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giovedì 7 settembre 2017

Isproject

ISPROJECT – The Archinauts 
BTF/AMS Records
Genere: Post - Progressive Rock
Supporto: Soundcloud – 2017


Isproject è un duo di Andria formato nel 2013 da Ivan Santovito (voce, tastiere, synth, violino, basso) e Ilenia Salvemini (voce) dedito al filone Rock Progressive, quello moderno ma con l’attenzione rivolta anche al passato. Oggi viene definito Post Progressive Rock. “The Archinauts” è l’album d’esordio, e che i ragazzi abbiano talento da vendere  non solo è dimostrato dalla musica proposta ma anche dalla produzione di Fabio Zuffanti, nostrano musicista e scrittore tuttofare di Genova. Aggiungerei a questo punto anche talent scout.
Esordire con BTF/AMS è un altro messaggio che fa intendere la qualità del materiale proposto da Isproject, invece su quella sonora non mi posso esprimere più di tanto, in quanto l’ascolto  da me effettuato è derivato da Soundclouds, quindi non dal mio stereo, tuttavia sembra di buona qualità. Analogo il discorso per l’artwork, non a mia disposizione.
Le sette canzoni che compongono “The Archinauts” sono orecchiabili, supportate egregiamente da tappeti di tastiere che faranno la gioia di chi ama il Mellotron, Hammonds e molto altro ancora. L’intelligenza compositiva di Ivan Santovito risiede nell’equilibrare le  influenze sonore a lui care, fra il passato ed il presente, per cui ecco estrapolare all’ascolto frammenti di Orme, Banco, EL&P,  Yes, King Crimson, Genesis, ma anche Steven Wilson, Ayreon, Riverside, Muse, Anathema e molto altro ancora.
Le tastiere dicevo, esse fanno l’ossatura sia melodica che trainante  nel complesso, gran piano compreso nei frangenti più toccanti. La voce di Ivan ben si amalgama alle strutture sonore pur senza strafare e anche nei momenti più alti risulta gradevole e mai forzata (vedi “Lovers In The Dream”, in questa canzone mi sembra anche di riconoscere una chitarra familiare quella de “La Certezza Impossibile” nell’album di Zuffanti, in un assolo fantastico, ma potrei sbagliarmi). Richiami a Wilson li capto in “The Mountain Of Hope”, e quando parte il Mellotron tutto assume una valenza epica e spaziosa, uno dei frangenti più belli dell’intero lavoro, sarà anche perché amo Le Orme e qui ne colgo certa essenza.
L’album si apre come in numerosi altri casi con una “Overture”, qui però vero e proprio pezzo, non semplice “intro”. In esso già si denotano le caratteristiche del sound Isproject, vero calderone di suoni ed emozioni.
Tendenzialmente non vorrei descrivere brano per brano, in quanto il piacere dell’ascolto ve lo devo pur lasciare, e d’informazioni al riguardo ne ho già date molte, lasciatemi però sottolineare la soavità della conclusiva minisuite “Between The Light And The Stone”, piccolo gioiello sonoro grazie anche alla voce di Ilenia. Lasciatemi altresì dire che qui mi sembra di percepire maggiormente  lo zampino di Zuffanti.
Un esordio bellissimo, musica per la mente e per il corpo sotto ogni punto di vista, da avere e ascoltare più volte e questo consiglio non è rivolto soltanto a chi ama questo genere, ma anche a chi dalla musica esige grandi emozioni.

Intanto segno il nome Isproject sul mio taccuino di marcia. Schedati. Alla prossima. MS

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