Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

giovedì 21 luglio 2011

Dante Fox

DANTE FOX - Under the Seven Skies
Frontiers
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Hard Rock
Support: CD - 2007



Le Heart hanno lasciato alle loro spalle una piccola scia di proseliti. Questo tipo di Hard Rock semplice ed immediato con tanto di voce femminile, non è che venga ricordato più di tanto negli annali, ma quando è fatto a dovere vale assolutamente la pena rispolverarlo. I Dante Fox della cantante Sue Willets si ispirano a loro e riescono ad arricchire il tutto con inserimenti Giant e Foreigner, dando al sound una marcia in più.
La band è in attività dal 1989, ma ha lasciato negli scaffali dei dischi solo tre testimonianze, l’ultima la buona “The Fire Whitin”, edita la bellezza di sette anni fa. Segue una lunga pausa che fa più pensare ad un definitivo stop che ad un effettivo momento di riflessione artistica, di conseguenza oggi le nostre aspettative sono giustificatamene elevate. Infatti malgrado la sterilità di realizzazioni i Dante Fox ci hanno subito saputo catturare a dimostrazione di una buona intesa fra la coppia Willets-Tom Manford.
Le cose sembrano funzionare subito, sin dall’iniziale “The Last Goodbye”, energica e potente, dove la voce di Sue è decisa e sicura, da frontwoman navigata. Il cd è un perfetto equilibrio fra Hard Rock ed AOR, a tratti ruggente ed altrimenti delicato. Manford e la sua chitarra ci propina frangenti emozionanti in “Lucky Ones” ed in “Hold Out Your Hand”. La voce si alza in “Firing Guns” per la causa Hard Rock, il ritornello è immediato, i Dante Fox vanno a segno. “Breaking Me Down” tenta la strada della commerciabilità senza infamia ne lode. Le tastiere di Roman Wieckowski introducono la delicata “Goodbye To Yesterday”, semiballata malinconica ma non troppo e ci fa conoscere il lato più tenero della band, così come “Love Tried To Find You”. Ci sono anche brani già sentiti e forse poco utili alla causa, malgrado la loro godibilità, come ad esempio “Walking The Line”.
In definitiva questo ritorno alla ribalta è più che gradito, un piacere soprattutto per chi ama questo tipo di suoni. Personalmente “Under The Seven Skies” mi lascia alquanto indifferente, ma questo è colpa delle mie orecchie abituate a qualcosa di più complesso. Ben tornati. MS


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