Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 27 dicembre 2014

Daal

DAAL – Dances Of The Drastic Navels
Agla Records
Genere: Progressive Rock/Avantgarde
Supporto: cd – 2014


Il Progressive Rock Italiano si sta basando su nomi oramai importanti, ci sono artisti che con il duro lavoro e la perseveranza, hanno dato uno stile ben riconoscibile al nostrano genere d’avanguardia. Alfio Costa lo troviamo alle tastiere in numerosi progetti, Prowlers, Tilion, Colossus Project, ha collaborato con Malaavia, Ars Nova, The Samurai Of Prog solo per fare alcuni nomi e con Davide Guidoni alle percussioni (oltre che ottimo grafico) ha creato questo fortunato progetto dal nome Daal. “Dances Of The Drastic Navels” è la quinta realizzazione da studio dopo il successo di “Dodecahedron” del 2012. L’album è composto da cinque tracce ed è edito in una confezione cartonata come sempre curata da Davide Guidoni. I suoni registrati sono contaminati da aloni di oscurità per le atmosfere, sempre intriganti e sorprendenti.
Le composizioni prendono vita in una casa isolata e buia nei pressi di un bosco, la casa di Mr. Sandro, questa è l’ideale per la concentrazione tanto che Costa in due giornate riesce a comporre le cinque canzoni.
Nel disco si avvalgono del supporto di amici come Ettore Salati alle chitarre, noto in ambito Prog in quanto presente in numerosissimi progetti al riguardo (The Watch, Alex Carpani, Archangel, The Redzen, Soulengine etc. etc.), Bobo Aiolfi basso anche con i Prowlers, Letizia Riccardi al violino, Tirill Monh voce in “Inside Out” e Guglielmo Mariotti(voce).
Il titolo del primo brano “Malleus Maleficarum” lascia già presagire l’ascolto a cui si va incontro. Le musiche sono composte da Costa, ma qui una mano importante la da Guidoni nell’intro e le sonorità si fanno grevi  in stile Goblin o Antonius Rex. Notevole la parte centrale del brano, quando le atmosfere si placano per una Psichedelia a tratti di Pinkfloydiana memoria.
“Elektra (An Evening With…)” è una variante elettronica e strumentale, impreziosita dalle percussioni di Guidoni. Il pezzo comunque Rock,  è dedicato ad un loro amico scomparso in una tragica notte.
“Lilith” è una sorta di ninna nanna ispirata da un disegno trovato inciso in un albero presso la suddetta casa dell’amico Sandro. Ipnotico ed ammaliante, basa molta enfasi sulle note sgocciolate dal piano di Costa. Composizione emozionante e profonda come pochi sanno concepire.
Con la title track “The Dance Of The Drastic Navels” ritroviamo i classici Daal, quelli che hanno saputo colpire l’attenzione dell’ascoltatore progressivo sin dal 2009. I pochi testi che si ascoltano nel lavoro sono comunque il proseguo dell’argomento dei primi album, si narra della storia di un uomo del futuro che si innamora di una strega metà donna e per metà robot, dove riesce a far diventare l’individuo un proprio giocattolo. Il brano gode di atmosfere nordiche, molto vicine al Prog svedese e a certi King Crimson, queste date dall’oscurità dei passaggi, soprattutto caratterizzati dal suono  mellotron. A metà ascolto subentra l’elettronica, carta molto spesso vincente dei Daal.
Il disco si chiude con “Inside You”, in origine destinata a diventare la conclusione della suite appena ascoltata, invece lasciata definitivamente godere di vita propria. La canzone (perché di questo si tratta) è cantata dalla bella voce della norvegese Tirill Mohn ed è esaltata dal nostalgico violino di Letizia Riccardi. Il pezzo da solo vale il prezzo del cd, come si dice spesso in questi casi, degno suggello del lavoro.
I Daal fanno ciò che sentono, non badano a stili o mode, mutano pur sempre reggendo il sound su di una personalità che il buon 80% delle band mondiali di Prog Rock si sognano! Qui c’è da ascoltare, “Dances Of The Drastic Navels” è un viaggio da fare senza freni inibitori, senza paura, basta lasciarsi andare per scoprire nelle oscurità dei raggi di sole che sembrano indicare una nuova strada. Io come sempre, in casi come questi non giudico ma ascolto e cerco di lasciarmi trasportare, perché questa musica esula dalla banalità, non va ascoltata assolutamente in macchina o comunque sia distrattamente, ma va goduta a pieno, in tutte le sue sfumature.

Daal, oramai un nome ed una garanzia. (MS)

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