NIRNAETH
– The Extinction Generation
Autoproduzione
Distribuzione
GT Music/ GDC Rock Promotion
Genere: Thrash Metal
Supporto: cd – 2015
I
Nirnaeth sono una band di Thrash Metal proveniente dal Bergamasco che si fonda
nel 1990 grazie ad un idea di Marco Lippe (batteria, voce, tastiere) e Marco
“Grey” Tombini” (chitarre). Il gruppo dopo cambio di line up si stabilizza con
Marco Lippe, Danny Nicoli alla chitarra, Luca Algeri al basso e Elena Lippe
alla voce.
Negli
anni sono molto attivi nella scena live, aprendo concerti per gruppi Metal
importanti come Cradle Of Filth, Strana Officina, Extrema, Skanners e
moltissimi altri ancora. Prima della realizzazione dell’esordio autoprodotto
targato 1998 dal titolo “The Psychedheavyceltale In 8 Movments”, realizzano
anche due demo, “Nirnaeth” del 1992 e successivamente nel 1994 “Blind Hate”.
Oggi
tardivamente esce questo secondo album “The Extinction Generation” fermo dal
2015 per i suddetti problemi di line up con quattordici brani così suddivisi, i
primi dieci sono il vero album comprendente una cover del famoso brano
“Blitzkrieg Bop” dei Ramones e i restanti quattro tratti dal “Very Best Of The Thrash Years (1990 –
2000) Vol.1 Remastered” come bonus tracks.
L’edizione
cartonata che accompagna il supporto ottico è elegante, contenete l’artwork di
Italo Ghilardi ed i testi delle canzoni oltre che altre spiegazioni ed
approfondimenti sull’origine dei brani.
Sin
dall’ascolto del primo brano “We Forget To Think” si evince la provenienza
dello stile Nirnaeth, dalle origini passate e lontane come quelle della Bay
Area Californiana, uno stile che pur essendo datato è come il Jeans, non passa
mai di moda. Exodus, Voivod, Testament ed altri ancora fanno capolino di tanto
in tanto, mentre un encomio a parte va alla sezione ritmica che dimostra una
assortita intesa oltre che una buona tecnica individuale. Quando in un gruppo
la batteria ed il basso viaggiano bene all’unisono, la riuscita è garantita. Ci
sono anche brani di media lunga durata come i sette minuti e mezzo di “Moby
Dick”, questa cantata in italiano. Ottima l’interpretazione che confina il
canto con il narrato. Gli assolo di chitarra spezzano l’ascolto rendendo il
tutto più fruibile ed il vento sembra schizzarci l’acqua in faccia, mentre Moby
Dick viene cacciato. Il ritmo sale con la title track “The Extinction
Generation”, un galoppo nell’Hard Rock/Metal come certi Saxon di primo pelo
hanno insegnato. Susseguono rasoiate in “Blind Hate”, più cadenzata e sporca.
Alquanto gradevole la cover dei Ramones, cantata a più voci assieme ad Elena.
Ma non ci sono soste, il disco si
scaglia nella nostra mente come un incudine che si lascia battere il ferro,
“The Fatal Blame” è addirittura vicina a certi Iron Maiden. Cadenza e granito
con “A Better Revolution” mentre “Mors Tua Vita Mea” è il sunto dello stile
Nirnaeth. Altro esempio di ritmica a doppio pedale che trascina il brano lo si ricava
dall’ascolto di “The Human Bankrupt”. A chiudere il disco ufficiale c’è “The
Root Of Evil”, anche qui i Nirnaeth dimostrano di avere nel dna la storia del
Thrash.
Nella
parte “Very Best” apre la breve “Ten Years After” con un loop tastieristico d’atmosfera,
fatto di eco e sgocciolamenti di note. A seguire “Fatal Blame” tratta dal primo
demo del 1992, così “The Root Of Evil”. Il cd si conclude con “Epitaph”,canzone
tratta dalla compilation “Il Cielo Visto Dalla Luna” realizzata nel 1992.
I
Nirnaeth sono una parte della storia italiana del Thrash Metal, in una schiera di
band seconde a nessuno, dove passione, sudore e aggregazione spesso donano
frutti importanti. MS
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