Celeste
CELESTE – Il Principe Del Regno
Perduto
Mellow
Records
Genere:
Progressive Rock
Supporto: cd – 2020
La
storia del Progressive Italiano è ricca di sorprese e di rarità. Esistono piccole
gemme nascoste dalla scarsa distribuzione, gruppi che riproducono musica di
matrice prettamente inglese arricchita dalle sonorità mediterranee innate nelle nostre capacità
compositive. Un gruppo che negli anni ’70 si fa notare per un gran disco si
chiama Celeste ed è di Sanremo, capitanato da Ciro Perrino (tastiere e
compositore), il disco in questione è “Celeste [Aka: Principe Di Un Giorno]”
mentre corre l’anno 1976. La musica proposta è soavemente Folk, un Prog pacato,
gentile, ponderato che colpisce per purezza cristallina. Malgrado tutto, il
nostro famoso senso di esterofilia fa si che il gruppo non decolli, anche perché
se andiamo a considerare il 1976 sta accompagnando verso la fine il genere in
questione. L’arrivo del Punk, della Discomusic e della New Wave fanno scempio
del Prog da li a breve termine. Eppure nel tempo il Prog Italiano riesce a fare
sempre capolino con dignità, ad esempio negli anni ’90 i Celeste escono con due
dischi, “Celeste II” (1991 – Mellow Records) e “I Suoni In Una Sfera (OST)”
(1992 – Mellow Records) entrambi davvero interessanti e testimoni di quel suono
che li ha caratterizzati. Ma la vera sorpresa, lasciatemi anche aggiungere “la
migliore sorpresa”, arriva nel recente 2019 con l’inatteso ritorno e secondo
capitolo del principe “Il Risveglio Del Principe” (Mellow Records). Passa poco
più di un anno ed ecco Ciro Perrino circondarsi nuovamente di ottimi artisti per
registrare il terzo capitolo della storia: “Il Principe Del Regno Perduto”.
Sette
tracce ad iniziare dal canto della sirena di “Baie Distanti”, ed il mare fa
sentire il suo odore di iodio. Ovviamente le tastiere sono le protagoniste in
tutte le proprie forme, dal piano al Mellotron, Eminent, Elka Rhapsody,
Farfisa, Hammond organ, Minimoog, ARP 2600, ARP Odyssey, Solina, etc. etc. Con lui suonano Francesco Bertone (basso), Enzo Cioffi (batteria),
Sergio Caputo (violino), Marco Moro (fluato, sax), e Mauro Vero (chitarre), in
più ci sono anche numerose special guest, Marco Canepa (piano), Paolo Maffi (sax),
Anna Marra (voce), Edmondo Romano (sax, clarinetto, whistle), Alessandro Serri (voce,
chitarra) e Ciro Carlo Antonio Perrino (voce narrante).
Musica
semplice, attenta alle melodie e di facile memorizzazione questa dei Celeste, anche
nella lunga suite “L'Ultimo Viaggio Del Principe” dove sonorità Orme si
incrociano con quelle dei Reale Accademia Di Musica (per chi dovesse
conoscerli). Più o meno la strategia dei giochi si aggirano attorno a questi
approcci sonori, delicati e d’effetto.
L’odore
degli anni ’70 si sprigiona da questi venticinque minuti di musica, dove colori
a pastello disegnano nella nostra mente quadri narranti le vicissitudini del
principe. Una mini opera che da sola vale il prezzo dell’intero disco. Splendido
l’assolo di violino di Sergio Caputo, qui la pelle diventa d’oca.
“(II)
Ceruleo Sogno” accoglie l’ascoltatore avvolgendolo di suoni elettronici come in
un velo psichedelico ricco di colori scintillanti, questi svaniscono con l’ingresso
degli arpeggi di chitarra e dei fiati. Qui si va oltre il Prog, si travalica
nella classica melodia italiana, orgoglio per quello che ci rappresenta nel
mondo, poi quel Mellotron…
“Viola,
Arancio e Topazio” prosegue l’incedere bucolico grazie anche al flauto e al
sax, mentre la più breve “ Il Passaggio Di Un Gigante Gentile” lascia adito a
riferimenti storici sul genere. “Tornerai Tramonto” non esula da quanto
descritto nella recensione sino ad ora, solo un applauso per l’uso riflessivo
del pianoforte, così la conclusiva “Nora” mette la parola fine a questo nuovo
piccolo gioiello che non deve assolutamente mancare nella discografia sia di un
nostalgico che di un nuovo fans del Prog! MS
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