Bellissimo album, il mio primo album prog, perciò ci sono anche abbastanza affezionato. Forse non raggiunge i livelli tecnici di Octopus, ma i brani, dal primo all'ultimo hanno quel "qualcosa in più" che nemmeno io so spiegare. Di sicuro è un album vario, si passa dal Rock (Giant, Why not) al Folk (Isn't it Quiet and Cold), da intrecci strumentali e vocali da capogiro (Alucard) a parti acustiche (Nothing at All, Funny Ways), sempre con molta classe e disinvoltura, favoriti anche dal fatto che i membri del gruppo sono polistrumentisti, perciò la loro strumentazione comprende, oltre ai principali strumenti Rock, anche violino, strumenti a fiato, tastiere elettroniche e piano. C'è da dire, inoltre che, essendo polistrumentisti, era frequente vederli scambiarsi gli strumenti e quindi vedere il cantante al basso o il bassista suonare una chitarra. Quest'album, inoltre, è più spontaneo rispetto agli altri. Il livello qualitativo e tecnico è alto, ma non strafanno. In sostanza, Gentle Giant è uno dei più begli album del Prog anni '70 di una delle migliori band Prog anni '70, che comunque, dopo quest'esordio continueranno a deliziarci con album sopraffini, che uniscono Rock a sonorità più "medievali" (non so se il termine è appropriato). Fra l'altro mi sento in dovere di citare il tastierista, Kerry Minnear, che, non sarà stato forse il più tecnico dei tastieristi prog, come i vari Keith Emerson o Rick Wakeman, ma le sue polifonie, le sovrapposizioni di tastiere, il suo modo di utilizzare le tastiere elettroniche (Moog in primis) lo rendono uno dei più grandi (a mio parere) tastieristi della scena prog. Scusa per il commento kilometrico, purtroppo non ho il dono della sintesi, ahahah.
Caro Lorenzo, i commenrti sono gratis!!! E vai con i chilometri!!! ahahahah Il Blog è qui per questo, per parlare, altrimenti avrei aperto un sito. Mi fa piacere quando si possono scambiare sensazioni ed informazioni assieme. Fai bene a menzionare Kerry Minnear, grande dei tasti d'avorio. Vedo che i lettori del blog sono molto ferrati sul genere, vedo band che vincono o dischi che sono effettivamente i migliori, a dimostrazione di passione e competenza. BRAVI! Si, Gentle Giant ha un sapore speciale rispetto agli altri album anche per me! La scoperta di un mondo nuovo, tecnico e fantasioso ed il termine "medievale" non è sbagliato. Non so se lo sai, ma io sono oltre che giudice anche giurato nella manifestazione Progawards, per cui ascolto migliaia di dischi prog l'anno. Ebbene credimi se ti dico che oggi 2011 il buon 50% delle band, se non di più, hanno le influenze dei Gentle Giant!Questo per dirti della rivoluzione che hanno fatto. Grazie Lorenzo e alla prossima quando vuoi.
Bellissimo album, il mio primo album prog, perciò ci sono anche abbastanza affezionato. Forse non raggiunge i livelli tecnici di Octopus, ma i brani, dal primo all'ultimo hanno quel "qualcosa in più" che nemmeno io so spiegare. Di sicuro è un album vario, si passa dal Rock (Giant, Why not) al Folk (Isn't it Quiet and Cold), da intrecci strumentali e vocali da capogiro (Alucard) a parti acustiche (Nothing at All, Funny Ways), sempre con molta classe e disinvoltura, favoriti anche dal fatto che i membri del gruppo sono polistrumentisti, perciò la loro strumentazione comprende, oltre ai principali strumenti Rock, anche violino, strumenti a fiato, tastiere elettroniche e piano. C'è da dire, inoltre che, essendo polistrumentisti, era frequente vederli scambiarsi gli strumenti e quindi vedere il cantante al basso o il bassista suonare una chitarra. Quest'album, inoltre, è più spontaneo rispetto agli altri. Il livello qualitativo e tecnico è alto, ma non strafanno. In sostanza, Gentle Giant è uno dei più begli album del Prog anni '70 di una delle migliori band Prog anni '70, che comunque, dopo quest'esordio continueranno a deliziarci con album sopraffini, che uniscono Rock a sonorità più "medievali" (non so se il termine è appropriato). Fra l'altro mi sento in dovere di citare il tastierista, Kerry Minnear, che, non sarà stato forse il più tecnico dei tastieristi prog, come i vari Keith Emerson o Rick Wakeman, ma le sue polifonie, le sovrapposizioni di tastiere, il suo modo di utilizzare le tastiere elettroniche (Moog in primis) lo rendono uno dei più grandi (a mio parere) tastieristi della scena prog.
RispondiEliminaScusa per il commento kilometrico, purtroppo non ho il dono della sintesi, ahahah.
Lorenzo
Caro Lorenzo, i commenrti sono gratis!!! E vai con i chilometri!!! ahahahah Il Blog è qui per questo, per parlare, altrimenti avrei aperto un sito. Mi fa piacere quando si possono scambiare sensazioni ed informazioni assieme. Fai bene a menzionare Kerry Minnear, grande dei tasti d'avorio. Vedo che i lettori del blog sono molto ferrati sul genere, vedo band che vincono o dischi che sono effettivamente i migliori, a dimostrazione di passione e competenza. BRAVI! Si, Gentle Giant ha un sapore speciale rispetto agli altri album anche per me! La scoperta di un mondo nuovo, tecnico e fantasioso ed il termine "medievale" non è sbagliato. Non so se lo sai, ma io sono oltre che giudice anche giurato nella manifestazione Progawards, per cui ascolto migliaia di dischi prog l'anno. Ebbene credimi se ti dico che oggi 2011 il buon 50% delle band, se non di più, hanno le influenze dei Gentle Giant!Questo per dirti della rivoluzione che hanno fatto.
RispondiEliminaGrazie Lorenzo e alla prossima quando vuoi.