Endless Season
ENDLESS
SEASON - Paths And Crossroads
Autoproduzione
Genere: Progressive Jazz
Supporto: Bandcamp.com – 2022
L’ascolto
di questo nuovo disco dei veneziani Endless Season mi ha fatto fare un salto
nel tempo, quando anche da ragazzo ascoltavo Jazz Rock, sensazioni che poi ho
provato più poco salvo in qualche sporadico caso. M’immergevo nei Perigeo, Arti
& Mestieri, Agorà solo per fare tre nomi e mi sentivo grande, perché già
allora questa era musica non per tutti ma per i cosiddetti intenditori.
Probabilmente leggendo queste righe penserete che il quintetto formato da
Lorenzo Di Prima (basso), Paolo Busatto (chitarra), Andrea Cecchetto (batteria),
Francesco Pollon (tastiere), e Luca Ardini (sassofono) sia una copia del
passato, e invece no. La base musicale sicuramente prende spunto dai tempi che
furono, è ineluttabile, ma con uno sguardo rivolto ai tempi moderni dove le
melodie e l’innesto fra generi giocano un ruolo fondamentale.
Si
formano nel 2014 ed esordiscono nel 2016 con l’album omonimo e oggi ritornano
con “Paths And Crossroads”.
Il
disco è formato di otto brani a iniziare da “No Excuses” che mette subito in
tavola tutte le carte della band, ossia intesa, tecnica e gusto per le melodie
eleganti. La batteria gioca un ruolo fondamentale in questo brano, dove
Cecchetto mette le virgole al posto giusto, ma è l’amalgama che funziona e già
si è intenzionati a pensare di trovarci al cospetto di un ottimo album. Le
premesse sono confermate da “Paradox”, con un’attenzione particolare per il
sound fusion della band canadese UZEB, questo per chi li dovesse conoscere. Il
basso dunque si esprime al meglio, così il dialogo batteria tastiere è intenso,
tanto da farci muovere al ritmo del brano. La chitarra è la protagonista e si
getta in un assolo lungo ed efficace che va a tracimare nel suono nervoso dei
King Crimson.
Il
livello già alto si incrementa grazie a “47”, solo durante l’ascolto mi accorgo
che il tempo è in 7/4, sarà un gioco di cifre? Non saprei, tuttavia l’assolo di
batteria e di basso mi stendono. Non manca di certo la cosiddetta ballata se
così vogliamo chiamarla in questo contesto, s’intitola “Moonlight Promenade”.
La chitarra acustica di Paolo Busatto sposa il piano di Pollon, l’ingresso del
sax in lontananza con effetto eco donano all’ascolto freschezza, la musica degli
Endless Season è senza ombra di dubbio un caleidoscopio di colori.
“Do
You Wanna Play With Me?” è per struttura un brano decisamente Prog, con una
spolveratina di Frank Zappa. Qui la band fa la voce grossa e mostra tutti i
muscoli a disposizione. In “Squaring The Circle” palesano anche il
divertimento, la gioia di suonare, giocare con le note e il risultato è
decisamente contagioso. E poi il brano che non ti aspetti, sorretto dalla
chitarra elettrica arpeggiata in un tuffo nel Post Rock arriva “Exhalations” a
spaesare l’ascoltatore. Questo si che è saper mantenere alta l’attenzione
dell’ascolto.
Chiude
“Deep Surface (Outro: Remembering)” altro pezzo a cavallo fra Prog e Jazz ricco
d’idee e variazioni.
Il
ritorno degli Endless Season è notevole, siamo al cospetto di un signor gruppo,
di quelli che hanno talento da vendere, non facciamoceli sfuggire ma
supportiamoli perché la musica italiana, sembrerà banale, ma ha bisogno di
artisti del genere. Davvero consigliato. MS
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