Simon Luca & L'Enorme Maria
SIMON LUCA & L’ENORME MARIA –
Mastico Asfalto
G.T. Music / M.P. Edizioni Musicali
Genere: Rock
Supporto: cd – 2022
Gli
anni ’70 è inutile ricordarlo, hanno elargito alla musica italiana grandi
rivelazioni più o meno note. Un fiorire immenso di artisti e soluzioni davvero
personali di carattere, non lo scopro di certo io. Eppure c’è una lacuna nella
memoria che va debellata, o se preferite con un altro termine potrei dire che
la memoria va rispolverata. Proveniente dal gruppo musicale anni ’60 I Semplici,
il piacentino Alberto S. Favata in arte Simon Luca collabora negli anni con
artisti del calibro di Mina, Milva, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Bruno Lauzi,
Dik Dik, Marco Ferradini, Rosanna Fratello, Alberto Camerini, Marco Ferradini,
Eugenio Finardi, Lucio Fabbri, Paolo Mengoli, Mal, Anna Identici e ancora tanti
altri. Il curriculum avrete notato è davvero importante, da solista esordisce
nel 1970 con “Da Tremila Anni” (Victory Records) e raggiunge la vetta
compositiva nel 1972 con “Per Proteggere L'Enorme Maria” (Ariston). Doppi sensi
si, probabilmente, resta il fatto che l’album è accattivante e oggi compie
cinquant’anni. Simon Luca & L’Enorme Maria dunque è ancora un «open group» che nasce per essere una sorta di
laboratorio creativo di esperienze musicali differenti, dal quale maturano successivamente
artisti che intraprendono con successo un percorso personale.
La
copertina che ha accompagnato il vinile nel 1972 rappresenta una grossa signora
sdraiata con un costume americano di fianco ad un giradischi, oggi la stessa è
ovviamente invecchiata, pur sempre supina ma con un look adeguato ai tempi,
tatuaggi nel corpo, cellulare da una mano e fumo dall’altra, mentre al posto
dello stereo ora risiede un computer. Anche il forte trucco della signora testimonia
un adeguamento feroce ai tempi.
Il
laboratorio Simon Luca & L’Enorme Maria per questo nuovo
“Mastico Asfalto” è composto da Simonluca
(voce), Marco Leo (chitarra), Edoardo Maggioni (piano, tastiere), Cesare
Pizzetti (contrabbasso), Peppe Burrafato (batteria), Lalla Francia (cori), Simona
'Jammin' Bovino (cori), Veronica Canestrari (cori), Ivan Padul (cori), Jordan
Brown (cori), Fabio Treves (armonica a bocca), Claudio Bazzarri (chitarra elettrica) e Amedeo Bianchi (sax).
Il disco contiene sette canzoni graffianti, colme di saggezza avvolte da un
alone colorato di anni ’70.
“Credo”
mette subito in luce le caratteristiche del sound Simon Luca, un Rock a tratti
polveroso, con un’armonica a bocca che fa da binario conduttore verso
rettilinei interminabili. La voce è
valore aggiunto per tali emozioni e suggeriscono di non credere nel paradiso.
Il mondo è da cambiare, il denaro lo fa girare a modo suo, la globalizzazione
ci rende privi di personalità, ma sarà la musica a salvarci l’anima, questo concetto
è espresso fra le note di “Mastico Asfalto” fra schitarrate elettriche e
coralità eccellenti. La musica di Simon Luca bada alla sostanza senza troppi
fronzoli.
Un
frangente maggiormente riflessivo deriva da “Confini”, umanità defraudata del
proprio essere, espresso attraverso una calda voce che per alcuni versi mi
ricorda quella di Ivano Fossati, se non altro per la cadenza. Il ritornello è
efficace, sicuramente il punto di forza di un brano che potrebbe essere un bel
tormentone. La suddetta esperienza dell’autore straborda da ogni singolo brano,
la cura per gli arrangiamenti vocali sono un’altra nota a favore.
“Fuori
Dal Fango” esibisce attraverso il sax il lato più Jazz/Blues, appartenente
anche a quel Pino Daniele degli anni ‘70/’80 ma con un’altra personalità ben
definita. Musica che scalda il cuore.
“Numeri
Prigionieri” è canzone da cantare, moderata e ruffiana al punto giusto, altro
potenziale singolo dell’album, fra i tanti papabili di “Mastico Asfalto”. Il ritmo sale con il funk di “Sopra I Raggi
Della Luna”, canzone che benissimo potrebbe risiedere nella discografia di
Zucchero. A concludere c’è “Verso L’Infinito”, ponderata e docile la bellezza
di certe scene quotidiane passate a pescare in barca nel fiume a guardare l’orizzonte, pensando su cosa può
esserci più in la. La chitarra finale
stimola ulteriormente la fantasia e trasporta la nostra immaginazione
verso l’infinto.
“Mastico
Asfalto” non è solo un semplice disco Rock, ma un concentrato di considerazioni
e situazioni di vita, il tutto confezionato con grande sapienza, quella dettata
dall’esperienza che non tutti possono avere, ma solo i grandi che hanno
masticato e vissuto sia la musica che la vita in maniera consapevole e totale,
Simon Luca è uno di questi. MS
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