DYONEA – Superstiti
Autoproduzione
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd – Bandcamp
La
musica è emozione, e gli artisti che mettono a nudo la propria anima, si
gettano in pasto agli ascoltatori con la speranza di essere apprezzati o
quantomeno capiti. Oggi sono demoralizzato dal pubblico che sembra non sapere
più ascoltare, probabilmente la frenesia del quotidiano l’ha portato a essere
superficiale. Proprio per questo si legge sui social e si ascolta troppo spesso
la frase “Oggi la musica non è più come una volta, fa schifo”, in realtà io la
chiamo pigrizia, ossia la non volontà di voler cercare e fermarsi ad ascoltare.
Ogni periodo dell’esistenza umana ha del buono e del pessimo, anche nei tanto
decantati anni ’60 e ’70, per cui trattasi di superficialità di sintesi. Poi
ovviamente subentrano i gusti personali, ognuno resta legato a un periodo
musicale che gli ricorda qualcosa di piacevole, per esempio l’amore o la
gioventù, e lì per questi sembra che il mondo si sia fermato, quando in realtà
gli immobili mentalmente sono proprio loro. Ho spesso detto, e lo ribadisco,
che l’evoluzione va avanti con o senza di noi, volenti o nolenti, sempre con il
buono e il pessimo.
Chi
nel Rock Progressivo negli ultimi due decenni ha dato una sferzata importante
sono stati i Porcupine Tree di Steven Wilson, gioia e dolore per i fans del
genere. I nostalgici non accettano l’evoluzione del classico Prog, i più aperti
di mente lo adorano. Noi italiani siamo un popolo fantastico, in quanto
riusciamo sempre a dare importanza a qualcuno che tenta qualcosa di nuovo, è
successo con i Genesis, con i Gentle Giant, e anche con i Porcupine Tree che
hanno avuto una grande ondata di fans proprio nella nostra capitale. Tanti i
proseliti dunque, ma soprattutto chi in qualche maniera attinge di tanto in
tanto da queste sonorità. Lo fanno anche i milanesi Dyonea, ma con personalità,
miscelando un sound moderno e ben registrato con il Rock anni ’80 dei Litfiba, ’90,
Jazz, Soul è Grunge, il tutto cantato con voce femminile e in lingua italiana.
La
band si fonda nel recente 2018 con componenti provenienti da altre esperienze musicali
e sono un quartetto formato da Chiara Crivellari (voce), Fabrizio Preatoni (chitarra),
Carlo D'Angio (basso), e Alessandro Boraso (batteria).
Registrano
nel 2020 il primo album “Radici”, a seguire diversi singoli che conducono oggi
a questo “Superstiti”. Propongono un perfetto equilibrio fra formula canzone e
ricerca progressiva, tanto da osare anche brevi momenti rap con una certa
psichedelia sporcata di Metal, come nella title track “Superstiti” dove Chiara
mette in vetrina tutte le proprie doti (e che doti), passando da tonalità
arrabbiate a pacate. Dieci canzoni che spesso sono introspettive, un modo di
esorcizzare la vita fra viaggi spirituali e un cammino nella propria consapevolezza.
La sezione ritmica è pressoché perfetta, così le parti di chitarra, sempre al
centro della composizione. Molti i picchi emotivi cui si va incontro durante
l’ascolto.
I
Dyonea quindi con quest’album propongono un contenitore sonoro ricco di stili e
influenze, il tutto grazie a una buona preparazione tecnica e tanta personalità
data dalla voce, ma soprattutto dalle scelte di cambi umorali e di tempo nel
corso di uno stesso brano. La musica resta in testa, come in teoria una canzone
deve saper fare, per cui il mio non può essere che un giudizio più che positivo
e un monito a tutti coloro che ancora si ostinano a dire che oggi non c’è
niente di nuovo o quantomeno d’interessante. Il Post Prog Moderno potrà anche
non piacere in un’era come questa, dove la diversità è aberrata, ma non si
potrà mai dire che sia banale. Osate.
Open mind. MS
Versione Inglese:
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