ISPROJECT
– The Archinauts
BTF/AMS
Records
Genere:
Post - Progressive Rock
Supporto:
Soundcloud – 2017
Isproject
è un duo di Andria formato nel 2013 da Ivan Santovito (voce, tastiere, synth,
violino, basso) e Ilenia Salvemini (voce) dedito al filone Rock Progressive,
quello moderno ma con l’attenzione rivolta anche al passato. Oggi viene
definito Post Progressive Rock. “The Archinauts” è l’album d’esordio, e che i
ragazzi abbiano talento da vendere non solo
è dimostrato dalla musica proposta ma anche dalla produzione di Fabio Zuffanti,
nostrano musicista e scrittore tuttofare di Genova. Aggiungerei a questo punto
anche talent scout.
Esordire
con BTF/AMS è un altro messaggio che fa intendere la qualità del materiale
proposto da Isproject, invece su quella sonora non mi posso esprimere più di
tanto, in quanto l’ascolto da me
effettuato è derivato da Soundclouds, quindi non dal mio stereo, tuttavia
sembra di buona qualità. Analogo il discorso per l’artwork, non a mia
disposizione.
Le
sette canzoni che compongono “The Archinauts” sono orecchiabili, supportate
egregiamente da tappeti di tastiere che faranno la gioia di chi ama il
Mellotron, Hammonds e molto altro ancora. L’intelligenza compositiva di Ivan
Santovito risiede nell’equilibrare le
influenze sonore a lui care, fra il passato ed il presente, per cui ecco
estrapolare all’ascolto frammenti di Orme, Banco, EL&P, Yes, King Crimson, Genesis, ma anche Steven
Wilson, Ayreon, Riverside, Muse, Anathema e molto altro ancora.
Le
tastiere dicevo, esse fanno l’ossatura sia melodica che trainante nel complesso, gran piano compreso nei
frangenti più toccanti. La voce di Ivan ben si amalgama alle strutture sonore
pur senza strafare e anche nei momenti più alti risulta gradevole e mai forzata
(vedi “Lovers In The Dream”, in questa canzone mi sembra anche di riconoscere
una chitarra familiare quella de “La Certezza Impossibile” nell’album di
Zuffanti, in un assolo fantastico, ma potrei sbagliarmi). Richiami a Wilson li
capto in “The Mountain Of Hope”, e quando parte il Mellotron tutto assume una
valenza epica e spaziosa, uno dei frangenti più belli dell’intero lavoro, sarà
anche perché amo Le Orme e qui ne colgo certa essenza.
L’album
si apre come in numerosi altri casi con una “Overture”, qui però vero e proprio
pezzo, non semplice “intro”. In esso già si denotano le caratteristiche del
sound Isproject, vero calderone di suoni ed emozioni.
Tendenzialmente
non vorrei descrivere brano per brano, in quanto il piacere dell’ascolto ve lo
devo pur lasciare, e d’informazioni al riguardo ne ho già date molte,
lasciatemi però sottolineare la soavità della conclusiva minisuite “Between The
Light And The Stone”, piccolo gioiello sonoro grazie anche alla voce di Ilenia.
Lasciatemi altresì dire che qui mi sembra di percepire maggiormente lo zampino di Zuffanti.
Un
esordio bellissimo, musica per la mente e per il corpo sotto ogni punto di
vista, da avere e ascoltare più volte e questo consiglio non è rivolto soltanto
a chi ama questo genere, ma anche a chi dalla musica esige grandi emozioni.
Intanto
segno il nome Isproject sul mio taccuino di marcia. Schedati. Alla prossima. MS
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