Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

martedì 6 novembre 2012

Runaway Totem

RUNAWAY TOTEM - Manu Menes
Lizard Records
D
istribuzione italiana: Lizard Records
Genere: Rock psichedelico-Progressive
Supporto: CD – 2009




I Runaway Totem sono un contenitore di energia cosmica, traslata in onde sonore, generate dall’uomo sotto il nome “Musica”. No, non sono impazzito, questo è il vero pensiero artistico di questa longeva band, che posa le sue radici nel lontano 1988. Francamente non è solo il loro pensiero, ma anche quello di altri nobili artisti, fra i quali ricordo sempre con estremo piacere il grande cantante delle Orme, Aldo Tagliapietra, il quale sostiene a sua volta che tutto è già esistente nel cosmo, è solo l’uomo che deve captarlo.
Dopo numerosi dischi e svariati cambi di line up, i Runaway Totem li troviamo oggi con Cahal De Betel alle chitarre, voce, tastiere e sintetizzatori, Tipheret alla batteria, Dauno al basso e Issirias Moira Dussati alla voce. Le energie da loro captate si racchiudono in “Manu Menes”, secondo movimento di quattro elementi. Un lavoro molto lungo, settantadue minuti di energia suddivisi in tre suite, della durata media di ventiquattro minuti l’una.
“Alle Sorgentidikronos” è la prima. Si apre in maniera greve, cadenzata e raccoglie energia ad ondate, alternando frangenti delicati ad improvvisi sbalzi umorali e narrativi. Gli strumenti sono come i numeri per la matematica, il fine per il risultato. “Aevum” ci descrive il tempo, lo spazio dentro di noi umani, dotati di mezzi per attingere l’energia cosmica. La musica è più ritmata, il basso è più presente, pur sempre privilegiando tastiere e sintetizzatori. Seguono chitarre nervose ed un cantato femminile, a cavallo fra gli anni ’70 ed il New Prog primi anni ’80. Ottima la parte strumentale, coinvolgente e d’atmosfera. “Phi-Ur” è il pezzo più lungo del disco, il percepimento dell’essere e del Non essere. In esso si articolano diverse influenze sonore, compresa l’improvvisazione Jazz a dimostrazione che la band è cosciente dei propri mezzi e della propria tecnica. Il vibrafono che si sente è suonato da Mirko Pedrotti.
Io non definirei questa musica “cosmica”, mi viene più naturale chiamarla “Totale”, in quanto possiede tutti gli ingredienti per spaziare da un genere ad un altro. Io sono più terreno, ma quando ascolto certe vibrazioni, sono capace di estraniarmi e di goderne i benefici.
E bravi i Runaway Totem… MS

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