VETRIOLICA – Dichiarazione D’Odio
Andromeda Relix
Genere: Heavy Metal
Supporto: cd – 2017
“Roboante”,
basterebbe questo aggettivo per descrivere il sound del quartetto Vetriolica di
Verona formatosi nei primi anni ’90, ma forse anche no! Infatti gli aggettivi
sono spesso sunto di considerazioni prettamente personali, molti di voi magari
ne attribuirebbero ben altri. E comunque su una cosa si converge senza ombra di
dubbio, i veronesi Vetriolica hanno un sound possente e spargono energia in
ogni dove.
Oggi
sono composti da Henry Ford (chitarra, voce), Jack Tusk (basso), Hubert Fast
(batteria) e Marious Kalash (voce, chitarra). Allora registrano due demo, “Vetriolica” e “Bambini
Epilettici”, raccogliendo consensi dalla critica di settore, fino ad incrociare
la strada con il maestro del Metal, del Doom e della Psichedelia, il nostro
Paolo Catena, negli anni passati più noto come Paul Chain (Death SS). Dietro la
sua produzione pubblicano per Toast Records l’album “Ferocia”.
Ed
eccoli oggi ritornare più arrabbiati che mai con “Dichiarazione D’Odio”,
anticipato dal videoclip “Senza Appello”. Il disco è suddiviso in dieci tracce
e si presenta in confezione cartonata.
Il
suono lancinante e penetrante prende spunto dal Metal di numerose band del settore
come Sepultura, Slayer, Gojira e non scende a compromesso alcuno, badando
dritto per il binario della perforazione acustica. Il cantato è in lingua italiana, gutturale e
fermamente arrabbiato, così come il suono delle chitarre sin dall’iniziale
“Melma”. La sezione ritmica ricopre necessariamente un ruolo di fondamentale
importanza per il sound della band.
Nel
brano “Vetriolica” si trova come special guest Petrus Filippi, un profondo
incedere oscuro di arpeggio di chitarra accompagna in questo sentiero malefico,
pesante e granitico. Qui il sound della band si presenta in tutto il proprio essere. La musica dei
Vetriolica non è ricca di assolo o di tecnicismi particolari, bensì di sostanza
e di testi importanti dove l’esortazione per il sociale e gli inviti ad aprire
i propri occhi su certi avvenimenti la fanno da padrona.
“Exxon
Valdez” con i suoi sei minuti è il brano più ampio e ricercato e si continua a
non correre su ritmiche improponibili, bensì su passi cadenzati e pesanti come
quelli di Godzilla! Le ritmiche sono perfette in brani come “V.A.P”, operaie e
allo stesso tempo padrone.
L’album
è costantemente incentrato su queste prerogative. Si conclude con una sorpresa
in “Discesa Agli Inferi (Fuga Dalla Galera) che lascio a voi scoprire.
“Dichiarazione
D’Odio” è una valvola di sfogo, un album che ti sfonda lo stomaco e la mente,
un grido al “Non ci sto”, un manipolo di musicisti che sanno il fatto loro e lo
sanno anche raccontare. MS
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