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Frontiers
Genere:Melodic Metal
Supporto: cd - 2006
Oliver Hartmann è un giovane talento, sin dai dieci anni si dedica agli studi della chitarra e prende presto una cotta per il Rock. Si diletta a suonare cover di band come Deep Purple, Rainbow, Whitesnake, AC/DC, Free e Malmsteen per poi nel 1995 gettarsi nel mondo del Progressive con la band Centers.
Il progetto successivo è di maggior spessore, si chiama At Vance con il quale incide quattro cd. Segue una serie di produzioni quali “Avantasia”, “Genius” e “Rhapsody”, per poi approdare nel 2004 alla Frontiers con il suo primo album solista dal titolo “Out In The Cold”. Melodic Rock di classe, ben accolto dalla critica e dal pubblico (me compreso), grazie a questo viene scelto come gruppo di supporto al tour dei Toto. Tutto il preambolo è per far conoscere al meglio il valore di questo cantante polistrumentista, un personaggio con tutte le carte in regola per fare dischi di qualità. E chi troviamo alla produzione? Sascha Paeth (Kamelot, Angra, Aina, After Forever…) e se è vero che uno più uno fa due, allora già pregustiamo un cinquanta minuti di musica suntuosa.
Il Melodic Rock è molto vicino all’A.O.R. ed Oliver è un veterano nel campo, malgrado la sua giovane età (37 anni). Riesce grazie al suo bagaglio d’esperienza, a fondere melodie ruffiane con energia , senza ripetersi e ne cadere nel becero plagio nei confronti dei gruppi storici. Assieme a lui suonano Mario Reck alla chitarra, Dario Ciccioni alla batteria, Armin Donder al basso e Jurgen Wust alle tastiere.
Un inizio folgorante con due brani Hit, “Coming Home To You” e “The Sun’s Still Rising” per poi giungere alla prima dolce ballata dal titolo “My Everything Is You”. Hartmann è in possesso di pregevole fantasia compositiva ed ascoltare il soave Rock di “Somewhere Somebody” fa venire in mente i migliori Pride Of Lions. “Just For You” è meno ispirato dei suoi predecessori, pur essendo in possesso di un accattivante ritornello, ci pensa la seconda ballata “I Dont Want To Know” ad emozionare ed a scaldare i nostri cuori di vecchi romanticoni. Hard Rock dal riff micidiale con “Aigher Than Me”, canzone sexy dalla massiccia corporatura. “Why Do I” è radiofonica, praticamente da classifica, mentre “Millionaire” si lascia ascoltare con disimpegno. “Crying” è la terza ballata, forse la più bella, mentre “Lay All Your Love On Me” è la quarta, tutta incentrata sulla voce e chitarra acustica.
Questo “Home” è un lavoro di classe, fatto da un artista che sa cosa vuole dal mercato musicale. Un ascolto è d’obbligo.
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