TWO FATES - /Tree
Audioglobe / Perfect
Swimmer
Genere: Avant Pop
Supporto: ep – 2014
Dopo cinque anni di attività e forti dell’esperienza
accumulata alle spalle, il duo Two Fates, formato da Loredana Di Giovanni
(LorElle: voce, tastiere e percussioni) e Giuliano Torelli (Tiresia: basso,
chitarra, drum pad, voci noises) giunge all’ep di debutto dal titolo “/Tree”.
La musica che compongono non è di certo scontata, è
ricercata ma allo stesso tempo minimale, fra suoni tecnologici e melodie
suadenti dettate dalla bellissima voce di Loredana. Si avvalgono della Two
Fates Machine (Ableton Live), con cui registrano dal vivo tutti gli strumenti
per poi unirli assieme in tempo reale per un risultato spesso ipnotico e scandito
da loop.
Ciò che colpisce, è come riescono a far scaturire sensazioni
di “natura”, con suoni che di naturale hanno ben poco. Il titolo “/Tree” è
davvero appropriato, un albero che ha radici nel tempo (l’esperienza a cui mi
riferivo) e quindi altezza (forte personalità) e fruttuosità (i brani da
gustare). L’artwork interno del disco ben rappresenta questa mia elucubrazione,
e c’è un particolare che non mi è sfuggito e che ho apprezzato ulteriormente,
ossia il contatto con il terreno a piedi
nudi da parte di Tiresia. Questo lo sa bene chi vive la musica, essa sale dal
terreno e ti entra meglio nel corpo salendo fino alla mente, un contatto fisico
che ne amplifica anche l’ascolto.
Si apre con “Blu”, in esso si evidenzia anche l’importanza
dei testi, spesso giocosi in doppi sensi, sensazioni che ben si sposano con la musica.
Tutto questo ancora più palese nella successiva “Verde”, acustica ed eterea, giocosa con le voci e LorElle che sale
sempre più, il tutto in un ritornello melodioso di semplice memorizzazione ed efficace.
Più ricercata nell’arrangiamento vocale “My Story Is Not My Destiny”,cantata in
inglese su di una struttura musicale alquanto minimale ma presente in
personalità. Infatti uno dei meriti del duo risiede proprio nel saper donare
giusta melodia a suoni, loop ed elettronica varia, perché le sensazioni
evidenziano le emozioni e ne accrescono la musica. Non necessariamente servono
molte strumentazioni quando le melodie sono giuste e gradevoli.
Sensibilità ed energia in “Il Sogno, L’Addio”, molto sentita
e ben interpretata, quasi una scena teatrale. Torna il cantato in inglese con
“It’s The Rain” e qui, per chi li dovesse conoscere, mi vengono alla mente i
primi Paatos. Molto spesso aleggiano atmosfere malinconiche fra le note, in
“Sangue” questo è più palese e decisamente più sentito. L’ep si chiude con la bonus
track, “My Story Is Not My Destiny (Remix)”.
Il bosco dei Two Fates sembra fatato, magico, etereo, un
luogo dai suoni incantati e comunque sapientemente assemblati. Il duo dimostra
carattere, personalità, idee chiare ed una notevole capacità di inventare.
Tutto ciò si può racchiudere in un solo termine: “creatività”. A questo punto non ci resta che
attenderli alla prova cd, le basi per far godere l’ascoltatore ci sono davvero
tutte. Da avere. (MS)
https://www.facebook.com/twofatesproject?fref=ts
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