LIMITE ACQUE SICURE - Un’Altra Mano
Di Carte
Minotauro Records / Virgin
Genere: Rock Progressivo
Supporto: CD / Amazon Music – 2025
Se
il nostro Rock Progressivo ha ricevuto sin dagli anni ’70 attenzioni anche
all’estero grazie alle note band come Premiata Forneria Marconi, Orme e Banco
Del Mutuo Soccorso su tutte, sino giungere ai nostri giorni ancora vivo e
vegeto, allora di base significa che si è saputo creare qualcosa di veramente
valido. Anche questi nomi particolari come Raccomandata Ricevuta Ritorno,
Biglietto Per L’Inferno, Rovescio Della Medaglia etc. conducono un fans del
genere a capire che trattasi di Rock Progressivo, un modus operandi che
difficilmente fallisce l’obiettivo. Questa (chiamiamola così) tradizione, è
valida sino ai nostri giorni, leggere un nome come Limite Acque Sicure conduce
immediatamente la mente a questo mondo fatto di cambi di tempo e di lunghi
brani ricolmi di tastiere.
La
band di Ferrara nasce proprio come band tributo al Banco Del Mutuo Soccorso, Orme
e Premiata Forneria Marconi nel 2005, ma esordiscono nel 2022 con l’ottimo
album omonimo che vi consiglio di andare a rispolverare. Il sestetto formato da
Andrea Chendi (voce), Ambra Bianchi (flauto, voce, arpa), Antonello Giovannelli
(tastiere), Luca Trabanelli (chitarre), Paolo Bolognesi (batteria), e Francesco
Gigante (basso), proseguono imperterriti dopo due anni per il loro
incontaminato cammino.
Attraverso
personaggi che raccontano la propria esperienza di vita, “Un’Altra Mano Di
Carte” tocca persino tematiche politiche, argomento non molto trattato in quest’ambito
sonoro, a testimonianza di un impegno lirico sicuramente non scontato su cui
poter riflettere.
Sono
gli otto minuti e mezzo di “Joker” a mettere immediatamente in chiaro l’intento
della band, un intreccio di chitarre elettriche e tastiere che formano un muro
sonoro enfatico su cui lasciare andare la mente. Passato e presente si fondono in
un gioco piacevole che farà sin da subito la gioia degli estimatori del Prog.
Ottimo l’uso delle coralità maschili e femminili che si alternano a passaggi di
piano maggiormente riflessivi. I Limite Acque Sicure mostrano sin da subito la
volontà di non scendere a compromessi, rispettando tutti i canoni del caso.
Ulteriore
conferma giunge da “Il Racconto Di Juan Della Sua Terra” dove i fiati riportano
al medioevo per poi lasciare campo alla classica staffetta chitarra/tastiere.
Buona la sezione ritmica, raffinata e mai invadente. Qui le Orme sono maggiormente
presenti, un brano fresco su cui poter cantare con loro.
“Natale
1914” ha un fascino particolare, questa mini suite di dieci minuti alterna
ballata alla Banco (R.I.P.) a passaggi in modalità Genesis, il tutto costruito
su testi profondi e riflessivi accompagnati dalla splendida vocalità di Ambra
Bianchi. Il meglio giunge nel finale attraverso una centellinata nota di piano
sgocciolata sopra un arpeggio di chitarra toccante, dove ancora una volta fanno
capolino le Orme, grazie anche alla bella voce di Andrea Chendi. “Non Il
Bergerac” prosegue questo sentiero con classe, un tuffo nella metà degli anni
’70. “Chita” ha uno charme esotico ammaliante, suadente e commovente come lo
sguardo di una donna mediterranea che ha scolpita negli occhi la durezza della
propria vita. Ancora una volta ottima l’interpretazione di Ambra Bianchi.
Finale degno con “Storie Perdute”, vigorosità Trip miscelata al Prog più
moderno.
Non
finirò mai di ringraziare e decantare le gesta di band come i Limite Acque
Sicure, portabandiera di uno stile che fra alti e bassi di notorietà sembra
distante dal voler porre la parola fine alla propria esistenza. Viva il Prog italiano! MS
Versione Inglese:
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