PRESENCE
– Them
Black
Widow Records
Genere:
Progressive Rock / Dark Prog
Supporto: cd / Flexi Disc – 2024
I
napoletani Presence sono una delle punte di diamante del Rock Progressivo Italiano
moderno.
Si
formano nei primi anni ’90 per il volere di tre grandi artisti, Enrico Iglio
(tastiere, percussioni), Sophya Baccini (voce), figlia di tenore, e Sergio
Casamassima (chitarra, basso), laureato al Los Angeles Guitar Institute of
Technology.
Nei
sei album in studio, escluso l’EP live, i Presence hanno dimostrato di avere
una forte personalità nell’ambito, andando a pescare nel Prog più Dark e nel
Metal Prog. Nel tempo hanno palesato l’amore per certe band realizzandone delle
cover, quali Queen, Judas Priest e Rainbow.
Conosciamo
già la splendida voce di Baccini, ne abbiamo avuto modo di parlarne anche nella
sua ottima carriera solista composta di tre album davvero interessanti che vi
consiglio di andare a riascoltare. Oggi propongono “Them”, settimo album in
studio formato da otto brani inediti dopo “Masters And Following” (Black Widow)
del 2016. La crescita artistica si può apprezzare ascoltando album dopo album,
una consapevolezza che li conduce a comporre canzoni sempre più curate e
coinvolgenti.
L’oscurità
della musica e quella di alcuni testi che accompagnano i brani, è intuibile sin
dalla copertina dell’album per mano di Alex Reale, ancora una volta dal fascino
tetro.
L’inesorabile
passaggio del tempo e l’avvicinarsi della fine dell’esistenza terrena, è
l’argomento trattato nell’opner mini suite “The Undead”. Il graffiante riff
alterna aperture sinfoniche a partiture Heavy spezzate dall’intervento del
piano. Notevole l’assolo di chitarra finale. Angoscia e pesantezza s’interscambiano
in una struttura di base Progressive Rock, dove la dolce voce contrasta con le
ambientazioni, prerogativa dello stile Presence. Cosa sarebbe successo, invece,
se nella vita avessimo preso differenti scelte da quelle attuate? E’ il quesito
che il trio si pone in “Aftermath”.
L’organo
fa sfoggio di se all’inizio del brano mentre il cielo si annuvola. L’Heavy Prog
si dirama in percorsi frazionati da cambi umorali. Alcune atmosfere possono
essere accostate a quelle di band nordiche, dove nuovamente lo stile greve si
incastona nell’eleganza vocale di Sophya.
La orchestrata e strumentale “Dance Macabre” conduce all’ennesima mini
suite dal titolo “To Eatch Other”. Il pezzo può essere apprezzato dai fans
della band Curved Air. La struttura vigorosa si accosta anche al mondo del Gothic
su temi che riguardano l’approccio alla guerra e di come ci si può giungere
degenerando.
A
questo punto, se non sazi delle grandi emozioni provate sin qui, si arriva alla
suite di ventitré minuti che da il titolo all’album, “Them”. L’orchestra
ricopre un ruolo importante e si ispira alla musica dei primi del Novecento con
riferimenti a Stravinsky e Berg. In analisi le invidie e le gelosie che si
possono provare nei confronti delle persone. Questa, lasciatemelo dire, non è una canzone bensì una vera e propria
opera Rock che travalica il mondo del Rock Progressivo. Serve spezzare
l’ascolto dopo cotanta abbondanza, e i maturi Presence lo sanno alla
perfezione, per questo inseriscono la breve e medioevale “Drawbridge”. Segue il
secondo pezzo strumentale dell’album, “Stige”, vetrina per le qualità
balistiche della chitarra elettrica di Casamassima. Chiude l’incoraggiante “If
You Dare”, canzone delicata e riflessiva nei confronti della capacità di saper
affrontare gli eventi della vita.
“Them”
è un ulteriore tassello nel puzzle Dark Prog Italiano, dove dimostriamo di
essere grandi maestri, questo soprattutto grazie al supporto della Black Widow,
sempre sul pezzo al riguardo. Eccellenza.
MS
Versione Inglese:
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