Whimsical
WHIMSICAL
– Emissary
Luminol
Records
Genere:
Post Prog Moderno
Supporto: EP / Spotify – 2022
Fa
estremamente piacere vedere ragazzi nati negli anni ’90 cimentarsi in un genere
che in molti danno per vecchio e stantio, ossia il Progressive Rock, proprio
per questo il sestetto di Verona Whimsical non è legato al solito passato bensì
innesta nel proprio sound quelle sonorità moderne che provengono da band Prog
più attuali come Haken, Porcupine Tree, Leprous e molte altre ancora. Detto
questo, l’EP “Emissary" lo inserisco nel filone Post Prog Moderno.
La
band è composta da Enrico Marchiotto (tastiere, synths, voce), Alice Morin (voce),
Leila Lazrague (voce), Matteo Pozza (chitarra), Giacomo Giarola (batteria) e Dimitri
Maragna (basso).
Whimsical
nasce nel 2017 come progetto solista di Enrico Marchiotto (Watershape, Alchemy
Victory, etc.) e nel 2018 esordiscono con “Steamed Landscapes” portato anche al
Prog festival Shades Of Prog assieme ad artisti come Dark Ages e Dark
Quarterer. La necessità dunque di riportare questa musica dal vivo richiede
alle spalle una vera e propria band, da qui in poi la formazione è completa.
Folk,
Metal, elettronica, Pop, Rock Progressivo, sono tutti ingredienti che entrano a
far parte del DNA della band e le due voci femminili che definirei ottime
entrambe, apportano al risultato finale un valore aggiunto.
“Emissary”
pur essendo un EP è composto di sei brani che trattano lo stato d’animo dei
giovani d’oggi fra futuro e speranze, ecco dunque che il titolo può avvalersi
di differenti significati, può essere sia inteso come un fiume che si genera
(in questo caso di generi musicali?), oppure come un portatore di messaggi.
L’onere
di iniziare l’ascolto aspetta a “Flamboyant” del quale esiste anche il video
ufficiale. La qualità della band fuoriesce immediatamente dalle note mostrando
sia tecnica individuale che gusto per la composizione. Il suono è avvolgente,
ricco di sonorità che sopraggiungono da ogni parte e che al momento giusto
sanno lasciare il palco alle voci di Alice Morin e Leila Lazrague. Molti di voi
potrebbero definire questa musica Metal Progressive, in effetti i punti in
comune sono molti, in realtà non del tutto, aperture ariose lasciano spaziano a
frammenti maggiormente Rock. Le tastiere si lanciano in un assolo in stile
Dream Theater e a complicare di più la descrizione di questa musicalità ci aggiungo
anche del Neo Prog inglese.
Un
piano elettrico apre “The Time Trickster 2”, e qui le atmosfere sono pacate, la
musica diventa improvvisamente raffinata, come un bell’abito da sera. L’assolo
di chitarra lascia in me un segno, amo molto questi interventi strumentali a
spezzare l’ascolto, questa è l’essenza del Progressive Rock.
Un
occhiata anche al mondo del Folk inglese, chitarre sia elettriche che
acustiche introducono “The Green Sea In
July”, qui il livello emotivo sale assieme alla sensazione di trovarsi in ampi
spazi bucolici. Musica dall’ampio respiro, senza troppi fronzoli o orpelli. Ritornano
a ruggire le chitarre con “When We Dare” e l’ausilio dell’elettronica, ma anche
del suddetto Neo Prog, questo almeno per quello che concerne l’uso della
chitarra elettrica nell’assolo. Resto piacevolmente colpito dalla musicalità di
“Kappasparkle”, epica ma allo stesso tempo ricca di spunti sonori, una apertura
strumentale dalle mille sfaccettature, perfino semplice da stamparsi nella
mente. Tanta materia al dentro e nel
finale un ritmo contagioso tanto da farmi trovare a muovere le gambe a ritmo
senza essermene neppure accorto. L’EP si conclude con “Green” altro brano in
pieno stile Whimsical, fra Folk, Metal, Rock e Neo Prog.
Questo
EP è davvero scorrevole, un piacere da ascoltare tutto di un fiato. Avendo
letto la recensione probabilmente avrete avuto la sensazione di semplicità ed
immediatezza, ma attenzione perché così non è del tutto, nei brani si
nascondono chicche e passaggi davvero interessanti, ma questi li lascio
scoprire a voi. MS
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