DEAR
– Gli Altri
Music
Force /Egea Music
Genere: Cantautore
Supporto: 3cd – 2024
Il
cantautore Davide Riccio, in arte DeaR, apre nuovamente le porte del suo archivio dopo il triplo “DeaR
Tapes (Greetings From Uchronia)” del 2023 in cui si andavano a ripescare i
brani scritti dal 1981 ai primi anni ’90. Trattasi di un triplo lavoro questo
“Gli Altri” dove lo scrittore, poeta, giornalista, compositore e musicista,
mette in luce tutto il materiale scritto dal 1991 al 1999. Anche in quest’oceano di canzoni si
può apprezzare la vena artistica del torinese attivo nel tempo anche in
collaborazioni che riguardano Roulette Cinese, Philippe Blache, Deadburger e
Carlo Actis Dato.
L’universo
DeaR è sconfinato, raramente ripetitivo, a testimonianza della volontà di
spaziare negli stili e nei tempi.
Mentre
con “DeaR Tapes” si può conoscere un artista in alcuni frangenti acerbo e alla
ricerca di un vero e proprio stile, in “Gli Altri” denota una presa di
posizione maggiormente marcata, sicuramente dettata dall’esperienza acquisita
nel tempo.
Il
primo cd tratta il periodo 1991 – 1995 e si apre con un corale di quasi due
minuti intitolato “L’Orologio Da Rote”. Lo stile Dear si presenta nel brano
“Volta Per Volta”. Non esulano richiami al passato come nel refrain di “Ma Poi
Non Arrivi Mai” in cui gli anni ’60 splendevano attraverso composizioni allegre
e cantabili. Così presenti anche gli anni ’80 in moltissime altre composizioni
come ad esempio “Per Esserci Al Mondo”, un sapiente bilanciamento fra musica
ben arrangiata con il sax di Alvin Crapanzano e il testo sempre arguto, come ci
ha saputo abituare Riccio nel tempo. L’autore si lancia di tanto in tanto in
ricerche strutturali e sonore, rasenti il Progressive Rock, non tanto per
sonorità vere e proprie, ma quanto per l’attitudine, un esempio ne è la
strumentale “Zenkiai”. Dance Fusion in agguato in “Khlobar”, così la New Wave
in “In Un Istante” a testimonianza dell’apertura mentale di DeaR nei confronti
della musica in generale. Personalmente ho trovato molto interessante il Jazz
di “Zygoun”.
Il
cd 2 affronta il periodo 1996 – 1998 e mostra un differente approccio alla
musica, più ricercato e consapevole dei propri mezzi, fra cambi di ritmo, stili
e umori. Tentativi elettrici in “Cyborg Punk Pogo”, strumentale che esula da
quanto ascoltato sino ad ora. Ballata psichedelica “Verrà Il Giorno” in cui la
fantasia di certo non manca, ma uno dei movimenti che mi ha colpito di più è
quello pianistico di “Tingel Tangel” dal sentore passato e grigio. Il mondo del
cantautorato puro è ben rappresentato in “Il Sogno Di Un Uomo Ridicolo”, dove
la lezione di Fabrizio De Andrè sembra essere metabolizzata a dovere.
Il
cd 3 mostra il DeaR periodo 1998 – 1999, il quale sembra essere molto ispirato
e impegnato, si evince subito dalla breve “Quest’è Colui Che Il Mondo Chiama
Amore”. Sembra più distante il periodo Post Punk cantautorale a favore di una
profondità concettuale differente. Cominciano anche i frangenti elettronici che
accompagneranno DeaR nei brani degli anni 2.000. Aumenta altresì la cura degli
arrangiamenti. La Psichedelia non è del tutto abbandonata (vedi “Samskara” o
“Raga Jana”), mentre notevole è la pianistica “Satiesques (Musiche Per La
Segreteria Telefonica)” e “Timisoara (In Remembrance Of)”.
In
un’immensa scorpacciata di musica autoprodotta nell’home recording studio come
questa, è inevitabilmente impossibile non incappare in qualche brano demo
registrato maluccio o con meno mordente, ma questo fa parte dell’evoluzione
artistica di un cantautore che non ha remore nel mettersi in pasto al pubblico
in tutte le sue sfaccettature. Il mondo DeaR è veramente cosmico e pieno di
colori, sta a voi scegliere quelli che meglio rappresentano il vostro spirito. MS
Versione Inglese:
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