanti a formare una band per partire in un tour
mondiale che ha toccato nazioni come Belgio, Olanda e Canada. Un concerto in
cui si suonano le diverse tappe della carriera che hanno contribuito a formare
l’artista genovese, un insieme di canzoni estrapolate dai diversi suoi progetti.
Ogni canzone è un tassello importante che l’artista sente vicino a se. Ma non
tutto è filato liscio a livello tecnico e le registrazioni live purtroppo non
si sono potute realizzare. Zuffanti tuttavia ha ritenuto di immortalare
ugualmente questa Zband ed una scaletta importante che lo ha accompagnato nel
corso del tour, per questo si reca agli Hilary
Audio Recording Studio e ripete il concerto live in studio.
Quello che ne
scaturisce all’ascolto, oltre alla bellezza delle composizioni, è una forte
sensazione di agio, ossia i musicisti godono di questa situazione e danno il
meglio di loro stessi. Ecco allora classici come “In Limine” (Finisterre con
Boris Valle),”Rainsuite” (Höstsonaten), “La Notte Trasparente ” (La Maschera Di Cera) ed altri
ancora, riprendere vita, una nuova veste comunque elegante e moderna. Del nuovo
album solista ci sono “Una Sera D’Inverno”, “La Quarta Vittima ” e “Non Posso
Parlare Più Forte”.La Zband è formata da Matteo Nahum (chitarra), Paolo “Paolo”
Tixi (batteria), Giovanni Pastorino (tastiere) e Martin Grice (fiati), oltre
che da Fabio Zuffanti al basso e voce.
Sette tasselli
importanti per la carriera, ma anche per il Prog Italiano in generale, troppo
spesso relegato al confine dei tempi che furono, invece con “Il Mondo Che Era
Mio” si ha nuovamente l’ennesima prova che il genere è vivo e vegeto. Ben
confezionato in edizione cartonata, registrato con la consapevolezza di rendere
il concerto più tangibile ed un bel poster de “La Quarta Vittima Tour”all’interno
dell’artwork stesso, questo è il sunto del cd.
Sicuramente Fabio
ora è già all’opera in un nuovo progetto, la sua “vulcanicità” non è
sicuramente nuova a nessuno, perchè lui è artista vero, vive della sua musica,
o almeno tenta di farlo con tutte le difficoltà del caso e se ci riesce è solo
grazie a se stesso, alla gavetta, alla bella musica che solo un ascoltatore
disattento può lasciarsi sfuggire.
Da avere e godere!
(MS)
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