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lunedì 12 dicembre 2022

Whimsical

WHIMSICAL – Emissary
Luminol Records
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: EP / Spotify – 2022




Fa estremamente piacere vedere ragazzi nati negli anni ’90 cimentarsi in un genere che in molti danno per vecchio e stantio, ossia il Progressive Rock, proprio per questo il sestetto di Verona Whimsical non è legato al solito passato bensì innesta nel proprio sound quelle sonorità moderne che provengono da band Prog più attuali come Haken, Porcupine Tree, Leprous e molte altre ancora. Detto questo, l’EP “Emissary" lo inserisco nel filone Post Prog Moderno.
La band è composta da Enrico Marchiotto (tastiere, synths, voce), Alice Morin (voce), Leila Lazrague (voce), Matteo Pozza (chitarra), Giacomo Giarola (batteria) e Dimitri Maragna (basso).
Whimsical nasce nel 2017 come progetto solista di Enrico Marchiotto (Watershape, Alchemy Victory, etc.) e nel 2018 esordiscono con “Steamed Landscapes” portato anche al Prog festival Shades Of Prog assieme ad artisti come Dark Ages e Dark Quarterer. La necessità dunque di riportare questa musica dal vivo richiede alle spalle una vera e propria band, da qui in poi la formazione è completa.
Folk, Metal, elettronica, Pop, Rock Progressivo, sono tutti ingredienti che entrano a far parte del DNA della band e le due voci femminili che definirei ottime entrambe, apportano al risultato finale un valore aggiunto.
“Emissary” pur essendo un EP è composto di sei brani che trattano lo stato d’animo dei giovani d’oggi fra futuro e speranze, ecco dunque che il titolo può avvalersi di differenti significati, può essere sia inteso come un fiume che si genera (in questo caso di generi musicali?), oppure come un portatore di messaggi.
L’onere di iniziare l’ascolto aspetta a “Flamboyant” del quale esiste anche il video ufficiale. La qualità della band fuoriesce immediatamente dalle note mostrando sia tecnica individuale che gusto per la composizione. Il suono è avvolgente, ricco di sonorità che sopraggiungono da ogni parte e che al momento giusto sanno lasciare il palco alle voci di Alice Morin e Leila Lazrague. Molti di voi potrebbero definire questa musica Metal Progressive, in effetti i punti in comune sono molti, in realtà non del tutto, aperture ariose lasciano spaziano a frammenti maggiormente Rock. Le tastiere si lanciano in un assolo in stile Dream Theater e a complicare di più la descrizione di questa musicalità ci aggiungo anche del Neo Prog inglese.
Un piano elettrico apre “The Time Trickster 2”, e qui le atmosfere sono pacate, la musica diventa improvvisamente raffinata, come un bell’abito da sera. L’assolo di chitarra lascia in me un segno, amo molto questi interventi strumentali a spezzare l’ascolto, questa è l’essenza del Progressive Rock.
Un occhiata anche al mondo del Folk inglese, chitarre sia elettriche che acustiche  introducono “The Green Sea In July”, qui il livello emotivo sale assieme alla sensazione di trovarsi in ampi spazi bucolici. Musica dall’ampio respiro, senza troppi fronzoli o orpelli. Ritornano a ruggire le chitarre con “When We Dare” e l’ausilio dell’elettronica, ma anche del suddetto Neo Prog, questo almeno per quello che concerne l’uso della chitarra elettrica nell’assolo. Resto piacevolmente colpito dalla musicalità di “Kappasparkle”, epica ma allo stesso tempo ricca di spunti sonori, una apertura strumentale dalle mille sfaccettature, perfino semplice da stamparsi nella mente. Tanta materia al dentro e  nel finale un ritmo contagioso tanto da farmi trovare a muovere le gambe a ritmo senza essermene neppure accorto. L’EP si conclude con “Green” altro brano in pieno stile Whimsical, fra Folk, Metal, Rock e Neo Prog.
Questo EP è davvero scorrevole, un piacere da ascoltare tutto di un fiato. Avendo letto la recensione probabilmente avrete avuto la sensazione di semplicità ed immediatezza, ma attenzione perché così non è del tutto, nei brani si nascondono chicche e passaggi davvero interessanti, ma questi li lascio scoprire a voi. MS






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