Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

giovedì 4 luglio 2013

Ego

EGO – Evoluzione Delle Forme
Ma.Ra.Cash. Records
Genere: Instrumental Prog
Supporto: cd – 2011



Potere e magia del Progressive Rock! Essere fuori dai tempi che corrono, da un mondo isterico che ti trascina via come un onda anomala. Fermarsi ad ascoltare chi ama mettersi a nudo. Essere veri, non portare una maschera di convenienza, stare fuori dal mucchio. Questo è e sempre sarà il Progressive Rock, sia per chi lo suona che per chi lo ascolta.
Osare, pensare, divertirsi per comunicare sensazioni uniche, poi potranno piacere o meno, comunque sia, vere.
Gli anni ’70 hanno lasciato nel Rock uno sfregio indelebile, una cicatrice che nessuna chirurgia plastica può celare. Il trio Ego si diverte a suonare e creare strutture dal profumo antico. Questo è il secondo disco per i varesini dopo il buon debutto del 2008 dal titolo “MCM Egofuturismo”.
La formazione a tre elementi gia può indurre l’ascoltatore a paragonarli agli Emerson Lake & Palmer, oppure alle nostrane Orme ed io ci aggiungo perfino gli ottimi Quatermass, in parte non è sbagliato, almeno nel modo di concepire il genere Prog più che nella musica.
Pier Caramel (tastiere e flauto), Daniele Mentasti (basso e trombone) e Sergio Iannella (batteria) suonano da molti anni, sin dalla fine degli ’80 e questo in qualche maniera arricchisce inevitabilmente la potenzialità tecnica a loro favore. “Evoluzione Delle Forme” esce dallo stereo con carattere, musica per la mente dove ogni singolo brano è un emozione a parte. Le tracce sono tutte strumentali e questo è un altro motivo per apprezzare questo lavoro, oggi suonare musica Prog e addirittura non cantata è il massimo del masochismo commerciale.  E qui risiede la passione di chi suona, la vera motivazione che spinge un uomo a suonare, emozionarsi per emozionare.
Sette capitoli dove le tastiere padroneggiano e gli anni ’70 travolgono. Personalmente scorgo nel loro sound più Orme e Goblin che gli EL&P e questo onora il nostro palcoscenico storico, ricco e fiorente di strepitose band che solo per esterofilia masochistica releghiamo sempre ed ingiustamente all’ultimo posto. Invece nazioni straniere apprezzano di più il nostro operato, come ad esempio il sempre attento Giappone, ci sarà un perché?
In conclusione questo secondo disco degli Ego scorre via piacevolmente, senza strafare in inutili tecnicismi, badando al sodo della melodia. Non un capolavoro ma un disco onesto e pieno d’amore, quello per uno stile musicale generoso di forti emozioni. Però, bisogna anche saperle cogliere. (MS)

Nessun commento:

Posta un commento