The Black Noodle Project
THE
BLACK NOODLE PROJECT – When The Stars Align, It Will Be Time…
Progressive Promotion Records
Distribuzione Italiana: G.T. Music
Genere: Psychedelic/Space Rock
Supporto: cd – 2022
Sono
più di venti anni che la scena alternativa francese si avvale del contributo
della band The Black Noodle Project. Tre EP, nove album in studio e un live
sono il bottino realizzato durante la carriera Gli album sono tutti mediamente
apprezzati dalla critica, e anche da molto del pubblico progressivo, quello
maggiormente aperto di vedute e non timoroso di viaggi che sconfinano a tratti
anche nella Psichedelia. Personalmente ho avuto già modo di tessere le loro
lodi, il mutamento stilistico che anche con il precedente “Code 2.0”
(Progressive Promotion Records – 2020) hanno palesato, porta i The Black Noodle
Project verso un sound riflessivo e malinconico, territorio di gruppi come
Opeth e Anathema tanto per intenderci. Ed eccoci nel 2022 con questo nuovo
“When The Stars Align, It Will Be Time…”, quaranta minuti di musica suddivisa
in sei tracce.
Le
illustrazioni di Sandrine Replat sposano bene le atmosfere della musica, cupe
come l’album “Eleonore” del 2008. Buona anche la qualità sonora adatta per un
attento ascolto in cuffia con gli strumenti ben distinti e puliti.
Nel
frattempo è mutata la formazione, il leader Sébastien Bourdeix (chitarra,
tastiere, basso, voce), questa volta si coadiuva della professionalità di Sab
Elvenia (voce) e di Tommy Rizzitelli (batteria), oltre che della collaborazione
dello special guest Charlot Riviero (violoncello).
Buio
sin dalle prime note di “Welcome To Hell”, un riff greve alla Black Sabbath
introduce il pezzo testimoniando immediatamente che non servono soluzioni
complesse per creare una giusta atmosfera. Le chitarre sono l’epicentro del
motivo e l’assolo finale dona al tutto un significato rilevante.
“Black
Moment” narra di situazioni personali non raccomandabili, di tristezza, eppure nonostante
tutto nella musica fuoriescono squarci di sereno sia grazie alla voce di
Elvenia che per l’immancabile assolo di chitarra che farà la gioia sicuramente
di chi ama i suoni alla Porcupine Tree, piano annesso.
“Give
Us Hope” intercede con la malinconia, altro tassello del DNA dei The Black
Noodle Project. I suoni sono nuovamente semplici ed emozionano mentre l’ascolto
scorre via fluidamente grazie ai cambi di tempo. Ancora Porcupine Tree nell’’inizio
arpeggiato di “Time”, bel motivo ricco di enfasi. “Stormy Weather” è orecchiabile
rispetto quanto ascoltato sino ad ora, gli arrangiamenti lo portano a essere un
brano molto vicino alla Psichedelia. D’atmosfera le coralità di sottofondo con
le chitarre sempre in cattedra. A concludere c’è “Behind The Light”, il brano
più lungo dell’album grazie ai quasi nove minuti di durata, per chi vi scrive,
è anche quello più apprezzato con capatine leggere nel Metal Progressive, oltre
che interventi di elettronica al sostegno delle arie.
I
The Black Noodle Project hanno realizzato un disco a cavallo fra luce e buio,
come loro caratteristica, all’insegna della semplicità ma non della banalità.
Si bada alla sostanza e ci si riesce, come nel solo finale del disco, fra Pink
Floyd e Anathema. Consigliato agli amanti delle band citate. MS
Nessun commento:
Posta un commento