Haken
HAKEN
– Taurus
Inside Out Music
Genere:
Post Prog Moderno / Hard Prog
Supporto EP – 2023
Sono
contento per la band Haken che molta strada ha fatto negli anni passando
attraverso dischi molto interessanti e tecnici supportati dall'ambita casa
discografica Inside Out. Ricordo che si formano nel 2007 a
Londra. Lo meritano per tutte le fatiche espresse, sei per l’esattezza in
attesa del settimo sigillo intitolato “Fauna” previsto per il 3 marzo 2023.
Sono oggi formati da Charlie Griffiths (chitarra), Ray Hearne (batteria), Richard
Henshall (chitarre, tastiere), Ross Jennings (voce), Peter Jones (tastiere), e
Conner Green (basso).
Questo
EP “Taurus” contenente tre brani espone la band com’è diventata oggi, passando
attraverso l’Hard Prog, e tutto quello che sono sonorità di questo periodo, ma
se i preliminari sono codesti, non nascondo una certa preoccupazione.
Gli
Haken sembrano snaturare ulteriormente il proprio stile avvicinandosi sempre di
più a quello dei Pain Of Salvation con alcune influenze Grunge. I maestri Pain
Of Salvation non hanno di certo bisogno di presentazione, hanno un carattere
ben definito e riconducibile a un suono nervoso e spesso malinconico, così gli
Haken stanno approcciando nel loro nuovo sound. Apprezzo molto gli artisti che
non si fermano mai e che mutano sempre pelle, non avrei scritto altrimenti POST
PROG MODERNO – L’Alba Di Una Nuova Era (Arcana), perdono fans del passato ma ne
acquistano di nuovi, però non sempre il passo riesce bene. Gli Haken non sono i
Pain Of Salvation, e neppure una band Metal Grunge, hanno un loro stile che qui
in Taurus sembra essere violentato. Un cambio repentino che mi lascia sgomento,
non per il coraggio, ma per il risultato. “Taurus” è un brano banale, sembra
messo su con il nastro isolante pezzo per pezzo e questo dall’estro di questi
campioni di certo non me lo sarei mai atteso.
“The
Alphabet Of Me” ha un inizio minimale ed elettronico sulla sempre bella voce di
Jennings. La parte centrale è Metal per darsi staffetta con le parti pacate
immancabili in un brano di Post Prog Moderno. Un piccolo passo in più rispetto “Taurus”
ma ancora una volta nulla di trascendentale e aggiungerei già sentito, compresi
gli “Oh, Oh, Oh”. Apprezzo invece l’inserimento della tromba nel finale che
alza il tono del brano.
“Nightingale”
ruggisce bene, ma ricade nuovamente nel dejà vu e questo è un vero peccato perché
ha potenzialità e ottimi frangenti emotivi negli assolo oltre che nelle buone
coralità.
Questo
EP mi preoccupa un pochino per l’uscita imminente di “Fauna”, spero di
sbagliarmi e comunque faccio i complimenti alla band per il balzo di notorietà
comunque meritata. Al momento boccio, ma attendo l’ascolto totale, perché l’abito
non fa il monaco ma a proposito di detti… Il buongiorno si vede dal mattino,
quale dei due avrà ragione? MS
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