Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 23 giugno 2012

Jupiter Society

JUPITER SOCIETY - First Contact / Last Warning
Fosfor Creation

Distribuzione italiana: ?
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2008



C’è una band di New Prog che ha saputo scrivere buone storie musicali, senza strafare e composta da ottimi strumentisti, questi sono i Carptree. Carl Westholm è il tastierista ed il creatore di questa proposta dal nome Jupiter Society. Questo progetto solista mostra il lato più duro dell’artista, via le sonorità eteree dei Carptree e dentro il Metal Prog.
La passione per il cosmo e la fantascienza viene fuori dall’opera, interamente dedicata allo spazio proprio come ha saputo fare Lucassen con i suoi Ayreon e Star One. “First Contact” è un disco di questa portata, numerosi collaboratori attorniano Westholm per un risultato finale inaspettatamente coeso. E’ un viaggio spazio temporale che rapisce l’attenzione, infatti uno dei pregi è proprio la ricchezza emozionale. Pur percorrendo strade gia battute, Jupiter Society riesce a cogliere le sfumature più raffinate di questo inesauribile genere musicale, tutta l’essenza del Metal Prog spaziale viene assimilata ed elargita. Non c’è bisogno di fare la voce grossa, nessun tecnicismo esasperato. L’anima di questo disco si alza in volo proprio come l’astronave dell’artwork, sostenuta dalle tastiere , ma colpita drammaticamente alle spalle, fotografia dell’attimo fra la vita e la morte. In “First Contact” in effetti si aggirano anche sonorità grevi, non proprio solari, ma che fanno pensare ed immaginare. Una produzione non proprio all’altezza, penalizza il risultato finale. Credo fermamente che se Westholm avesse avuto a disposizione il budget di Lucassen, probabilmente ora saremmo qui ad osannare un altro disco.
La carta vincente di “First Contact” comunque è il buon songwriting, senza inventare nulla di nuovo sciolina melodie toccanti e dirette, al limite del disarmante. Le tastiere sono inevitabilmente in evidenza, a tratti maestose. Non c’è brano che si eleva sopra gli altri, tutto il concept scivola via all’ascolto che è un piacere. Un encomio anche per i cantanti Nils Erikson ed Oivin Tronstad, autori di una prova più che buona. Ci sono anche richiami a band come i Rocket Scientists ed Everon, ma non vorrei sminuire troppo la personalità dell’artista in esame.
“First Contact” è un onesto esordio solista, un progetto che va tenuto sott’occhio, con la speranza che non si tratti solo di un fuoco di paglia. Intanto faccio i complimenti a Carl Westholm, un artista che sa il fatto suo e che sa emozionare con classe. MS


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