Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 4 novembre 2023

Graal

GRAAL – Regenerate
Ace Records
Genere: Hard Prog
Supporto: Digital – cd – 2023




Mi sono chiesto spesso come mai oggi certi generi musicali in Italia sono ancora suonati o ancora meglio prodotti, non perché siano brutti, intendiamoci, ma di sicuro hanno un seguito davvero ristretto. Uno di questi è l’Hard Prog, ossia un mix fra Hard Rock in stile Deep Purple, e il Progressive Rock. Il Progressive Metal, per esempio, ha già avuto più fortuna negli anni, probabilmente perché ha uno stile maggiormente marcato, più estremizzato verso l’elettrico per intenderci. Io amo l’Hard Prog, specialmente le scorribande sonore in stile Kansas. Tuttavia alla domanda iniziale mi sono dato una risposta che probabilmente non è la verità, ma è il frutto di una riflessione, ciò che spinge a suonare è semplicemente la passione, le barriere stilistiche non esistono, sono state create solamente per dare una collocazione a un certo tipo di sonorità, e un musicista non parte con l’intento di essere schedato in uno specifico contenitore sonoro.
Si suona ciò che si ama, quello che si sente dentro, e i romani Graal sono proprio per questo una chicca per il Rock Italiano in senso generale. Sono una band cult con alle spalle quattro album da studio a partire da “Realm Of Fantasy” (Eut. Mus. Ed.) del 2004, a seguire “Tales Untold” (Bloodrock Records – 2007), “Legends Never Die” (Bloodrock Records – 2011), e “Chapter IV” (Jolly Roger Records – 2015). Dopo una lunga pausa di otto anni ritornano con questo nuovo lavoro intitolato “Regenerate”, e nuova linfa energetica.
La band oggi è formata da Andrea Ciccomartino (voce, chitarra), Michele Raspanti (basso), Danilo Petrelli (tastiere), Francesco Zagarese (chitarra), e Dario Gargano (batteria),special guest Angela Di Vincenzo (cori in “Set Of  Lies”). Mentre con il precedente “Chapter IV”, i Graal hanno visitato maggiormente il territorio NWOBHM, oggi rivolgono lo sguardo verso un atteggiamento maggiormente progressivo, pur rimanendo radicati all’Hard Rock. Dodici brani che addentrano l’ascoltatore in un mondo sonoro che inizia nel 1980, il tutto fra spolverate di AOR e cavalcate Folk britanniche.
”Intro” è il preambolo all’ascolto, un refrain elettronico d’atmosfera che conduce a “Waitin’ For You”, un bel Rock graffiante dove la voce di Andrea, senza strafare, riesce a rendere il brano non banale. “Fuck You All” non è da meno, la NWOBHM qui si palesa maggiormente, specialmente lo stile Saxon. Si alza la polvere dal palco sotto i colpi della ritmica e l’impressione è di trovarsi lì sotto a respirare quest’aria di ampli e sudore che solo l’Hard Rock fatto a dovere riesce a far scaturire. Le tastiere si lanciano in un piccolo assolo alla Jon Lord e la sensazione alla fine del pezzo è quella di assoluto appagamento. Granitico mid tempo per “Turn The Page”. Gli estimatori dei Led Zeppelin avranno di che godere.
“New Life” mostra i muscoli della band, per poi giungere ai due minuti Folk acustici di “Goodnight”. Uno dei movimenti più articolati e vicini al Prog è “Don’t Stop The Run”, voice phone compresa. “Set Of Lies” è una ballata con un apprezzabile assolo e la voce di Angela Di Vincenzo a fare il coro, tutto ciò potrebbe risiedere tranquillamente nella discografia dei Uriah Heep. Riprendono i riff taglienti con “Runnin' Horse”, “When It's Over” e soprattutto in “No Regrets”. Il finale che non ti aspetti giunge dalla pianistica e classicheggiante “Land Of Fog”, una chicca per l’anima.
Tutto ciò non è agiografico ma la pura verità che mi scaturisce dall’ascolto di un disco che riesce a darmi emozioni che provavo nel passato, davvero una bella sensazione. Grazie Graal. MS





Versione Inglese: 



GRAAL - Regenerate
Ace Records
Genre: Hard Prog
Support: Digital - cd - 2023


I have often wondered why certain genres of music in Italy today are still played or even better produced, not because they are bad, mind you, but they certainly have a really small following. One of these is Hard Prog, which is a mix between Deep Purple-style Hard Rock, and Progressive Rock. Progressive Metal, for example, has already had more luck over the years, probably because it has a more pronounced style, more extreme toward electric to be clear. I love Hard Prog, especially Kansas-style sonic raids. However, to the initial question I gave myself an answer that is probably not the truth, but it is the fruit of reflection, what drives one to play is simply passion, stylistic barriers do not exist, they were created only to give a collocation to a certain type of sonority, and a musician does not leave with the intention of being filed in a specific sonic container.
You play what you love, what you feel inside, and the Romans Graal are precisely for this reason a gem for Italian Rock in a general sense. They are a cult band with four studio albums behind them starting with "Realm Of Fantasy" (Eut. Mus. Ed.) in 2004, followed by "Tales Untold" (Bloodrock Records - 2007), "Legends Never Die" (Bloodrock Records - 2011), and "Chapter IV" (Jolly Roger Records - 2015). After a long break of eight years they return with this new work titled "Regenerate," and new energy sap.
The band today consists of Andrea Ciccomartino (vocals, guitar), Michele Raspanti (bass), Danilo Petrelli (keyboards), Francesco Zagarese (guitar), Dario Gargano (drums), special guest Angela Di Vincenzo (backing vocals in "Set Of Lies"). While with the previous "Chapter IV," Grail visited more NWOBHM territory, today they turn their gaze toward a more progressive attitude while remaining rooted in Hard Rock. Twelve tracks delve the listener into a sonic world that begins in 1980, all between sprinklings of AOR and British Folk rides.
"Intro" is the preamble to the listening, an atmospheric electronic refrain leading to "Waitin' For You," a nice scratchy Rock where Andrea's voice, without overdoing it, manages to make the song non-trivial. "Fuck You All" is not to be outdone, the NWOBHM is more apparent here, especially the Saxon style. Dust rises from the stage under the rhythmic beats and the impression is of being down there breathing this air of amps and sweat that only Hard Rock done right can bring forth. The keyboards launch into a little Jon Lord-esque solo and the feeling at the end of the piece is one of absolute contentment. Granitic mid tempo for "Turn The Page." Fans of Led Zeppelin will have something to enjoy.
"New Life" shows the band's muscles, and then comes the acoustic two-minute Folk of "Goodnight." One of the most articulate and close to Prog movements is "Don't Stop The Run," voice phone included. "Set Of Lies" is a ballad with an appreciable solo and Angela Di Vincenzo's vocals doing the chorus, all of which could easily reside in Uriah Heep's discography. The edgy riffs resume with "Runnin' Horse," "When It's Over," and especially in "No Regrets." The ending you don't expect comes from the pianistic and classical "Land Of Fog," a treat for the soul.
All this is not hagiographic but the pure truth that flows from listening to a record that manages to give me emotions I used to feel in the past, really a good feeling. Thank you Graal. MS

 






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