JUMP - The Black Pilgrim (2013)
Forse voi amanti di New Prog di stampo Marillioniano era Fish conoscete già il gruppo inglese Jump. Hanno una nutrita discografia di album carta carbone, tutti debitori in maniera sfacciata a Fish. Non si spingono in tecnicismi, non ci sono quasi mai assolo, ma tanta melodia orecchiabile e spesso malinconica. Ci sono album davvero trascurabili nella loro discografia, ma questa volta con "The Black Pilgrim" devo fare i complimenti alla band, perché si è vero che non si muovono dai soliti cliché, però quel tocco in più di Folk con annesse strumentazioni, donano un fascino particolare al tutto. Ottima anche la scelta di renderlo principalmente acustico. Questa volta la sufficienza è guadagnata in pieno. VOTO: 6,5
MIKLAGARD - Miklagard (1979)
IHSAHN - Das Seelenbrechen (2013)
COLLAPSE - The Fall (2013)
Quante band stanno uscendo in campo Post Rock e quante strizzano l'occhio ai Porcupine Tree di Steven Wilson. Oramai vi sarete anche stancati a sentirvelo dire. Ma non bastano atmosfere malinconiche o arie sospese e trascinate. Servono anche tecnica e cambi di tempo, quantomeno per non tediare troppo sulle stesse note. le melodie possono anche essere giuste queste di "The Fall", ma non decolla, si resta in corsa per lo stacco dal suolo, ma non avviene. Probabilmente questo disco piacerà a molti, a me piace in parte, nell'insieme no. VOTO: 5,5
SPLEEN ARCANA - The Light Beyond The Shades (2014)
La Francia spessissimo fa buone sorprese, in questo caso invece sto parlando di una conferma. Già con il primo album i Spleen Arcana mi avevano colpito positivamente, qui ne ho una ulteriore conferma. Ottimo equilibrio fra melodie, tecnica, Prog e Post Rock con ambientazioni spesso malinconiche. Può mancare il Mellotron? E poi, buoni assolo e l'immancabile suite. Forse dovrebbero osare di più in personalità, ma questa vedo che già sta crescendo. Il prossimo album è quello della verità., intanto bravi. VOTO: 7.0
THE THIRD ENDING - Three Word Title (2014)
Discorso analogo ai Collapse, solamente che gli australiani in questione sono più furbi e mettono in pratica quello che ho sopra citato. Anche qui denoto una crescita rispetto il già buono primo album, malgrado la piccola dipendenza al genere. Ottimi compositori hanno anche una buona tecnica individuale. Anche per loro attendiamo il terzo disco. VOTO: 7.0
THE THIRD ENDING - Three Word Title (2014)
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