Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

mercoledì 6 aprile 2011

Processo Ruby

Ruby, processo rinviato. Bruti: nessun errore su telefonate del premier

Silvio Berlusconi, assente, è stato dichiarato contumace dai giudici

06 aprile, 16:57

Un'udienza lampo quella che ha aperto il processo a carico del premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. In una lettera depositata dal suo legale, ha fatto sapere che avrebbe voluto 'partecipare' all'udienza, ma ha fatto presente di avere 'impegni istituzionali', consentendo comunque lo svolgimento dell'udienza senza alcun legittimo impedimento. I giudici lo hanno dichiarato contumace.

Ruby Rubacuori, hanno fatto sapere i suoi legali, ha deciso di non costituirsi parte civile.
I legali del premier: da processo emergerà estraneità del presidente del Consiglio. Il processo è stato rinviato al 31 maggio per le questioni preliminari e la costituzione delle parti civili.
Davanti al Palagiustizia milanese centinaia di troupe tv e cronisti anche dall'Australia, mentre si fronteggiano gli schieramenti di coloro che sostengono o condannano il premier.
BRUTI, NESSUN ERRORE SU TELEFONATE PREMIER - "Non c'é stato alcun errore nella trascrizione parziale e nel deposito di alcune conversazioni in cui Silvio Berlusconi risulta come interlocutore indiretto". Lo ha detto il procuratore della repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati riferendosi alle telefonate intercettate tra il premier e alcune ragazze che risalgono tra l'agosto e l'ottobre del 2010 e che sono state pubblicate su alcuni quotidiani. "Il deposito delle telefonate alla difesa di Berlusconi - ha aggiunto - è stato un atto rigorosamente dovuto, a garanzia del dititto di difesa". "Nei brogliacci depositati alla difesa - si legge in un comunicato firmato dal procuratore della Repubblica, Bruti Liberati - sono riportate trascrizioni parziali di alcune conversazioni in cui risulta come interlocutore l'on. Berlusconi. Tali trascrizioni, che si riferiscono a conversazioni effettuate nel periodo agosto/ottobre 2010, e dunque in epoca antecedente all'iscrizione" del premier "nel registro degli indagati, sono state a suo tempo disposte per essere utilizzate nelle richieste di proroga indirizzate al gip". Dunque, la procura di Milano spiega che le telefonate sono state trascritte per essere utilizzate per chiedere al gip una proroga nel poter svolgere ancora intercettazioni. Ed una volta trascritte, per questo motivo, andavano depositate alla difesa del premier, come è stato fatto. "Tale deposito - si legge infatti nel comunicato - disposto in data 11 e 29 marzo per la sola difesa dell'on. Berlusconi" è "per il pm un atto rigorosamente dovuto, a garanzia del diritto di difesa". Il comunicato spiega inoltre che non è compito della procura di Milano "esprimere valutazioni in ordine all'avvenuta pubblicazione sulla stampa di atti sui quali, a seguito del dovuto deposito alla difesa, è venuto meno il segreto dell'indagine". Il procuratore Bruti Liberati ha sottolineato inoltre che nella pubblicazione sui giornali delle intercettazioni che riguardano il premier e alcune ragazze non è ravvisabile alcun illecito.

LA PRIMA UN'UDIENZA LAMPO, NOVE MINUTI E 50 SECONDI 
- Nove minuti e cinquanta secondi: è stata un'udienza 'lampo' la prima del processo a carico di Silvio Berlusconi sul caso Ruby, tanto attesa dai cronisti di tutto il mondo. Era stato predisposto un sistema organizzativo molto capillare per l'ingresso dei giornalisti e del pubblico, con tanti di accessi transennati e l'aula era stata imbiancata e risistemata, ma l'udienza di oggi è durata meno di dieci minuti. Giusto il tempo per i giudici della quarta sezione penale (presidente Giulia Turri) di fare l'appello delle parti presenti in aula e di rinviare il processo al 31 maggio per le questioni preliminari prima dell'inizio del dibattimento. In questi dieci minuti scarsi di udienza, il legale del premier, l'avvocato Giorgio Perroni, ha letto una lettera di Silvio Berlusconi ai giudici nella quale il presidente del Consiglio ha fatto presente di non poter partecipare all'udienza causa impegni istituzionali, acconsentendo comunque che si celebrasse l'inizio del processo. I giudici quindi hanno dichiarato la contumacia del premier e poi dell'avvocato Perroni ha letto un'altra missiva di Niccolò Ghedini e Piero Longo, storici difensori del capo del Governo, nella quale i due hanno spiegato di non poter partecipare all'udienza per impegni parlamentari. Il collegio ha acquisito le due lettere, ha chiamato come persona offesa il funzionare della questura Giorgia Iafrate, rappresentata in udienza dal suo legale, e poi ha citato gli altri due funzionari Pietro Ostuni e Ivo Morelli, che non erano presenti e non erano rappresentati nemmeno dai legali. Poi è stata la volta di Ruby, che era assente, ma rappresentata dall'avvocato Paola Boccardi. L'udienza, iniziata verso le 9 e 35 si è conclusa alle 9 e 45 circa.

DIFESA, PREMIER VUOLE SEGUIRE TUTTE UDIENZE PROCESSO - "Berlusconi ha intenzione di seguire tutte le udienze di questo processo". E' quanto ha affermato il suo legale, l'avvocato Giorgio Perroni. Alla domanda dei cronisti che gli chiedevano se il premier verrà alla prossima udienza del processo sul caso Ruby fissata per il 31 maggio, l'avvocato ha risposto: "Ha intenzione di seguire tutte le udienze, ma ovviamente potranno anche sorgere degli impegni istituzionali e quindi a volte non potrà essere presente". ''Immagino di si'''. Cosi' il senatore del Pdl Piero Longo, legale del premier, risponde ai giornalisti che gli chiedono se il premier Silvio Berlusconi sara' a Milano il 31 maggio per partecipare alla prossima udienza del processo sul caso Ruby. Longo aggiunge anche di aver ''sentito il premier'' dopo le decisioni del tribunale e che, pero', ''non ha commentato''

RAGAZZA NON SI COSTITUIRA' PARTE CIVILE. 'NON HA SUBITO DANNI DA PREMIER'   - Ruby Rubacuori ha deciso di non costituirsi parte civile al processo a carico del premier. La ragazza "non ha ritenuto giusto costituirsi parte civile perché ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore né per aver frequentato il premier". Lo ha detto in aula l'avvocato Paolo Boccardi, legale della giovane marocchina, parte offesa al processo che è cominciato oggi a Milano a carico di Silvio Berlusconi.

L'avvocato nello spiegare i motivi per cui la sua assistita ha deciso di non costituirsi parte civile contro il premier ha spiegato che una scelta del genere "contrasta con quello che Karima ha sempre detto, e cioé di non essere mai stata oggetto di atti sessuali da parte del presidente del Consiglio. L'altro motivo della sua scelta - ha proseguito l'avvocato Boccardi - è che Karima ha sempre affermato di non essersi mai prostituita mentre questo processo dà per scontato che si sia concessa dietro pagamento". Il legale di Ruby ha poi aggiunto: "Tutto questo contrasta con quello che Karima ha detto ai pm e con quella che è la sua verità. Essere parte civile significa chiedere i danni e Karima - ha precisato il legale - non ritiene di avere avuto alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore né per aver frequentato il presidente del Consiglio". "Per lei - ha concluso il legale - il danno è stato mediatico perché è stata additata in tutto il mondo come prostituta anche se non ci sono in questo senso dichiarazione di alcuna persona ma solo presunzioni".

DIFESA, SIGNIFICATIVO NESSUNA PARTE CIVILE  - "Oggi l'elemento significativo dell'udienza è che nessuna persona, né funzionari della questura né la signorina Ruby, si è costituita parte civile". Lo ha detto l'avvocato Giorgio Perroni, legale del premier, aggiungendo: "Siamo convinti che da questo processo verrà fuori l'estraneità di Berlusconi da tutti e due i reati contestati".

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