TWENTY
FOUR HOURS’ – Free Rock Project
Autoproduzione
Genere: Free Rock
Supporto: cd – 2025
“Musica
in libertà”, sembra una frase scontata ma se lo andiamo ad approfondire in
questi tempi moderni allora noteremo che così non è. Se un futuro artista si
avvicina alla musica, è perché di base da giovane ha vissuto l’esperienza
dell’innamoramento per questo o per quell’artista, nei casi più singolari
l’amore è stato trasmesso dai propri genitori, a loro volta musicisti o
fortissimi appassionati. E’ questo il caso della famiglia Lippe, dove in un
ambiente familiare si poteva ascoltare John Coltrane e Ornette Coleman tanto
per fare due nomi.
Certa
musica ti segna dentro, poi nel tempo si cresce, ci si dedica ad altri ascolti
e si trova un equilibrio personale stabilito soprattutto dalla personalità del
singolo. Paolo Lippe (Sintetizzatori) è componente fondatore della band
Crossover Prog Twenty Four Hours’ assieme al fratello Marco (batteria), e con
gli amici Ruggero Condò (Sax) e Antonio Paparelli (chitarra nel terzo movimento
“Scherzo Ripetitivo E Tempestoso”) durante il periodo pandemico si ritrovano a
suonare a briglia sciolta il Free Rock.
I
Twenty Four Hours’ sono usciti anche quest’anno con l’ottimo “Rubbish” e Marco
con “Il Paradiso Non E’ Altrove” assieme ai suoi Nirnaeth, tuttavia resta nel
loro DNA questa musica ascoltata da giovani e nel periodo di restrizione non
c’è nulla di meglio che dare fuoco alle polveri gettandosi anima e corpo in una
scorribanda di libertà Rock. Ecco quindi che dopo sette album in studio dove il
Prog la fa da padrone, i Twenty Four Hours’ aprono le finestre della mente per
cambiare l’aria consumata della stanza.
Il
disco si divide in tre movimenti e una traccia nascosta ma, attenzione, essa
non risiede nel solito punto finale del disco, e non vorrei rovinare la
sorpresa dicendovelo, sarete voi a doverla scoprire.
Questo
progetto sperimentale esce in edizione cd limitata e successivamente sarà anche
nelle piattaforme digitali.
Per
fare musica in libertà serve un approccio live, ecco quindi che la batteria, i
synth e il sax sono registrati in presa diretta fra sovraincisioni e voci
caratteristiche di ambulanti della Bari passata catturati live.
Nel
“First Movement (Vulìt L’Ueiv’) – Allegro Atipico Con Brio” si colgono
espressamente le caratteristiche musicali dei singoli artisti che all’unisono
viaggiano dimostrando una buona intesa oltre a una cultura musicale non
indifferente. In undici minuti sopra una ritmica lineare, il sax disegna
variazioni sul tema in forma prossima al Jazz, mentre i Synth rilasciano
arrangiamenti che impreziosiscono l’andamento. Non molto distante neppure
l’approccio psichedelico al Rock. Questo è frutto di un mix fra il passato e il
presente musicale.
Più
ricercato “Second Movement (E’ La Vera Pasta Gialla) – Andante Tumultuoso”,
l’inizio onirico con il sax in lontananza si trasforma in un gioco sul
pentagramma nel quale i musicisti si lanciano in un colloquio quasi
disarmonico. E’ un crescendo coinvolgente dove voci si sovrappongono alla
musica in un caos controllato e qui…. Lascio a voi la sorpresa.
La
musica vissuta con allegria e ironia è una delle prerogative che scaturiscono
dalle note del “Third Movement – Scherzo Ripetitivo E Tempestoso (Including
Finale Sommesso)”, trip sonoro.
Queste
sonorità sono contagiose, come una risata in mezzo ad una stanza senza un
motivo, inizia una persona e ci si trova tutti a ridere senza conoscere il
perché. La musica se sentita con il cuore (specialmente quella primordiale per
la nostra esperienza) porta a risultati incredibili e ci fa passare il tempo
come meglio non si potrebbe. Grazie Twenty Four Hours’ e alla famiglia Lippe!
MS
Versione Inglese:
Bellissimo articolo Massimo! GRAZIE!!!
RispondiEliminaCiao Paolo, grazie a voi per la musica!
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