Caravaggio
CARAVAGGIO – Caravaggio
I Cuochi Music Company
Genere: Progressive Rock Italiano
Supporto: file/cd – 2022
Quante
volte navigando nel web ci siamo imbattuti in alcuni gruppi musicali a noi
sconosciuti, vuoi perché formatisi solamente di recente, vuoi per la scarsa
distribuzione del materiale a volte relegata a semplici file. Internet per
questo è un contenitore che apostroferei con il termine “magico”, dove ci si
può trovare veramente di tutto e siccome amo ricercare, a volte m’imbatto in
piccoli o grandi sorprese sonore.
I
Caravaggio, nome assolutamente importante e impegnativo, fanno parte di una di
queste sorprese, anche se a memoria ricordo di averli ascoltati nella
trasmissione “Prog & Dintorni” dell’attentissimo Gianmaria Zanier di Radio
Vertigo One. Rimango colpito dal brano
“Before My Eyes” il quale in me fa scaturire la voglia di ricercare e
approfondire la band. Dopo una scrupolosa navigata leggo che Caravaggio è
figlio di una band che ha dato al Metal Italiano alcune pagine importanti di
musica, gli storici Adramelch scioltisi almeno una decina di anni fa. Vittorio
Ballerio (voce) e Fabio Troiani (chitarra) hanno in mente nel 2015 di ricercare
anche nel mondo del Progressive Rock e lo fanno circondandosi di validi
musicisti come ad esempio il batterista Alessio Del Ben (Quel Che Disse Il
Tuono, Wotan) e il bassista Marco Melloni (Pino Scotto). Probabilmente la
scelta del nome Caravaggio sta ad accostare la musica proposta a certe
immagini, la volontà del gruppo di dare visione alle proprie note con grande
maestria, questo è quello che io fantastico, anche perché durante l’ascolto le
sensazioni provate mi portano proprio a una fase sinestetica. Il cantato è in
lingua inglese, suggerita a Vittorio Ballerio da Tracy Bell, già produttore di
“Opus” dei citati Adramelch. L’artwork è per opera di
Gianfranco Ferlazzo, “The Front Window” (Voyeur) (serie: “The Adbusters project
box”).
Per
questo esordio le registrazioni iniziano nel 2018, periodo pre pandemia, per
giungere oggi al risultato di dieci canzoni. Il Rock proposto potrebbe sembrare
per bontà delle melodie di matrice americana, ma strumentazioni assolutamente
mediterranee come la fisarmonica, il flauto, la chitarra ispanica, le nacchere e
altre ancora, donano al prodotto una fisionomia completamente differente,
accostando la musica a un Prog sia ricercato che folclorico.
Assolutamente
valida l’interpretazione delle linee vocali, ma ancora di più lo sono le parti
di chitarra elettrica che spesso intraprende assolo davvero espressivi con
tanta buona tecnica al seguito.
“Caravaggio”
inizia molto bene proprio con “Before My Eyes”, infarcita di buoni
arrangiamenti e una personalità ben definita. Vigore e cambi di tempo fanno
accostare alcuni frangenti sonori a quelli proposti dai Porcupine Tree, ma
Caravaggio ha poco da spartire con la band di Steven Wilson. L’intervento della
fisarmonica dona all’ascolto un fascino del tutto particolare. Ricercate scelte
vocali in stile anni ‘80 aprono “Not On Me”, canzone spensierata nell’incedere
e comunque pregna di sorprese. Quasi un’ora di musica che sembra racchiusa in
una manciata di minuti tanto è la scorrevolezza dell’ascolto. Difficile
estrapolare solo alcuni brani dal contesto, la validità della proposta è
quantomeno omogenea, resto colpito magari dalla dolcezza di “Guernica” dove
superlativa è la prova della chitarra acustica oltre a quella interpretativa di
Ballerio. Da sottolineare la cover di “Fix You” dei Coldplay con l’ospite
Courtney Swain, di carattere e rispettosa. Altro ospite è Antonio Zambrini e il
suo flauto nella conclusiva “Life Watching”.
“Caravaggio”
è semplicemente un disco molto gradevole, professionale, ispirato e solare dove
le belle melodie sono il pennello, la tecnica la tavolozza e la nostra mente la
tela. Buona visione. MS
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