ANACONDIA "L'Orizzonte degli Eventi"
(LDV 010)
The first official album for ANACONDIA, prog-band from
Milan with an excellent RPI sound, produced by Lizard Records (side-label
Locanda del Vento).
"L'Orizzonte degli Eventi" contains seven
tracks with different atmospheres, each characterized by superb quality of composition: from heavy-prog parts to
melodic moments, from emotional prog-folk ballads to psychedelic-Floyd movement
(the grand finale of "Il Colore dell'Aria" with a nice saxophone) . Sometimes the sound of ANACONDIA can remind
LA MASCHERA DI CERA, projected from '70 to '90 years.
But always with its own style and personality, with lovely
arrangements where keyboards & piano, vocals, flute, the drums and bass progressions,
and the ever emotional guitar-work find a perfect balance.
Quella degli ANACONDIA è
una storia lunga vent'anni. Un lungo viaggio, non sempre agevole, che
finalmente trova suggello nel primo album ufficiale "L'Orizzonte degli
Eventi", nuova produzione targata Locanda del Vento (Lizard Records
side-label).
Ed è un esordio coi
fiocchi: sette brani di chiara matrice progressive che sanno esprimere diverse
atmosfere, ma soprattutto frutto di un'ottima scrittura, pregevoli
arrangiamenti e melodie sempre avvincenti. Un mix che a tratti può ricordare,
oltre a taluni rimandi hard-prog tra i '70 e i '90, lo stile italian-prog de La
Maschera di Cera.
Non si fa mancare nulla
il sound degli Anacondia, dalle tinte heavy-prog di "Eroi di
Solitudine" e di "Gerico" con le proprie variegate evoluzioni (ottimo
anche il flauto tra le pieghe di "Nel Silenzio"), allo splendido
song-writing di "Ideale o Verità", sorta di ballad in crescendo dagli
umori folk (in un'ipotetica hit-parade del rock progressivo italiano sarebbe da
primissimi posti), sino a momenti psichedelico-floydiani come nel suggestivo
finale di "Il Colore dell'Aria", col sax protagonista.
Nessun momento di
flessione per tutto l'arco del disco, caratterizzato anche dall'eccellente
guitar-work di Walter Marocchi, dai tratti sinfonici delle tastiere di Andrea
Canonico, dalla calda voce e flauto di Gabriele Ramilli (suoi anche i testi,
mai banali, con profondità e poesia), dalla duttile sezione ritmica di Vincenzo
Valerio (basso) e Antonio Emanuele Sergi (batteria).
Si sono fatti attendere
gli Anacondia, tuttavia già conosciuti nell'underground prog, ma ora lasciano
il segno. Un segno importante per la personalità e la musicalità, che potrà
distinguerli sin d'ora nel panorama progressive italiano.
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LINGALAD "Confini
Armonici" (LDV 011)
"The new album of the magical storytellers!!! The
previous records were often inspired by "Il Signore degli Anelli" and
the fantasy tales of J.R.R. Tolkien, now "Confini Armonici"is
inspired by the books of the leader Giuseppe Festa: "Il Passaggio
dell'Orso" and "L'Ombra del Gattopardo". Different tales for new
adventures and lovely songs.
A graceful trip between folk-rock music, storytelling
and wonderful nature"
I personaggi degli acclamati
romanzi di Giuseppe Festa ispirano il quinto album della storica band lombarda,
inconfondibili cantastorie folk-rock tra narrativa e musica.
Confini
Armonici: il ritorno dei Lingalad!
"In Confini Armonici abbiamo
raccontato in musica alcuni personaggi dei libri di Giuseppe Festa,
approfondendone il carattere o esplorando aspetti che emergevano solo in parte,
come il bracconiere Orante
Della Morte o il guardaparco Sandro Di Ianni. Fanno
tutti parte di quel meraviglioso
sottobosco di umanità che ancora si incontra sulle strade meno
frequentate, in quegli angoli di spazio e tempo lasciati indietro da una
civiltà in perenne corsa. Uomini e donne che può conoscere solo chi ha ancora
voglia di sedersi al
tavolo di una locanda per parlare. Ma, soprattutto, per ascoltare".
Come sempre impareggiabili cantastorie folk-rock, i Lingalad tornano a
cinque anni di distanza da La locanda del vento (2010) con
il quinto album Confini Armonici,
pubblicato da Lizard Records (side-label Locanda del Vento). Un lavoro raffinato e
coinvolgente, con una fisionomia sonora e testuale unica nel suo genere, nella
quale la canzone acustica è innervata di rock, tra preziosismi melodici e
slanci strumentali.
Confini Armonici è un disco
di "ripartenza" dopo i cambiamenti avvenuti negli ultimi cinque anni
nel mondo Lingalad:
il fondatore e cantante Giuseppe Festa è
diventato un affermato
romanziere (Salani, Mondadori Scuola, Piemme) e volto televisivo (Rai2),
il longevo organico del gruppo si è rinnovato, mutando in quintetto con
l'ingresso di Luca Pierpaoli, Dario Canato
e Andrea Denaro accanto a Festa e al co-fondatore Giorgio Parato. Sono
proprio i fortunati romanzi di Festa Il passaggio dell’orso (2013)
e L’ombra del gattopardo (2014),
pubblicati con grande successo anche all'estero, a ispirare Confini Armonici, al crocevia tra narrativa e
musica come evoca il titolo: "I confini del mondo
letterario e di quello musicale si muovono in modo armonico finendo per
intersecarsi, creando un luogo, una "terra di mezzo", in cui ha messo
le radici la nostra musica".
A
proposito di "terra
di mezzo", sono lontani i tempi degli
esordi, quando i Lingalad cantavano le avventure tolkieniane, ma
resta viva nel loro immaginario musicale un'idea di canzone folk-rock che
dia voce al mondo della natura: "Molti ci chiedevano di ritornare alle origini e di
pubblicare un altro album su Tolkien, magari ispirato a Lo Hobbit, ma non ce la
siamo sentita di realizzare un album solo per rincorrere l’attenzione dei
media. Tuttavia un aspetto che è rimasto costante è il potere evocativo della
natura. Una natura viva, personificata, che permea i testi delle canzoni
quanto le pagine dei romanzi. In questo senso, le nuove canzoni sono
altrettanto “elfiche” di quelle di Voci dalla Terra di Mezzo,
seppure spogliate dalle componenti fantasy del nostro album di esordio".
LINGALAD:
Giuseppe Festa
(voce e flauti)
Giorgio Parato
(batteria)
Luca Pierpaoli
(chitarra acustica)
Andrea Denaro
(strumenti etnici)
Dario Canato
(basso)
Info:
Lingalad:
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