Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

martedì 20 settembre 2011

Ricatto a Berlusconi

Ricatto a premier: Gip, competenza procura Roma

Lo ha detto il Gip di Napoli

20 settembre, 17:15 (Ansa.it)


NAPOLI - Il gip di Napoli Amalia Primavera, chiamato a pronunciarsi sull'istanza di scarcerazione o di concessione degli arresti domiciliari all'imprenditore Gianpaolo Tarantini, ha dichiarato la competenza della procura di Roma. Per questo motivo non ha deciso sulla revoca o l'attenuazione della misura, trasmettendo gli atti al pm di Napoli che dovrà a sua volta inviarli alla procura capitolina.
Nel provvedimento il gip Primavera fa riferimento in particolare alle dichiarazioni rese dalla segretaria del premier Marinella Brambilla e alla memoria scritta da Silvio Berlusconi. Ricorda in particolare che "la Brambilla dichiarava di avere in più occasioni corrisposto, su indicazione e per conto di Berlusconi, somme di denaro destinate a Lavitola e a Tarantini" e che "tali somme erano ritirate da un incaricato di Lavitola a Roma presso Palazzo Grazioli". Il gip ricorda inoltre che le dichiarazioni della Brambilla "risultano indirettamente riscontrate dalle conversazioni telefoniche intercettate sull'utenza in uso a Lavitola". E sottolinea poi che "la stessa vittima del reato ha confermato, nella memoria depositata, di aver corrisposto personalmente le somme di denaro, sempre a Roma" e che "le dichiarazioni della Brambilla e quanto affermato da Berlusconi nella memoria, risultano credibili proprio con riferimento al luogo della dazione di denaro oggetto dell'attività estorsiva ipotizzata". Il giudice afferma che è dunque "possibile ora determinare la competenza territoriale" che fissa in ordine al reato di estorsione "la competenza dell'autorità giudiziaria romana nel cui circondario si è consumato il reato". Pertanto dichiara la propria incompetenza territoriale e dispone la trasmissione degli atti al pm. Il gip si è pronunciato nel tardo pomeriggio sull'istanza presentata nei giorni scorsi dagli avvocati Alessandro Diddi e Ivan Filippelli.
GHEDINI,DA LAVITOLA'MINACCE'PER ELEZIONI - Il direttore dell'Avanti Valter Lavitola minacciò di "bastonare" l'avvocato Niccolò Ghedini perché questi, come Gianni Letta, aveva espresso parere negativo a una sua candidatura alle elezioni. Lo racconta lo stesso Ghedini nell'interrogatorio in qualità di teste davanti ai pm di Napoli che indagano sul presunto ricatto al premier. Ghedini racconta ai pm che nel 2008 Lavitola aspirava a una candidatura alle elezioni politiche "ovviamente in una posizione tale da poter essere eletto". L'avvocato del premier, che spiega di aver sempre collaborato alla compilazione delle liste, si oppose affermando che dalle notizie di stampa non si aveva una buona opinione di Lavitola. "Io avevo consigliato, sia io sia il dottor Letta in maniera ancor più vivace di me il presidente Berlusconi di non frequentare questo signor Lavitola, che sarà una persona simpaticissima, piacevolissima, ma che non ci entusiasmava per ciò che veniva prospettato. E il presidente Berlusconi, che è uomo così generoso, generoso di sé, dopo che il signor Lavitola non fu messo nelle liste elettorali, gli spiegò che ciò era dovuto anche al fatto che sia io sia il dottor Letta avevamo dato un nettissimo parere negativo...Ciò provocò in lui una reazione non particolarmente piacevole, tanto che andò in ufficio dal presidente e, parlando con Marinella (Brambilla, segretaria del premier, ndr), e dicendo e facendo delle minacce di tipo fisico; io posso mai frequentare uno come Lavitola che mi viene a fare minacce a me di tipo fisico?.." "Io mi sono limitato a esprimere un parere - ha aggiunto il penalista - e adesso dice di volermi bastonare fisicamente, tant'é che se lo domandate a Marinella se lo ricorda perfettamente questo episodio".
"Ho auspicato che l'ipotesi dell'accompagnamento coatto del premier non si affacci neanche. Mi auguro che da parte della procura di Napoli ci sia una valutazione più attenta della situazione". Lo ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, intervenendo a "La Telefonata di Belpietro", su Canale 5, in merito all'indagine della Procura di Napoli su una presunta estorsione ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "C'é - ha spiegato Cicchitto - un problema di competenza. Dalla stessa pubblicazione delle intercettazioni emerge che i fatti sarebbero successi a Roma o a Bari. Ci auguriamo che neanche lontanamente venga chiesta alle Camere l'autorizzazione ad accompagnare con i carabinieri il premier alla Procura di Napoli. E' un'ipotesi aberrante che è il segno dell'uso politico della giustizia".

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