VINCENZO ZITELLO – Graal
Telenn
Distribuzione G.T.Music
Genre: Medieval/Folk
Format: Digital / CD – 2024
Ci
sono suoni che travalicano il piacere di ascoltare la musica; certi strumenti
riportano alla magia del passato, quell’acustico che vibra assieme all’anima di
chi ascolta ed esegue. L’arpa è uno di questi, ammaliante e solitamente
associata alla figura femminile per delicatezza. In Italia c’è un artista di
nome Vincenzo Zitello che si immerge in questo sound da moltissimo tempo, tanto
che ha anche collaborato con musicisti come Franco Battiato nel progetto Telaio
Magnetico nel 1975. Compositore concertista, inizia giovanissimo lo studio come
violinista e violoncellista alla Civica Scuola di Musica “G. Donizetti” di
Sesto S. Giovanni. Primo divulgatore e pioniere dell’arpa celtica in Italia, ha
studiato lo strumento assieme all’arpa bardica (Clarsach), tanto da esibirli in
contemporanea a due mani anche durante i concerti.
Vincitore
di numerosi premi fra i quali menziono il “Gondola D’Argento” alla Mostra
Internazionale di musica leggera 1985, Zitello inizia a registrare dischi nel
1986 con “Et Vice Versa” per rilasciare nel tempo tredici album.
Oggi
“Graal” è il quattordicesimo sigillo; in esso si avvale della collaborazione di
un altro importante musicista di nome Fulvio Renzi (violinista, compositore,
produttore). A coronamento di una più dettagliata riuscita, non mancano special
guest che rispondono ai nomi di Giovanna Barbati (violoncello), Laura
Garampazzi (tromba, euphonium), Mario Arcari (oboe d’amore), Glen Velez
(bodhran, rider, tamburo a cornice, triangolo), Gianfranco D’Adda (percussioni
anche con Battiato), Vicki Ferrara (timpano), Simone Colzani (tamburo a
cornice, percussioni, rullante scozzese), Luciano Monceri (nyckelharpa),
Daniele Bicego (flauto irlandese) e Raffaele Rinciari (pianoforte).
Come
suggerisce il titolo “Graal”, l’album vuole essere un tributo all’Inghilterra e
al ciclo arturiano, quel complesso di miti e leggende medievali che attingono
alla tradizione celtica e bretone. Trattati dunque personaggi come Re Artù e i
cavalieri della Tavola Rotonda, Lancelotto e Ginevra, Parsifal, il Re Pescatore
e Morgana. Zitello compone la musica, mostrando alle spalle uno studio storico
della musica bretone.
“Graal”
è un racconto fatto da un menestrello in parte bardo e in parte druido, un
testimone dei drammi umani, che combatte per non dimenticare che ci si può
liberare dalle bruttezze del mondo, che abbiamo tutti sotto gli occhi, e dalla
tragicità della vita (cit. Zitello dall’intervista a Folk Magazine).
Dodici
le composizioni a partire proprio dalla title track, dove le note si sostituiscono
alle parole in visioni sonore cinematografiche. Il brano risulta fra le
migliori composizioni di “Graal”, disegnando esili tessiture ammalianti. Più
malinconica “Artù”, qui il flauto racconta di tempi remoti sino al
sopraggiungere della tromba di Laura Garampazzi.
“La
Dama Del Lago” è una figura misteriosa, una fata delle acque descritta al
meglio dall’oboe d’amore di Mario Arcari. Più che di arrangiamenti, nel
percorso generale si può parlare di sonorizzazioni cameristiche.
Nell’insieme
tutto il disco è un percorso infarcito di spiritualità, fra realtà e mito,
intriso di mistero, quello storico dal fascino atavico. Zitello riesce a tenere
alta l’attenzione grazie alla classe delle composizioni che esulano dalla
banalità. Una musica che per un’ora riuscirà a estraniarvi dalla frenesia dei
tempi. Del disco esiste una doppia versione, una solo arpa che si può ascoltare
su Apple Music. MS
Versione Inglese:


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