PANDORA - Sempre e Ovunque Oltre il Sogno
BTF
Distribuzione italiana: AMS Records
Genere: Symphonic Prog
Support: CD - 2011
Il 2011 in ambito nazionale sembra davvero iniziare sotto una buona stella, specialmente per chi predilige sonorità Genesis ed anni ’70. C’è molta carne al fuoco, compreso il secondo disco in studio dei Pandora. Ci avevano fatto sentire di che pasta erano fatti gia nel 2008 con il debutto dal titolo “Dramma Di Un Poeta Ubriaco”, ma qui con “Sempre E Ovunque Oltre Il Sogno” sembrano fare un ulteriore passo in avanti. Accompagnato da una veste grafica molto suggestiva ed elegante, creata dalla pittrice Emoni Viruet, il disco si suddivide in otto tracce. Con la dipartita del chitarrista Christian Dimasi, la band ritorna alla sua formazione originale, cioè un trio composto da Beppe Colombo (Tastiere), Claudio Colombo (Batteria, Basso, Chitarra) e Corrado Grappeggia (Voce e Tastiere).
Le atmosfere a tratti forti e sinfoniche esprimono al meglio il concetto fantastico e perfino mitologico che i Pandora vogliono rappresentare. Gia nell’iniziale “Il Re Dei Scemi” si coglie l’essenza stilistica della band, ovviamente rivolta verso un suono anni ’70. Altra fuga strumentale è la breve successiva “L’Altare Del Sacrificio” dove le doti tecniche degli artisti vengono maggiormente valorizzate. Ancora una volta unita come in una lunga suite, “L’Incantesimo Del Druido” esce legata al brano precedente con potenza e personalità, dove si propongono perfino suoni psichedelici. Qui i Pandora fanno seriamente e mettono in evidenza anche una passione per le vecchie Orme. “Discesa Attraverso Lo Stige” con l’arpeggio di chitarra acustica, ricorda gli Osanna de “L’Uomo” e per chi scrive questo è uno dei frangenti più toccanti dell’intero lavoro, impreziosito dal supporto delle tastiere. Ancora unito come in un'unica suite, procede il cammino per giungere ad “Ade, Sensazione Di Paura”, nuova composizione articolata, ricca di numerosi passaggi strumentali che alternano cambi umorali e di ritmo a della buona Psichedelìa. Non sfugge un piccolo richiamo a “Shine On You Crazy Diamond”dei Pink Floyd, un ammiccamento simpatico nel contesto. “03.02.1974” è un pezzo dedicato al concerto che in quella data i Genesis di “Selling England By The Pound” hanno tenuto a Torino. Qui si narrano i ricordi e le sensazioni di una serata assolutamente indimenticabile. “La Formula Finale Di Chad-Bat “ gode di un solo di chitarra a dir poco ammaliante, quasi in stile Steve Hackett , che ci conduce verso la lunga suite finale “Sempre E Ovunque”. Qui i Pandora, come in un finale dei fuochi d’artificio, tirano fuori tutto il proprio arsenale, lasciando inesorabilmente steso il Prog fans di vecchia data.
Questa musica è quindi senza tempo, oppure per alcuni potrebbe risultare datata, tuttavia questo è ed il termine Progressive Rock appunto andrebbe rivisto, per non incappare in qualche incomprensione. Qui siamo a fronte di un Symphonic Prog davvero ben eseguito e le forti emozioni non mancano di certo. Complimenti ai Pandora per un disco che si lascia ascoltare così bene che io, guarda un po’, rischiaccio il tasto “Play”. MS
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