Savelli & NoStress
SAVELLI
& NOSTRESS – Doing Nothing “Live At The Tower”
Radici
Music Records
Genere:
Progressive Rock
Supporto: cd – 2020
Alex
Savelli è un nome importante per il nuovo Progressive Rock Italiano, alcuni di
voi lo hanno conosciuto con il progetto Pelikan Milk, ma anche attraverso il
grande maestro Massimo Manzi nel 2019 con il quale realizza l’album “Gettare Le
Basi”, oppure sentito nominare in collaborazioni con artisti del calibro
di Eddie Kramer, Simon Painter, Paul
Chain (Death SS – Paolo Catena), David Eserin, Ares Tavolazzi (Area), Andrea
Giomaro, Gianpiero Solari, Elyan Fernova e molti altri ancora.
Quello
che nel tempo ho sempre apprezzato della filosofia musicale del cantante e
chitarrista bolognese è la libertà totale con cui si è sempre saputo muovere. Un
artista che sembra essere fuori del tempo, relegato ad un modus operandi non
più attuale, capace di esprimere solo ed esclusivamente ciò che prova al
momento, non curando l’aspetto popolare, piaccia o meno ha sempre realizzato
musica sentita e vissuta al momento senza compromessi. Lo relego nel puro
spirito del Progressive Rock più significativo del termine, oggi purtroppo
svalutato e storpiato per convenienze più o meno di comodo. Non trattasi di
musica scimmiottante Genesis, King Crimson etc., bensì di personalità, pur
avendo ovviamente punti di riferimento storici rielaborati dalla propria vena
artistica.
Essendo
io un vecchio ascoltatore collezionista, di quelli che tengono molto
all’insieme del prodotto e quindi anche all’artwork, sottolineo che tutti i
progetti di Savelli sono sempre stati supportati da un packaging importante,
curati ed esaustivi. Anche in questo caso all’interno dell’elegante confezione
cartonata si trova il libretto con i testi tradotti in italiano. Una forma di
rispetto per l’ascoltatore che ho sempre apprezzato.
Savelli
ritorna con un album registrato dal vivo in una torre medioevale, poco prima
del nefasto evento pandemico. Con lui i NoStress, trio acustico bolognese
formatosi nel 2013 e composto da Jeanine Heirani (voce, chitarra, basso,
piano), Paolo Lapiddi (basso) e Max Bertusi (batteria, percussioni). L’album si
intitola “Doing Nothing” e contiene dodici brani, di cui tre tratti dal primo
disco dei Pelikan Milk “South Enough” (2000 - New LM Records) e sono “The
Secret”, “Days” e “See You Later”. La
scelta della registrazione a presa diretta dona all’insieme ulteriore spinta,
una sincerità aggiunta in un momento come questo dove la tecnologia e
l’artefazione regnano sovrani, mentre il mastering viene realizzato a Los
Angeles da Alex Elena (Bruce Dickinson).
“Doing
Nothing” pur essendo un disco acustico lo relego nel Progressive Rock perché in
esso convergono differenti stili sonori che variano dal Hard Rock al Folk
passando per la Psichedelia sino a giungere alla base del Rock, ossia il Blues.
Un filo conduttore lega le canzoni, un contesto prettamente Neo Prog, un
argomento molto trattato in questo genere (Marillion, IQ etc.), ossia gli amori
andati a cattivo termine e le relative esperienze.
“See
You Later” inizia il percorso sonoro, il brano dei Pelikan Milk assume una
veste Folk con dei passaggi di chitarra davvero notevoli. Più rilassate le
atmosfere di “No Choice”, qui si poggia i piedi su due staffe, il Rock sudista
(a tratti Beatelsiano) e la Psichedelia acustica cara a certi Porcupine Tree,
il risultato è gradevole, anche grazie alle coralità di Jeanine che fanno da
controcanto. Il suono caldo avvolge l’ascoltatore, l’ambientazione sicuramente
gioca un ruolo importante.
Prosegue
il cammino Folk/Country “By My Side”, vivace e gioiosa, un passaggio
nell’America senza tempo. Ancora una volta fuoriescono i Porcupine Tree primo
periodo nel brano dei Pelikan “The Secret”, tanta è la personalità che avvolge
il brano in maniera delicata e rispettosa da rendere la musica da ascoltare ad
occhi chiusi con una attenzione scevra da distrazioni. “The Seaside First” guarda
al passato ma anche alla melodia di facile assimilazione, un piccolo esempio di
come la semplicità paga sempre. Bello il frangente in cui il Blues si lascia trasportare in stile primo Pino
Daniele. Più Rock “Who’s That Man”, un territorio Pinkfloydiano rappresentato
da brani come “Fearless”, un passaggio nei primi anni ’70 ma arrangiato in
chiave decisamente moderna. E’ la volta della title track “Doing Nothing”, qui
c’è l’essenza di Alex Savelli, la sua anima in splendida veste. Risale il ritmo
con “Days” altro tuffo nella discografia passata e una chiave di lettura
musicale più ricercata, un arrangiamento ben congeniato fa del brano un altro
piccolo gioiello sonoro. Giunge a questo punto “Would You Kill Me”, singolo
potenziale dell’album con un refrain ben congeniato e ancora una volta
sostenuto dal gioco a più voci. Torna il Folk in “Little Girl”, ampi spazi si
aprono avanti a noi durante l’ascolto. “Don’t Listen” ha reminiscenze Doors,
fra Psichedelia e Folk, mentre la conclusiva “Ariaz” passeggia nel tempo e
nell’Hard Rock acustico.
La
musica di Savelli & NoStress rilascia una sensazione di rilassatezza e al
contempo di pacatezza che rende l’anima netta da ogni scoria moderna che in
questo ultimo periodo ci aggredisce. Disintossicatevi anche voi con “Doing
Nothing”, è efficace. MS
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