VITTORIO NISTRI – FILIPPO PANICHI -
Vittorio Nistri / Filippo Panichi
Snowdonia dischi
Genere: Musica da camera
psichedelica / Elettronica sperimentale
Supporto: cd / 2 lp – 2024
Colui
che ha l’epiteto d’artista è a mio modo di pensare uno spirito libero, dove la
ricerca di un’espressività con cui esporre la propria arte è in continuo
mutamento. C’è chi nella musica trova la formula giusta e si ferma li, e chi
invece muta secondo quello che sente di esprimere in quel determinato istante.
Gli stili, o per meglio dire i generi, non sono importanti quando si hanno le
idee chiare. Questo per me è il comportamento di un vero artista.
Se
poi nel rafforzare il concetto sonoro ricorre ulteriormente a uno studio
dell’artwork quantomeno esaustivo e bello da visionare, allora siamo nel campo
della perfezione.
Non
ricordo da quanto tempo mi sono imbattuto in un supporto vinilico così
particolareggiato e curato come nel caso del duo Vittorio Nistri, Filippo
Panichi.
Avrete
già conosciuto la professionalità di Nistri messa a disposizione di moltissimi
artisti e progetti, fra i quali posso nominare Deadburger Factory, Deadburger,
Ossi, Maisie, Claudio Milano, Forbici di Manitù, St.Ride, Danseur Boxeur, Overload,
il tutto sguazzando a proprio piacimento in diversi ambienti, anche molto distanti
fra di loro. Oggi assieme al chitarrista sperimentatore elettroacustico Filippo
Panichi, si getta in una nuova sfida relegata a un sound privo di batteria e
basso, in sostanza non prettamente Rock, dove la Psichedelia si sposa con la
musica da camera e l’elettronica.
L’artwork
è opera di un lavoro collettivo fra Beppe Stasi, autore della copertina e di
altri dipinti contenuti all’interno, e Gabriele Menconi, curatore della grafica
e del progetto visuale. La foto che ritrae i due protagonisti in suolo alieno
(in provincia di Grosseto) è di Panichi stesso, mentre tutte le altre sono
realizzate da Lorenzo Desiati, Nistri e Panichi. Inoltre all’interno risiedono
tutte le mappature delle strumentazioni brano per brano oltre agli esecutori.
La
genesi dell’album proviene da un resoconto di un periodo oscuro vissuto da
entrambi i protagonisti, i quali hanno subito stress oltre che problemi di
salute. Il messaggio è: “Nonostante tutto, c’è uno spiraglio di luce e bellezza
mentre si sta attraversando una distesa di ghiaccio sottile”.
Nel
realizzare i nove brani che compongono l’opera, il duo si avvale della
partecipazione di un quintetto cameristico, Silvia Bolognesi (contrabbasso),
Giulia Nuti (viola), Enrico Gabrielli (clarinetto, sax), Pietro Horvath
(violoncello) e Edoardo Baldini (trombone).
La
ricerca strumentale e strutturale a cui si attengono è immediatamente evidente
in “Il Faro Di Schrodinger”, musica evocativa realizzata attraverso
strumentazioni come il Lyra-8, synth analogico con otto oscillatori.
L’approccio mi ricorda l’inizio carriera dell’indimenticato Franco Battiato.
Stupisce altresì il suono che “La Risacca Dell’Alba” riesce a realizzare, tutto
questo grazie ad un rivelatore di ultrasuoni che Filippo chiama scherzosamente
Pipistrellator! Esso capta particolari frequenze prodotte per esempio da un
cellophane oppure da un pacchetto di sigarette stropicciato, in più l’Enner,
altro synth analogico futurista a forma di tavolozza di pittore con pads
incorporati. Il risultato ha un fascino assolutamente unico, dove le atmosfere
scaturite si legano perfettamente con l’uso degli archi.
Le
sensazioni immaginifiche proseguono con “Maya Deren Blues”, questa volta esiste
un andamento cadenzato e una melodia di fondo impreziosita da un arrangiamento
creato attraverso un dissipatore di un vecchio computer Pentium II. Questa
Psichedelia moderna ha pochi punti di riferimento (a parte qualche ricercatore
nel Krautrock), in qualche maniera per dare un punto di riferimento, posso
citare alcuni passaggi dei Porcupine Tree periodo anni ’90.
“Pipistrelli
Sul Frigorifero” potrebbe soggiornare nella discografia dei Kraftwerk, mentre
un suono di tastiere stende una melodia di base nel brano “Segreti”. Qui il
corpo diventa musica attraverso le mani dell’esecutore che toccano i pads in
maniera simultanea e grazie all’umidità della pelle, la corrente a basso
voltaggio attraversa il corpo mutando il suono. Quest’approccio mi ricorda quello
che gli Area facevano dal vivo negli anni ’70 stendendo il cavo del synth di
Fariselli nelle mani del pubblico durante i concerti. Il risultato è quantomeno
affascinante.
“Sheriff
In Tiraspol” pur non avendo una ritmica vera, ha un orientamento decisamente
Rock, oltre un ottimo arrangiamento di fiati. “La Costante Elastica” riconduce
l’ascolto in meandri della mente attraverso suoni creati da Filippo stesso con
uno strumento chiamato “Mollofono” dove molle elettrificate elargiscono
frequenze poi raggiunte dal suono di percussioni effettuate su una ringhiera in
acciaio inox. Tutto questo su una musica da camera di base.
“Giulietta
Sotto Spirito” è ipnotica, in bilico fra l’inquietante e il giocoso. A
concludere “Prove Tecniche Di Solitudine”, brano malinconico e toccante dove
gli archi vibrano assieme all’anima dell’ascoltatore.
L'album
esce sia in vinile (doppio inciso su tre lati) che in cd (digipack tre ante), in
entrambi i casi, con corposo booklet tipo libro d'arte e tagliando per il
download. Qui non c’è AI, ma l’insostituibilità dell’artista, e spero che tutto
questo faccia riflettere molti di voi sulla validità di chi ama fare progetti
con tutto il proprio cuore e la mente. Mi piace ancora credere che l’uomo
moderno sia al centro della propria vita, in un periodo come questo non
soffochiamo i sogni, ma supportiamoli! Grazie Nistri e Panichi per questa
lezione. MS
Versione Inglese:
VITTORIO
NISTRI - FILIPPO PANICHI - Vittorio Nistri / Filippo Panichi
Snowdonia records
Genre: Psychedelic Chamber Music / Experimental
Electronics
Support: cd / 2 lp - 2024
He who has the epithet of artist is to my way of
thinking a free spirit, where the search for an expressiveness with which to
expose one's art is constantly changing. There are those who find the right formula
in music and stop there, and those who change according to what they feel they
are expressing at that particular moment. Styles, or rather genres, are not
important when one has clear ideas. This to me is the behavior of a true
artist.
If then in reinforcing the sonic concept he further
resorts to a study of artwork that is at least exhaustive and beautiful to
view, then we are in the realm of perfection.
I cannot remember how long it has been since I have
come across a vinyl medium as detailed and polished as in the case of the duo
Vittorio Nistri, Filippo Panichi.
You will have already known Nistri's professionalism
put at the disposal of many artists and projects, among which I can name
Deadburger Factory, Deadburger, Ossi, Maisie, Claudio Milano, Forbici di
Manitù, St.Ride, Danseur Boxeur, Overload, all wallowing at will in different
environments, even very distant from each other. Today together with electroacoustic
experimentalist guitarist Filippo Panichi, he throws himself into a new
challenge relegated to a sound devoid of drums and bass, in essence not purely
Rock, where Psychedelia marries chamber music and electronics.
The artwork is a collective effort between Beppe
Stasi, author of the cover and other paintings contained inside, and Gabriele
Menconi, curator of the graphics and visual design. The photo depicting the two
protagonists in alien soil (in the province of Grosseto) is by Panichi himself,
while all others are by Lorenzo Desiati, Nistri and Panichi. Also inside reside
all the mappings of the instrumentation track by track as well as the
performers.
The genesis of the album comes from an account of a
dark period experienced by both protagonists, who suffered stress as well as
health problems. The message is, “In spite of everything, there is a glimmer of
light and beauty while going through an expanse of thin ice”.
In creating the nine pieces that make up the work, the
duo is joined by a chamber quintet, Silvia Bolognesi (double bass), Giulia Nuti
(viola), Enrico Gabrielli (clarinet, sax), Pietro Horvath (cello) and Edoardo
Baldini (trombone).
The instrumental and structural research they adhere
to is immediately evident in “Il Faro Di Schrodinger,” evocative music made
through instrumentation such as the Lyra-8, an analog synth with eight
oscillators. The approach reminds me of the early career of the unforgettable
Franco Battiato. Also astonishing is the sound that “La Risacca Dell'Alba” manages
to achieve, all thanks to an ultrasonic detector that Filippo jokingly calls
Pipistrellator! It picks up particular frequencies produced by, for example,
cellophane or a crumpled cigarette packet, plus the Enner, another futuristic
analog synth in the shape of a painter's palette with built-in pads. The result
has an utterly unique charm, where the atmospheres sprung tie in perfectly with
the use of strings.
The imaginative sensations continue with “Maya Deren
Blues”, this time there is a cadenced tempo and an underlying melody
embellished by an arrangement created through a heatsink of an old Pentium II
computer. This Modern Psychedelia has few points of reference (apart from a few
seekers in Krautrock), somehow to give a point of reference, I can mention some
passages from the Porcupine Tree 90s period.
“Pipistrelli Sul Frigorifero” could stay in the
discography of Kraftwerk, while a keyboard sound lays down a basic melody in
the track ”Secrets”. Here, the body becomes music through the performer's hands
touching the pads simultaneously, and through the skin's moisture, low-voltage
current flows through the body mutating the sound. This approach reminds me of
what Area used to do live in the 1970s by stretching Fariselli's synth cable
into the hands of the audience during concerts. The result is at least
fascinating.
“Sheriff In Tiraspol” while not having a true rhythm,
has a decidedly Rock orientation, as well as an excellent wind arrangement. “La
Costante Elastica” leads the listener back into meanderings of the mind through
sounds created by Philip himself with an instrument called ‘Mollocophone’ where
electrified springs bestow frequencies then reached by the sound of percussion
made on a stainless steel railing. All this over basic chamber music.
“Giulietta Sotto Spirito” is hypnotic, hovering
between the eerie and the playful. To conclude “Prove Tecniche Di Solitudine” a
melancholy and touching track where the strings vibrate along with the
listener's soul.
The album is released both on vinyl (double-engraved
on three sides) and on CD (three-sided digipack), in both cases, with
full-bodied art book-like booklet and download coupon. There is no AI here, but
the irreplaceability of the artist, and I hope all this makes many of you
reflect on the validity of those who like to make projects with all their
hearts and minds. I still like to believe that the modern man is at the center
of his own life, in a time like this let us not stifle dreams, but support
them! Thank you Nistri and Panichi for this lesson. MS
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