CORTE DEI MIRACOLI – Corte Dei Miracoli
Vinyl Magic
Genere: Progressive Rock
Supporto: Ristampa cd 1994 (1976)
A Zena, (Genova per i non residenti) negli anni ‘70 in ambito Prog, di artisti ce ne sono stati davvero tanti e di ottima pasta.
Vittorio De Scalzi dei New Trolls è un musicista che molto si è adoperato nel produrre band del posto, come ad esempio questi Savonesi Corte Dei Miracoli. Con la piccola etichetta Grog se ne escono nel 1976 con questo album dal titolo omonimo. Ma chi sono i Corte Dei Miracoli? Sono una band che suona a tutti gli effetti del Prog sinfonico in quanto non hanno in line up la chitarra. Si formano nel 1973 dalla fusione di due band, Tramps e dai più conosciuti Il Giro Strano. La formazione è Graziano Zippo alla voce, Alessio Feltri alle tastiere, Michele Carlone alle tastiere, Gabriele Siri al basso e Flavio Scogna alla batteria. Solo nel 1975 Carlone viene sostituito da Riccardo Zegna alle tastiere.
L’album si apre come meglio non si potrebbe, con “…E Verrà L’Uomo”, canzone all’avanguardia e decisamente accalappiante. Peccato soltanto per il classico difetto del genere in ambito italiano, cioè il cantato non proprio all’altezza. Non che non sia bravo Graziano al microfono, ma è quell’enfasi interpretativa che manca, questo lascia sempre la sensazione di incompletezza. Più coraggio e grinta alla nostra amata musica Prog negli anni ’70 ( e anche oggi) non avrebbe di certo guastato. “Verso Il Sole” risulta decisamente più anonima, infatti il disco da questo momento in poi procederà a corrente alternata, dove attimi strumentali lasceranno sensazioni stupende di ariosità alternandosi con partiture scialbe a causa di numerosi deja vù.
Si risale la china con “Il Rituale Notturno” e la gustosa mini suite finale dal titolo “I Due Amanti”. Quest’ultima è carica di enfasi, cambi umorali e di buona esecuzione. Qui l’insieme lavora a giusto ritmo.
A mio parere, I Corte Dei Miracoli avrebbero potuto dire cose ancora più interessanti, in quanto questo esordio è stato davvero intrigante sotto molti aspetti, anche se come ho detto i difetti non mancano. Peccato che gli addetti ai lavori non hanno creduto in loro, forse la musica italiana qualcosa ha perso. Interessante la successiva uscita da parte della Mellow Records dal titolo “Dimensione Onirica”, raccolta di brani concepiti nel 1973-74.
Consigliato a tutti i collezionisti del genere e a coloro che vogliono approfondire l’argomento Progressive Italiano. (MS)
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