RAVEN
SAD - Polar Human Circle
AMS
Records | BTF Vinyl Magic
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd / Bandcamp – 2024
La
creatura del polistrumentista Samuele Santanna ha nel tempo raggiunto connotati
che rasentano la perfezione per quello che concerne il mondo Rock Progressivo
influenzato dai suoni moderni psichedelici di matrice Riverside e Porcupine
Tree. Ne hanno percorsa di strada dal debutto “Quoth” del 2008 attraverso
quattro album che vede il progetto raggiungere nel tempo una vera e propria
formazione di base a cinque elementi. La band oggi composta da Samuele Santanna
(chitarra elettrica, chitarra acustica), Marco Geri (basso), Fabrizio Trinci (piano,
organo, Hammond, synth, voci), Francesco Carnesecchi (batteria), e Gabriele
Marconcini (voce), realizza il quinto album in studio intitolato “Polar Human
Circle”. Le sette tracce che creano il disco, sono frutto di una maturazione
tecnica e artistica notevole, dove il combo sembra aver trovato il proprio
habitat stilistico. L’album vede la partecipazione di Morgana Bartolomei
(cori), Andrea Benassai (pianoforte), Alessandro Drovandi (tromba), e Karoline
Gierymski (speaker).
Il
tema trattato nei testi riguarda il lato sociologico dell’essere umano, dove
gli autori si auspicano la salvezza del genere umano che ultimamente sta
percorrendo un percorso quantomeno preoccupante.
Durante
gli ascolti si possono anche notare caratteristiche Hard, in cui il suono della
band si approccia a quello dei Queensryche e al Metal Prog in generale, ma soprattutto
al Neo Prog, a testimonianza di una cultura musicale di base quantomeno
considerevole.
Il
pianoforte di “Andenes” immerge immediatamente l’ascoltatore in questo viaggio
mentale fatto di armonie delicate e malinconiche. Immaginate i Marillion
approcciarsi nell’Hard sound, mentre la voce di Marconcini è perfetta
narratrice delle arie. Tuttavia la peculiarità del sound Raven Sad deriva dagli
assolo di Santanna, sempre toccanti e prossimi al mondo di David Gilmour (Pink
Floyd).
Sale
il ritmo attraverso “When The Summer Collapses Into Fall”, più vicina alla
formula canzone gradevole nell’incedere, mentre la breve e pianistica “Coda: A
Tiny Passage To Outer State” conduce verso atmosfere sognanti infarcite di
sinfonia.
Uno
dei momenti più alti del disco s’intitola “Point Nemo (Nautilus Last Voyage)”
il quale attraverso una ritmica pacata sonda i meandri introspettivi che
risiedono dentro ognuno di noi. Toccante il ritornello cantato con molta enfasi,
così il solo finale di tromba in sordina. Torna l’elettricità attraverso “The
Obsidian Mirror”, brano altalenante in un concetto di mordi e fuggi dove ancora
una volta la chitarra di Santanna fa la differenza.
“The
Bringer Of Light” mostra i muscoli approcciandosi al mondo dei Queensryche
periodo “Promised Land”, anche per quello che concerne il criterio vocale. E si
giunge al piatto grosso con la suite finale di quasi ventisette minuti
intitolata “Polar Human Circle”, suddivisa in sei movimenti, qui c’è il sunto
del DNA Raven Sad di oggi. Una scorpacciata di suoni curati e di cambi umorali
che faranno sicuramente la gioia di ogni ascoltatore di Progressive Rock.
Il
merito di quest’album risiede nell’aver dato corposità e identità al genere
facendone una sorta di riassunto, amalgamando il tutto con personalità e
ricerca per la melodia. Un disco da gustare centellinatamene, come un buon
bicchiere di vino per assaporarne ogni minima sfumatura. Non preoccupatevi,
verrà tutto naturale, tanto è gradevole. MS
Versione Inglese:
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