MYSTERY
– One Among The Living
Unicorn
Records
Genere: Progressive Rock/ AOR
Supporto: cd – 2010
Il
Canada è una nazione che spesso ci delizia con ottimo Rock e Prog, basta citare
Rush, gli storici Harmonium, i metallici Anvil o Razor, oppure i maestosi Saga
tanto per comprenderci. Nel tempo la nazione ha sempre saputo elargire piccole
perle di Prog, anche con gruppi cosiddetti “minori”.
I
Mystery del chitarrista e tastierista Michel St-Pere sono una formazione ben
rodata, già attiva dal 1986. Io invece ho avuto il piacere di imbattermi con
loro tramite il secondo album dal titolo “Destiny?” del 1998. Sono rimasto
colpito dal risultato che scaturisce dall’unione di Rock, Prog ed AOR. Il
cantato è in inglese ed il risultato senza parlare di miracolo è interessante,
tanto da farmeli annotare sul mio tabellino di marcia. Nel frattempo spariscono
dai scaffali dei negozi, tanto da farmi pensare ad un triste fuoco di paglia, le
mie speranze erano mal poste? Per fortuna mi sono sbagliato, nel 2007 tornano
con “Beneath the Veil of Winter's Face”,
un album più fresco e ricercato. La personalità gioca attivamente il suo ruolo.
L’interpretazione vocale di Benoît David migliora nel tempo, punto di forza
della band assieme alle melodie ruffiane e godibili.
E
nel 2010 è la volta di “One Among The Living”, un disco composto da quattordici
tracce e per far capire al Prog fans la strada intrapresa dalla band informo
che contiene anche una bella suite di ventitré minuti. Infatti il trio sposta
il tiro verso il Progressive Rock più canonico rispetto a l’Hard Prog e AOR dei
dischi passati, soprattutto dell’esordio. Vigore e gusto per i buoni ritornelli
cantabili si acquisiscono già da “Wolf” e che siano cresciuti lo si intuisce
anche dagli ospiti che partecipano alla registrazione (e che ospiti) : Benoît
Dupuis (tastiere), Dean Baldwin (chitarra), François Fournier (basso), Daryl
Stuermer (chitarra), Oliver Wakeman (tastiere), John Jowitt (basso), Antoine
Fafard (basso), Claire Vezina (voce) e Richard Lanthier (basso).
Gusto
per buoni solo di chitarra (ad esempio in “Between Love And Hate”) e tastiere
che ricoprono un nobile compito, quello di riempimento sonoro e da supporto.
Non si resta indifferenti avanti ai quasi dieci minuti di “Until The Truth
Comes Out”, uno dei frangenti migliori del disco, specie nell’arpeggio iniziale
con voce.
Non
so quanti di voi possano conoscere gli Everon, per darvi un paragone con un
altra band del genere, tuttavia esse sono tangenti. La suite “Through Different
Eyes” è il fiore all’occhiello di questo disco, il perché è facilmente
intuibile, come i fuochi d’artificio ci sono di tutti i colori e formazioni. Si
parte con calma e si esplode strada facendo. La title track è ineccepibile, con
effetti e suoni a tratti anche psichedelici,
“The Falling Man” mostra il lato più duro dei Mystery e la conclusiva “Sailing
On A Wing” suggella il disco con maestosità.
“One
Among The Living” non è un album che si deve obbligatoriamente avere, ma
sicuramente sopra la media di questo genere, il che non è poco. Sono sicuro che
alcuni di voi resteranno piacevolmente colpiti e conquistati, buttategli un
ascolto e buona scoperta. MS
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