Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 28 febbraio 2015

BAND PER LO SPIRITO E LA TERRA

BAND LIVE:

LO SPIRITO E LA TERRA quest'anno giunge alla seconda edizione. Fabriano (AN) ed il proprio territorio ritorna luogo di attrazione turistica per eventi e proposte. Questa edizione apre anche alla musica dal vivo in ambito notturno, alle 24.00 ci sarà un concerto di una band locale nel bellissimo loggiato San Francesco della piazza. Si comincia la notte del 25 giugno fino giungere al 6 Luglio con giorni appendice in agosto. Noi di Fabriano Pro Musica e di Rock & Words CERCHIAMO band che si vogliono esibire all'evento di qualsiasi genere, Folk, Jazz, Rock, Psichedelia, Cantautore, Reagge, Rock etc. Per poter partecipare, basta contattarmi alla mail salari.massimo@virgilio.it , oppure su ROCK & WORDS in facebook alla voce "Messaggi", o alla pagina di FABRIANO PRO MUSICA. I dettagli verranno chiariti in privato, ma si richiedono ESCLUSIVAMENTE BRANI NON DEPOSITATI ALLA SIAE.
VI ASPETTIAMO!
www.lospiritoelaterra.it

Quanah Parker

QUANAH  PARKER – Suite Degli Animali Fantastici
M.P. & Records
Distribuzione: G.T. MUSIC Distribution
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2015


Tornano dopo il buon esordio del 2012 dal titolo “Quanah!” i veneti Quanah Parker. Di certo il quintetto composto da Riccardo Scivales (tastiere e synthesis), Elisabetta Montino (voce), Giovanni Pirrotta (chitarre elettriche e acustiche ), Paolo Ongaro (batteria e percussioni) e Alessandro Monti (basso, flauto, campanelli, tabla, claves, triangolo) in questi anni non sono restati con le mani in mano. La band ha partecipato a varie rassegne anche internazionali (MusicaContinua, Il Giardino, The Prog Experience Festival 2013, Verona Prog Fest 2014, Woodstock Village 2014, ecc.) sulle ali della buona critica ricevuta per l’esordio. Il tastierista e musicologo Riccardo Scivales è sempre il trascinatore del gruppo, colui che scrive i brani assieme ad Alessandro Monti e questa volta vuole raccontarci storie fantastiche di animali fantastici, oltre che omaggiare il mai troppo compianto vocalist del Banco Del Mutuo Soccorso, Francesco Di Giacomo, per gli amici “Big Francesco”, ad un anno dalla sua prematura scomparsa.
L’artwork è affidato nuovamente, come nel disco precedente, alle mani di Elisabetta Montino.
Come in ogni buon disco di musica Progressive Rock, si comincia con un interludio, qui dal titolo “From Distant Lands”, non a caso all’interno si può ascoltare la melodia che poi verrà trattata nella lunga suite successiva dal titolo “Suite Degli Animali Fantastici”, ed in cattedra sale subito la soave voce di Elisabetta Montino. La suite  della durata di 30 minuti e suddivisa in otto brani, è stata ispirata a Scivales dall’amico ed editore di molti suoi libri di musica, Edward J. Shanaphy, che dopo aver ascoltato il primo album “Quanah!”, suggerisce  l’idea di trattare (nella più bella tradizione del Rock Progressivo) l’affascinante mondo degli “Animali Fantastici”. La musica fa certamente venire la pelle d’oca a tutti gli estimatori di band storiche italiane come Le Orme, Il Banco Del Mutuo Soccorso ed altre che hanno contribuito a rendere immortale il genere. Essendo  il compositore un tastierista, i pezzi sono molto incentrati sui tasti d’avorio e l’ascolto acquisisce magia e corposità negli arrangiamenti. Il Banco fa capolino in “Danza Di Un Mattino”, frammento della suddetta suite, ma tutto l’ascolto è scorrevole e pregno di piacevoli deja vu, così buoni gli interventi della chitarra elettrica di Giovanni Pirrotta.
Segue il tributo “A Big Francesco”, scritto di getto da Scivales all’apprendimento della scomparsa del grande cantante romano. E’ un momento toccante e profondamente “BMS”, come probabilmente Francesco avrebbe voluto ascoltare. Non di certo un brano melenso, bensì articolato e scorrevole. Qui fuoriesce l’immortalità di questa musica in tutto il suo essere.
Segue “Death Of A Deer”, uno dei brani più vecchi composti da Scivales, addirittura nel lontano 1981, quando ancora il New Prog doveva affermarsi con band come Marillion, IQ, Pendragon e Pallas su tutti. In origine il brano aveva il titolo “The Death of the Ball Turret Gunner”, con un testo tratto da una famosa poesia di Randall Jarrell. Cambi di ritmo ed umorali sono all’ordine dell’ascolto.

Il disco si conclude con “Make Me Smile”, un altro “vecchio” brano dei Quanah Parker composto nel 1985, durante il periodo conclusivo della prima formazione della band. Per la cronaca Il CD è stato co-prodotto dai Quanah Parker e Vannuccio Zanella, mentre per i collezionisti dico che le prime 500 copie sono in tiratura limitata con lamina in oro a impreziosire le bellissime miniature dell’artwork di copertina. Un disco che inorgoglisce il Progressive Italiano, senza spazio e senza tempo, a dimostrazione che questa magia mai finirà. MS

martedì 17 febbraio 2015

FABIO ZUFFANTI: 20 anni di grande Prog!

              FABIO ZUFFANTI AND ZBAND Live a Genova



Decisamente un concerto da non perdere sabato 28 Marzo alle ore 21.00 a La Claque di Genova.
Un artista che fa grande la nostra musica Prog in Italia e all'estero: FABIO ZUFFANTI per i suoi 20 anni di carriera farà un sunto della sua esperienza passata fra i numerosi suoi progetti. Negli anni lo abbiamo apprezzato in  Quadraphonic, Hostsonaten, Finisterre, La Zona, La Maschera Di Cera, Rohmer, Aries, Buc-ur, R.U.G.H.E. e L'Ombra Della Sera.

Ospite speciale della serata  Jenny Sorrenti.

domenica 8 febbraio 2015

Glad Tree

GLAD TREE – Onda Luminosa
Autoproduzione/Synpress44
Genere: Folk /Progressive Rock/Word
Supporto: cd – 2015

 

La carriera musicale di Marcello Capra è ricca di piccole gemme sonore, il chitarrista degli storici Procession (band Prog italiana degli anni ’70) ha lasciato nel tempo, degli album acustici davvero toccanti in quanto intimistici.
L’anima di questo autore non può che essere rappresentata da un albero della felicità, un albero che dopo l’ascolto mi piace accostare alla vita stessa, e la cover che accompagna il cd  è la fotografia del concetto di tranquillità e di felicità stessi, i colori acquarello che compongono l’albero sono come i suoni racchiusi nelle nove composizioni. Radici salde al suolo e fronde al cielo avanti ad una lontana città.
La chitarra acustica che sempre accompagna Capra, questa volta non è sola protagonista , come spesso ci ha abituati, bensì in “Onda Luminosa” l’autore si esibisce in trio, con l’ausilio di Lanfranco Costanza al flauto, armonica e Tambourin e del percussionista/vocalist indiano Kamod Raj Palampuri. Nasce questo progetto dal nome Glad Tree, un alchimia di culture e tradizioni, di suoni classici (grazie allo studio di Costanza) che si sposano con ritmiche orientali ed al suono mediterraneo della chitarra.
I Glad Tree iniziano le proprie esibizioni nel 2014 e “Onda Luminosa” è un vero e proprio live in studio mentre il debutto è  presentato in un concerto del 22 gennaio al Teatro Massaia.
All’ascolto non esulano interventi di Jazz, Blues ed ovviamente Folk.
Il disco si apre con “Gocce” e l’arpeggio della chitarra rimanda la memoria ai favolosi anni ’70, e l’aggiunta del flauto è un rafforzativo. Non si resta indifferenti a questo ritmo ipnotico ed ai suoni Folk, il connubio è profondamente rapitore. Ancora più ferrato nel concetto risulta il brano “Danza Verde”, dove gli interventi vocali di Kamod sono strumento aggiunto. Non ci sono testi, bensì fonetica.
Più riflessivo è il pezzo “Bassa Marea”, esso sprigiona tutto l’insieme delle culture che racchiudono il progetto Glad Tree, dimostrando che le barriere geografiche o gli steccati ideologici devono essere necessariamente abbattuti. Ad un amante come me del Prog acustico degli anni ’70 non può che venire la pelle d’oca all’ascolto di “Soul Raga”, necessariamente gli occhi si chiudono e ci si lascia trasportare dai suoni caldi ed allo stesso tempo convulsi del brano.
“MarMaris- Danza Turchese” è l’unico pezzo non composto da Marcello Capra, bensì da Lanfranco Costanza. Il flauto la fa da padrone, una vetrina per la su arte. Uno dei momenti da me preferiti è “Aura”, per la delicatezza ma allo stesso tempo solarità seppur velata di malinconia.
Il disco prosegue nelle sue peculiarità, salvo andare a visitare il mondo della Giamaica con “Giamaica Blues”, divertente movimento ricco di spunti anche danzerecci. Degna chiusura dell’album.
Mi auguro che “Onda Luminosa” abbia un proseguo nel tempo, Capra sa entrare nello spirito dell’ascoltatore, ogni volta una sorpresa. Il disco è consigliato a tutti indistintamente perché è musica basilare, magari ascoltata in cuffia sotto un albero….della felicità! MS