GRAAL
– Regenerate
Ace
Records
Genere:
Hard Prog
Supporto: Digital – cd – 2023
Mi
sono chiesto spesso come mai oggi certi generi musicali in Italia sono ancora
suonati o ancora meglio prodotti, non perché siano brutti, intendiamoci, ma di
sicuro hanno un seguito davvero ristretto. Uno di questi è l’Hard Prog, ossia
un mix fra Hard Rock in stile Deep Purple, e il Progressive Rock. Il
Progressive Metal, per esempio, ha già avuto più fortuna negli anni, probabilmente
perché ha uno stile maggiormente marcato, più estremizzato verso l’elettrico
per intenderci. Io amo l’Hard Prog, specialmente le scorribande sonore in stile
Kansas. Tuttavia alla domanda iniziale mi sono dato una risposta che
probabilmente non è la verità, ma è il frutto di una riflessione, ciò che
spinge a suonare è semplicemente la passione, le barriere stilistiche non
esistono, sono state create solamente per dare una collocazione a un certo tipo
di sonorità, e un musicista non parte con l’intento di essere schedato in uno
specifico contenitore sonoro.
Si
suona ciò che si ama, quello che si sente dentro, e i romani Graal sono proprio
per questo una chicca per il Rock Italiano in senso generale. Sono una band
cult con alle spalle quattro album da studio a partire da “Realm Of Fantasy”
(Eut. Mus. Ed.) del 2004, a seguire “Tales Untold” (Bloodrock Records – 2007),
“Legends Never Die” (Bloodrock Records – 2011), e “Chapter IV” (Jolly Roger
Records – 2015). Dopo una lunga pausa di otto anni ritornano con questo nuovo
lavoro intitolato “Regenerate”, e nuova linfa energetica.
La
band oggi è formata da Andrea Ciccomartino (voce, chitarra), Michele Raspanti
(basso), Danilo Petrelli (tastiere), Francesco Zagarese (chitarra), e Dario
Gargano (batteria),special guest Angela Di Vincenzo (cori in “Set Of Lies”). Mentre con il precedente “Chapter
IV”, i Graal hanno visitato maggiormente il territorio NWOBHM, oggi rivolgono
lo sguardo verso un atteggiamento maggiormente progressivo, pur rimanendo
radicati all’Hard Rock. Dodici brani che addentrano l’ascoltatore in un mondo
sonoro che inizia nel 1980, il tutto fra spolverate di AOR e cavalcate Folk
britanniche.
”Intro”
è il preambolo all’ascolto, un refrain elettronico d’atmosfera che conduce a
“Waitin’ For You”, un bel Rock graffiante dove la voce di Andrea, senza
strafare, riesce a rendere il brano non banale. “Fuck You All” non è da meno,
la NWOBHM qui si palesa maggiormente, specialmente lo stile Saxon. Si alza la
polvere dal palco sotto i colpi della ritmica e l’impressione è di trovarsi lì
sotto a respirare quest’aria di ampli e sudore che solo l’Hard Rock fatto a
dovere riesce a far scaturire. Le tastiere si lanciano in un piccolo assolo
alla Jon Lord e la sensazione alla fine del pezzo è quella di assoluto
appagamento. Granitico mid tempo per “Turn The Page”. Gli estimatori dei Led
Zeppelin avranno di che godere.
“New
Life” mostra i muscoli della band, per poi giungere ai due minuti Folk acustici
di “Goodnight”. Uno dei movimenti più articolati e vicini al Prog è “Don’t Stop
The Run”, voice phone compresa. “Set Of Lies” è una ballata con un apprezzabile
assolo e la voce di Angela Di Vincenzo a fare il coro, tutto ciò potrebbe
risiedere tranquillamente nella discografia dei Uriah Heep. Riprendono i riff
taglienti con “Runnin' Horse”, “When It's Over” e soprattutto in “No Regrets”.
Il finale che non ti aspetti giunge dalla pianistica e classicheggiante “Land
Of Fog”, una chicca per l’anima.
Tutto
ciò non è agiografico ma la pura verità che mi scaturisce dall’ascolto di un
disco che riesce a darmi emozioni che provavo nel passato, davvero una bella
sensazione. Grazie Graal. MS
Versione Inglese:
GRAAL - Regenerate
Ace Records
Genre: Hard Prog
Support:
Digital - cd - 2023
I have often wondered why certain genres of music in
Italy today are still played or even better produced, not because they are bad,
mind you, but they certainly have a really small following. One of these is
Hard Prog, which is a mix between Deep Purple-style Hard Rock, and Progressive
Rock. Progressive Metal, for example, has already had more luck over the years,
probably because it has a more pronounced style, more extreme toward electric
to be clear. I love Hard Prog, especially Kansas-style sonic raids. However, to
the initial question I gave myself an answer that is probably not the truth,
but it is the fruit of reflection, what drives one to play is simply passion,
stylistic barriers do not exist, they were created only to give a collocation
to a certain type of sonority, and a musician does not leave with the intention
of being filed in a specific sonic container.
You play what you love, what you feel inside, and the
Romans Graal are precisely for this reason a gem for Italian Rock in a general
sense. They are a cult band with four studio albums behind them starting with
"Realm Of Fantasy" (Eut. Mus. Ed.) in 2004, followed by "Tales
Untold" (Bloodrock Records - 2007), "Legends Never Die"
(Bloodrock Records - 2011), and "Chapter IV" (Jolly Roger Records -
2015). After a long break of eight years they return with this new work titled
"Regenerate," and new energy sap.
The band today consists of Andrea Ciccomartino
(vocals, guitar), Michele Raspanti (bass), Danilo Petrelli (keyboards),
Francesco Zagarese (guitar), Dario Gargano (drums), special guest Angela Di Vincenzo
(backing vocals in "Set Of Lies"). While with the previous
"Chapter IV," Grail visited more NWOBHM territory, today they turn
their gaze toward a more progressive attitude while remaining rooted in Hard
Rock. Twelve tracks delve the listener into a sonic world that begins in 1980,
all between sprinklings of AOR and British Folk rides.
"Intro" is the preamble to the listening, an
atmospheric electronic refrain leading to "Waitin' For You," a nice
scratchy Rock where Andrea's voice, without overdoing it, manages to make the
song non-trivial. "Fuck You All" is not to be outdone, the NWOBHM is
more apparent here, especially the Saxon style. Dust rises from the stage under
the rhythmic beats and the impression is of being down there breathing this air
of amps and sweat that only Hard Rock done right can bring forth. The keyboards
launch into a little Jon Lord-esque solo and the feeling at the end of the
piece is one of absolute contentment. Granitic mid tempo for "Turn The
Page." Fans of Led Zeppelin will have something to enjoy.
"New Life" shows the band's muscles, and
then comes the acoustic two-minute Folk of "Goodnight." One of the
most articulate and close to Prog movements is "Don't Stop The Run,"
voice phone included. "Set Of Lies" is a ballad with an appreciable
solo and Angela Di Vincenzo's vocals doing the chorus, all of which could
easily reside in Uriah Heep's discography. The edgy riffs resume with
"Runnin' Horse," "When It's Over," and especially in
"No Regrets." The ending you don't expect comes from the pianistic
and classical "Land Of Fog," a treat for the soul.
All this is not hagiographic but the pure truth that
flows from listening to a record that manages to give me emotions I used to
feel in the past, really a good feeling. Thank you Graal. MS
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