Pagine

sabato 18 novembre 2023

Dyonea

DYONEA – Superstiti
Autoproduzione
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd – Bandcamp




La musica è emozione, e gli artisti che mettono a nudo la propria anima, si gettano in pasto agli ascoltatori con la speranza di essere apprezzati o quantomeno capiti. Oggi sono demoralizzato dal pubblico che sembra non sapere più ascoltare, probabilmente la frenesia del quotidiano l’ha portato a essere superficiale. Proprio per questo si legge sui social e si ascolta troppo spesso la frase “Oggi la musica non è più come una volta, fa schifo”, in realtà io la chiamo pigrizia, ossia la non volontà di voler cercare e fermarsi ad ascoltare. Ogni periodo dell’esistenza umana ha del buono e del pessimo, anche nei tanto decantati anni ’60 e ’70, per cui trattasi di superficialità di sintesi. Poi ovviamente subentrano i gusti personali, ognuno resta legato a un periodo musicale che gli ricorda qualcosa di piacevole, per esempio l’amore o la gioventù, e lì per questi sembra che il mondo si sia fermato, quando in realtà gli immobili mentalmente sono proprio loro. Ho spesso detto, e lo ribadisco, che l’evoluzione va avanti con o senza di noi, volenti o nolenti, sempre con il buono e il pessimo.
Chi nel Rock Progressivo negli ultimi due decenni ha dato una sferzata importante sono stati i Porcupine Tree di Steven Wilson, gioia e dolore per i fans del genere. I nostalgici non accettano l’evoluzione del classico Prog, i più aperti di mente lo adorano. Noi italiani siamo un popolo fantastico, in quanto riusciamo sempre a dare importanza a qualcuno che tenta qualcosa di nuovo, è successo con i Genesis, con i Gentle Giant, e anche con i Porcupine Tree che hanno avuto una grande ondata di fans proprio nella nostra capitale. Tanti i proseliti dunque, ma soprattutto chi in qualche maniera attinge di tanto in tanto da queste sonorità. Lo fanno anche i milanesi Dyonea, ma con personalità, miscelando un sound moderno e ben registrato con il Rock anni ’80 dei Litfiba, ’90, Jazz, Soul è Grunge, il tutto cantato con voce femminile e in lingua italiana.
La band si fonda nel recente 2018 con componenti provenienti da altre esperienze musicali e sono un quartetto formato da Chiara Crivellari (voce), Fabrizio Preatoni (chitarra), Carlo D'Angio (basso), e Alessandro Boraso (batteria).
Registrano nel 2020 il primo album “Radici”, a seguire diversi singoli che conducono oggi a questo “Superstiti”. Propongono un perfetto equilibrio fra formula canzone e ricerca progressiva, tanto da osare anche brevi momenti rap con una certa psichedelia sporcata di Metal, come nella title track “Superstiti” dove Chiara mette in vetrina tutte le proprie doti (e che doti), passando da tonalità arrabbiate a pacate. Dieci canzoni che spesso sono introspettive, un modo di esorcizzare la vita fra viaggi spirituali e un cammino nella propria consapevolezza. La sezione ritmica è pressoché perfetta, così le parti di chitarra, sempre al centro della composizione. Molti i picchi emotivi cui si va incontro durante l’ascolto.
I Dyonea quindi con quest’album propongono un contenitore sonoro ricco di stili e influenze, il tutto grazie a una buona preparazione tecnica e tanta personalità data dalla voce, ma soprattutto dalle scelte di cambi umorali e di tempo nel corso di uno stesso brano. La musica resta in testa, come in teoria una canzone deve saper fare, per cui il mio non può essere che un giudizio più che positivo e un monito a tutti coloro che ancora si ostinano a dire che oggi non c’è niente di nuovo o quantomeno d’interessante. Il Post Prog Moderno potrà anche non piacere in un’era come questa, dove la diversità è aberrata, ma non si potrà mai dire che sia banale. Osate. Open mind. MS 





Versione Inglese: 


DYONEA - Superstiti
Self-production
Genre: Modern Post Prog
Support: cd - Bandcamp


Music is emotion, and artists who bare their souls, throw themselves at listeners with the hope of being appreciated or at least understood. Today I am demoralized by audiences who don't seem to know how to listen anymore, probably the hustle and bustle of everyday life has led them to be superficial. This is precisely why you read on social media and listen too often to the phrase "Today's music is not like it used to be, it sucks," actually I call it laziness, that is, the unwillingness to want to search and stop and listen. Every period of human existence has some good and some bad, even in the much-vaunted 1960s and 1970s, so it is a matter of summarizing superficiality. Then of course personal tastes take over, everyone remains attached to a musical period that reminds them of something pleasant, for example, love or youth, and there for these it seems that the world has stopped, when in fact the mentally immobile are.
Those in Progressive Rock over the past two decades who have made a major splash have been Steven Wilson's Porcupine Tree, joy and pain for fans of the genre. The nostalgic do not accept the evolution of classic Prog, the more open-minded adore it. We Italians are a great people, in that we always manage to give importance to someone who tries something new, it happened with Genesis, with Gentle Giant, and also with Porcupine Tree, who had a great wave of fans right in our capital. So many proselytes then, but especially those who in some way draw from these sounds from time to time. The Milanese Dyonea do it too, but with personality, mixing a modern and well-recorded sound with the 80s Rock of Litfiba, 90s, Jazz, Soul is Grunge, all sung with female vocals and in Italian.
The band was founded in recent 2018 with components from other musical experiences and are a quartet formed by Chiara Crivellari (vocals), Fabrizio Preatoni (guitar), Carlo D'Angio (bass), and Alessandro Boraso (drums).
They recorded their first album "Radici" in 2020, followed by several singles leading to this "Superstiti" today. They offer a perfect balance between song formula and progressive research, so much so that they even dare short rap moments with a certain Metal soiled psychedelia, as in the title track "Superstiti" where Chiara showcases all her talents (and what talents), moving from angry to calm tones. Ten songs that are often introspective, a way of exorcising life between spiritual journeys and a journey into one's own awareness. The rhythm section is almost perfect, so are the guitar parts, always at the center of the composition. Many are the emotional peaks one goes to while listening.
Dyonea then with this album propose a sonic container rich in styles and influences, all thanks to a good technical preparation and a lot of personality given by the voice, but especially by the choices of mood and tempo changes during the course of the same song. The music stays in the head, as in theory a song should be able to do, so mine can only be a more than positive judgment and a warning to all those who still insist on saying that there is nothing new or at least interesting today. Modern Post Prog may not like it in an era like this, where diversity is aberrated, but it can never be said to be trivial. Dare. Open mind. MS




Nessun commento:

Posta un commento