Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 27 febbraio 2021

Blind Golem

 

BLIND GOLEM – A Dream Of Fantasy
Andromeda Relix
Genere: Hard Rock
Supporto: cd – 2021




L’importanza di una copertina per un disco è notoria, non lo si scopre certamente oggi con il debutto dei Blind Golem, ma “A Dream Of Fantasy” fa scaturire inevitabilmente una considerazione: quando vedi certi disegni, si intuisce il genere di musica contenuto nel disco. Spesso le band si affidano ad alcuni disegnatori, di esempi se ne possono fare a migliaia, basti pensare ai Yes e Roger Dean, oppure i primi Marillion con Mark Wilkinson o i Genesis con Paul Whitehead etc. Questo è una sorta di biglietto di presentazione che difficilmente tradisce.
Qui è esplicativo oltremodo, di certo non lascia adito a dubbi in quanto il panorama fantastico rappresentato è un opera di Rodney Matthews, il disegnatore delle copertine degli Uriah Heep.
Guarda caso stiamo parlando proprio di Hard Rock e ancora di più, in copertina troneggia la scritta della partecipazione di un artista immenso, Ken Hensley proprio ex Uriah Heep. E non ti sbagli, il disco va dritto al bersaglio come da premessa.
I Blind Golem  si formano con il nucleo iniziale proveniente dai Forever Heep, dal nome avrete già intuito di che tribute band stiamo parlando. I cambi nella line up si susseguono sino a giungere alla formazione attuale, con Silvano Zago (chitarra), Francesco Dalla Riva (basso, voce), Simone Bistaffa (tastiere), Walter Mantovanelli (batteria) e Andrea Vilardo (voce).  
Ben quattordici i brani contenuti in “A Dream Of Fantasy”, durante i quali si estrapolano punti di riferimento riguardanti altre band altrettanto importanti come Tygers Of Pan Tang, Diamond Head, Asia, Magnum e moltissime altre che navigano su queste frequenze elettriche. Tutto testimonia il bagaglio storico degli ascolti di questi artisti, i quali riescono ad assimilare il passato e riproporlo oggi 2021 con freschezza e rispetto. Quest’ultimo lo si denota sin dall’iniziale “Devil In A Dream”, un Hard Rock melodico con coralità ben congeniate, la voce di Vilardo è pulita e saggiamente pesata, senza mai cadere nell’intricata tela dell’esagerazione, dove solitamente si è colti dal ragno della figuraccia. Questa musica ha un energia pulita, un propellente biologico che scatena dopamina nel cervello, una fase chimica che fa stare bene, ma che deve essere alla portata di chi è disposto ad amare le sonorità elettriche. Spesso il Metal o l’Hard Rock stesso viene tacciato come musica estrema, non di facile fruibilità, peccato, mi dispiace per chi non la capisce.
Un mid tempo come in “Screaming To The Stars” ti mette in pace con il mondo, una canzone diretta, semplice ma arricchita da quel solo di chitarra in chiusura che ti spettina la testa. Fanno capolino anche i Deep Purple (potevano mancare?) in “Scarlet Eyes”, ma è normale, tutto ciò risiede nel dna del genere. Granitica e apprezzatissima dal sottoscritto “Bright Light” sunto storico del genere in analisi, intanto a questo punto dell’ascolto la mente torna indietro di decenni e decenni, quando la spontaneità regnava sovrana anche nella musica, in una sorta di gara a chi aveva la personalità più marcata. Bei tempi.
Ballate ce ne sono? Certamente, “The Day Is Gone” è una di queste con un Ken Hensley in grande spolvero, oppure “Night Of Broken Dreams”, voce e piano con un avvenente solo di chitarra finale. Il pezzo più lungo del disco dura quasi otto minuti e si intitola “The Ghost Of Eveline”, qui alcune schegge di Prog Rock grazie all’uso delle tastiere. Non esulano cambi di tempo ed umorali con uno splendido Hammond  rincorso dalla chitarra. Certamente fra i brani che ho apprezzato di più. Volete un pezzo radiofonico? Ecco a voi “Pegasus”.
All’ascolto di questo debutto discografico c’è  molta carica ed adrenalina, “A Dream Of Fantasy” di certo non passerà inosservato alle orecchie del fans dell’Hard Rock, gli ingredienti ci sono davvero tutti non soltanto come dicevo per ricordare ed onorare i tempi che furono, bensì per andare ancora avanti con la staffetta, correre nell’attesa che altri domani prendano il testimone, ora ce l’ha in mano i Blind Golem ed è con orgoglio che sottolineo “sono italiani”. MS
 

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