Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

lunedì 22 aprile 2019

Onioroshi


ONIOROSHI – Beyond These Mountains
Autoproduzione
Genere: Psichedelico/ Noise/ Progressive Rock
Supporto: cd - 2019


Con temi Noise e Psichedelici da Cervia giunge il trio Onioroshi, qui al proprio debutto discografico. Sono composti da Manuel Fabbri (basso, voce), Enrico Piraccini (batteria, voce) e Matteo Sama (chitarra). 
Nell’album proposto dal titolo “Beyond These Mountains” ci sono quattro canzoni di lunga durata che variano dagli undici minuti ai venti. Il sound è greve, ricolmo di riff a tratti granitici ed in altri frangenti più ad ampio respiro. La sezione ritmica è pressoché perfetta in intesa e in supporto ad una chitarra che disegna le melodie dei brani. Influenze Tool sono evidenti, ma soprattutto quelle dei nordici Motorpsycho.
Il cantato come si evince già nel primo brano “Devilgrater” è onirico e breve. La musica degli Onioroshi fa socchiudere gli occhi e mostra avanti a noi sensazioni di volo, viaggi che spesso sorvolano le montagne, quelle che hanno ispirato il concept dell’album. Si, perché la musica è contagiosa, il divertimento del trio si trasmette anche durante l’ascolto.
“Locusta” è greve e caracollante all’incedere iniziale, per poi portare l’ascoltatore verso un trip psichedelico di notevole valenza spirituale.
“Socrate” ha uno sguardo verso il Rock Progressivo, altro genere che di tanto in tanto trapela fra le note del disco. Più ricerca sia strutturale che sonora con rumoristica e soluzioni emotive ed alternative. Il discorso si eleva al quadrato con i venti minuti conclusivi di “Eternal Snake (Mantra)”, vera vetrina per un genere che non cede un passo al commerciale ma che vive di luce propria e senza compromessi.
L’incisione non è malvagia, supera di certo la media di questo tipo di prodotti. Per cercare le pecche bisogna andare a parare in ambiti di gusti personali, ossia ad esempio a mio gusto avrei tagliato alcune ripetizioni per lasciare l’ascolto più fluido, tuttavia questo genere è fatto di lunghi trip, per cui il mio è probabilmente un appunto sbagliato.
Gli Onioroshi sono una piacevolissima sorpresa che grida una volta di più la volontà italiana di uscire dall’anonimato e da questa esterofilia che ci stordisce. Qui molto materiale per gli addetti ai lavori che potrebbero esserne interessati, dategli un ascolto ed una possibilità, la meritano. MS

onioroshi.bandcamp.com


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