Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

mercoledì 18 dicembre 2024

DeaR

DEAR – Gli Altri
Music Force /Egea Music
Genere: Cantautore
Supporto: 3cd – 2024





Il cantautore Davide Riccio, in arte DeaR, apre nuovamente  le porte del suo archivio dopo il triplo “DeaR Tapes (Greetings From Uchronia)” del 2023 in cui si andavano a ripescare i brani scritti dal 1981 ai primi anni ’90. Trattasi di un triplo lavoro questo “Gli Altri” dove lo scrittore, poeta, giornalista, compositore e musicista, mette in luce tutto il materiale scritto dal 1991  al 1999. Anche in quest’oceano di canzoni si può apprezzare la vena artistica del torinese attivo nel tempo anche in collaborazioni che riguardano Roulette Cinese, Philippe Blache, Deadburger e Carlo Actis Dato.
L’universo DeaR è sconfinato, raramente ripetitivo, a testimonianza della volontà di spaziare negli stili e nei tempi.
Mentre con “DeaR Tapes” si può conoscere un artista in alcuni frangenti acerbo e alla ricerca di un vero e proprio stile, in “Gli Altri” denota una presa di posizione maggiormente marcata, sicuramente dettata dall’esperienza acquisita nel tempo.
Il primo cd tratta il periodo 1991 – 1995 e si apre con un corale di quasi due minuti intitolato “L’Orologio Da Rote”. Lo stile Dear si presenta nel brano “Volta Per Volta”. Non esulano richiami al passato come nel refrain di “Ma Poi Non Arrivi Mai” in cui gli anni ’60 splendevano attraverso composizioni allegre e cantabili. Così presenti anche gli anni ’80 in moltissime altre composizioni come ad esempio “Per Esserci Al Mondo”, un sapiente bilanciamento fra musica ben arrangiata con il sax di Alvin Crapanzano e il testo sempre arguto, come ci ha saputo abituare Riccio nel tempo. L’autore si lancia di tanto in tanto in ricerche strutturali e sonore, rasenti il Progressive Rock, non tanto per sonorità vere e proprie, ma quanto per l’attitudine, un esempio ne è la strumentale “Zenkiai”. Dance Fusion in agguato in “Khlobar”, così la New Wave in “In Un Istante” a testimonianza dell’apertura mentale di DeaR nei confronti della musica in generale. Personalmente ho trovato molto interessante il Jazz di “Zygoun”.
Il cd 2 affronta il periodo 1996 – 1998 e mostra un differente approccio alla musica, più ricercato e consapevole dei propri mezzi, fra cambi di ritmo, stili e umori. Tentativi elettrici in “Cyborg Punk Pogo”, strumentale che esula da quanto ascoltato sino ad ora. Ballata psichedelica “Verrà Il Giorno” in cui la fantasia di certo non manca, ma uno dei movimenti che mi ha colpito di più è quello pianistico di “Tingel Tangel” dal sentore passato e grigio. Il mondo del cantautorato puro è ben rappresentato in “Il Sogno Di Un Uomo Ridicolo”, dove la lezione di Fabrizio De Andrè sembra essere metabolizzata a dovere.
Il cd 3 mostra il DeaR periodo 1998 – 1999, il quale sembra essere molto ispirato e impegnato, si evince subito dalla breve “Quest’è Colui Che Il Mondo Chiama Amore”. Sembra più distante il periodo Post Punk cantautorale a favore di una profondità concettuale differente. Cominciano anche i frangenti elettronici che accompagneranno DeaR nei brani degli anni 2.000. Aumenta altresì la cura degli arrangiamenti. La Psichedelia non è del tutto abbandonata (vedi “Samskara” o “Raga Jana”), mentre notevole è la pianistica “Satiesques (Musiche Per La Segreteria Telefonica)” e “Timisoara (In Remembrance Of)”.
In un’immensa scorpacciata di musica autoprodotta nell’home recording studio come questa, è inevitabilmente impossibile non incappare in qualche brano demo registrato maluccio o con meno mordente, ma questo fa parte dell’evoluzione artistica di un cantautore che non ha remore nel mettersi in pasto al pubblico in tutte le sue sfaccettature. Il mondo DeaR è veramente cosmico e pieno di colori, sta a voi scegliere quelli che meglio rappresentano il vostro spirito. MS 



Versione Inglese:


DEAR – Gli Altri
Music Force /Egea Music
Genre: Songwriter
Support: 3cd - 2024


Singer-songwriter Davide Riccio, aka DeaR, opens the doors of his archive once again after the triple “DeaR Tapes (Greetings From Uchronia)” of 2023 in which songs written from 1981 to the early 1990s were dug up. It is a triple work this “The Others” where the writer, poet, journalist, composer and musician highlights all the material written from 1991 to 1999. Also in this ocean of songs, one can appreciate the artistic vein of the Turinese active over time also in collaborations involving Chinese Roulette, Philippe Blache, Deadburger and Carlo Actis Dato.
The DeaR universe is boundless, rarely repetitive, a testament to a willingness to range in styles and tempos.
While with “DeaR Tapes” one can get to know an artist at some junctures acerbic and in search of a real style, in “The Others” he denotes a more pronounced stance, surely dictated by the experience gained over time. The first CD covers the period 1991 - 1995 and opens with a nearly two-minute chorale entitled “L'Orologio Da Rote”. The Dear style shows up in the track “Volta Per Volta”. There are no exaggerated reminders of the past as in the refrain of “Ma Poi Non Arrivi Mai” in which the 1960s shone through upbeat and singable compositions. So present, too, are the 1980s in many other compositions such as “Per Esserci Al Mondo”, a skillful balance between well-arranged music with Alvin Crapanzano's sax and the always witty lyrics, as Riccio has accustomed us to over time. The author occasionally launches himself into structural and sonic research, bordering on Progressive Rock, not so much in terms of actual sonorities but in terms of attitude, an example being the instrumental “Zenkiai”. Dance Fusion lurks in “Khlobar”, so does New Wave in “In Un Istante”, a testament to DeaR's open-mindedness to music in general. Personally, I found the Jazz in “Zygoun” very interesting.
CD 2 deals with the period 1996 - 1998 and shows a different approach to music, more researched and aware of its means, between changes of rhythm, styles and moods. Electric attempts in “Cyborg Punk Pogo,” an instrumental that is outside what we have heard so far. Psychedelic ballad “Verrà Il Giorno” in which there is certainly no lack of imagination, but one of the movements that struck me the most is the piano-driven “Tingel Tangel” with its pasty, gray hint. The world of pure songwriting is well represented in “Il Sogno Di Un Uomo Ridicolo”, where the lesson of Fabrizio De Andrè seems to be properly metabolized.
CD 3 shows DeaR's 1998 - 1999 period, which seems to be very inspired and committed, evident immediately from the short “Quest'è Colui Che Il Mondo Chiama Amore”. It seems more distant from the Post Punk songwriting period in favor of a different conceptual depth. The electronic bangs that will accompany DeaR in the songs of the 2000s also begin. The care of the arrangements also increases. Psychedelia is not entirely abandoned (see “Samskara” or “Raga Jana”), while notable are the piano-driven “Satiesques (Music For The Answering Machine)” and “Timisoara (In Remembrance Of).”
In an immense glut of self-produced music in the home recording studio such as this one, it is inevitably impossible not to stumble upon a few poorly recorded demo tracks or those with less bite, but this is part of the artistic evolution of a singer-songwriter who has no qualms about putting himself out there to the public in all his facets. The world of DeaR is truly cosmic and full of colors, it is up to you to choose the ones that best represent your spirit. MS

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