GARYBALDI – Storie Di Un’Altra
Città
AMS Records / BTF
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2016
In
questi ultimi anni si susseguono le sorprese in ambito Progressive Rock
Italiano, dopo il recente ritorno degli Agorà è la volta dei storici Garybaldi.
Con i genovesi però dobbiamo tornare molto indietro nel tempo, addirittura al
1965, quando il chitarrista Pier Niccolò
"Bambi" Fossati, il batterista Maurizio Cassinelli, il bassista
Angelo Traverso e il chitarrista Marco Zoccheddu (Nuova Idea) formano i
Gleemen, band Rock dalle influenze anni ’60. Entrano di diritto nella storia
del genere Progressive nel 1971, quando cambiano il nome in Garybaldi e
soprattutto nell’anno successivo quando producono
“Nuda”, album sempre guidato dalle chitarre di Fossati in stile Hendrixiano.
Famosa fu la copertina ad opera di Guido Crepax in laminato ed apribile in tre
parti. Eccellenza musicale e di sostanza fisica. La band negli anni a seguire (dopo
“Astrolabio” del 1973) si scinde,
creando nuovi progetti, ma in realtà con il tempo si perdono le tracce, salvo
ritrovarli nei negozi di dischi con alcune ristampe.
Con
estremo piacere mi ritrovo oggi nelle mani un nuovo album, “Storie Di Un'altra
Città” e non nascondo l’emozione che provo nel ritrovare il nome Garybaldi
stampato in copertina. Nuovamente un artwork bellissimo, questa volta ad opera
di Pietro Spica, finalmente un cartonato con un libretto di accompagnamento
testi leggibile e ricco di belle illustrazioni acquarello. Il tutto è già molto
Prog!
Ma
i Garybaldi, oggi chi sono? Maurizio
Cassinelli (batteria, voce), Jon Morra (tastiere, voce), Alessandro Paolini
(basso, contrabbasso), Davide Faccioli (chitarre) e Marco Biggi (batteria). Tuttavia
i musicisti non finiscono qui, nel disco si alternano numerosissimi special
guest ed alcuni fanno sobbalzare il cuore del Prog fans in gola per l’emozione,
ecco il ritorno di Bambi Fossati, chitarra e voce in “Vicino In Un Momento”,
oppure David Jackson (VDGG) sax e flauto in “William Fix” ed Angelo Traverso
con il suo basso nella canzone “Il Vento Cambia Strada”. Partecipano altre
decine di musicisti, ma lascio a voi il gusto della ricerca. Importante la
produzione esecutiva di Matthias Scheller, un nome ed una garanzia nell’ambito.
L’album
è composto da dieci canzoni ad iniziare da “Sulla Strada”. Essa fuga ogni
dubbio sulla proposta musicale, passano gli anni, ma l’amore per quello che si
è resta inossidabile. Hard Prog dal riff tagliente, come spesso è capitato di
ascoltare anche nella prima discografia dei New Trolls o dei Biglietto Per
L’Inferno. Gira l’Hammond, si placano i suoni ed una volta tanto la voce del
cantato in italiano non è male, i Garybaldi lavorano molto anche nelle
coralità. Gustoso l’assolo di chitarra, perché chi ha esperienza (non a caso)
sa che l’ascolto va spezzato anche con questi frangenti.
“Città
Di Blà” composta assieme a Bambi Fossati, introduce strumentazioni ad archi nel
Rock, con il violino di Roberto Piga, un connubio che è dannatamente vintage.
“William Fix” è uno dei brani che più ho apprezzato, per energia ed attitudine,
perché il Rock è fatto di chitarra, sia esso Prog, che sinfonico, o come lo
intendete voi. Poi diventa spaziale quando partono le tastiere di Marillioniana
memoria. Ma in definitiva sono canzoni
che giocano sempre sulla presa del ritornello e della strofa mutabile, una
prerogativa prettamente italiana, basata su melodie piacevoli. Non esula “Verso
Terra”, semplice e diretta. Torna la sinfonia con La Gente Sola”, una ballata
che parla dell’uomo e della sua solitudine, un momento riflessivo che richiama
alla memoria il Pop italiano degli anni che furono, Pooh in primis, ma con un
solo centrale di chitarra da brivido.
Non
ci sono suite, solo canzoni di media o breve durata, per lasciare spazio alla
fluidità, scelta che reputo indovinata.
“Vicino In Un Momento” è impegnata nei testi e dura nella chitarra di supporto.
Segue la trilogia “9”, tre frangenti sonori nei quali si riscontra in tutto il
suo splendore cosa è il Progressive Rock, fra elettrica, coralità ed acustica.
Il disco si conclude con “Il Vento Cambia Strada”.
A
questo punto vi chiederete se questo lavoro è un tuffo nel passato e quindi se
è una “operazione nostalgia”, la mia risposta è no, loro sono i Garybaldi e
cosa dovrebbero suonare? Disco gradevolissimo, una delle uscite più
interessanti in ambito Prog Rock di quest’anno. Genova, o meglio…Zena, quanti
artisti, quanta bella musica, per fortuna esisti. MS
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