Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

mercoledì 4 dicembre 2024

The Samurai Of Prog

THE SAMURAI OF PROG (Featuring Marco Grieco) – The Time Machine
Seacrest Oy / Ma.Ra.Cash Records
Genere: Prog Rock / Symphonic Rock
Supporto: cd – 2024





Marco Bernard (basso Shuker) e Kimmo Pörsti (batteria e percussioni), ovvero i The Samurai Of Prog, sono un fiume in piena. Ancora calda l’uscita di “A Quiet Town (featuring Marco Grieco)” sempre del 2024, un disco come stile radicato del gruppo pieno di ospiti e tanto Prog DOC, che è già la volta di questo splendido lavoro intitolato “The Time Machine (Featuring Marco Grieco)”. La storia dei The Samurai Of Prog (soprannome di Marco Bernard) prende forma nel 2009, e inizialmente con Marco ci sono il batterista e ingegnere del suono finlandese Kimmo Pörsti e il polistrumentista/cantante residente negli Stati Uniti, Steve Unruh. Assieme realizzano una dozzina di album sempre con tanti ospiti importanti del settore. Oggi dopo diciotto album in studio alle spalle, i The Samurai Of Prog si avvalgono del contributo di Marco Grieco alle tastiere, proprio come nel precedente album.
Ci tengo particolarmente a sottolineare il rispetto che hanno per chi compra la musica, la cura dell’artwork qui per mano di Sebastiano Gentile, e della copertina di Michal Xaay Loranc, è quantomeno maniacale. Il cd è accompagnato in una custodia cartonata a tre ante da un libretto esaustivo di dodici pagine dove potrete gustare oltre agli splendidi disegni, anche le descrizioni di chi suona nel progetto brano per brano, altresì i testi. Il Prog sinfonico proposto, è sempre ricco di tastiere, sintetizzatori Moog ma anche di chitarre, flauti e violini. Questa volta il tema affrontato per il concept riguarda il viaggio nel tempo a partire dall’alba dell’umanità. Si possono incontrare personaggi storici come Leonardo da Vinci, Albert Einstein e Nelson Mandela. L'album si conclude con una riflessione fiduciosa sul futuro.
Estesa la lista di musicisti che prestano la propria arte per la riuscita finale e ve li presento brano per brano a partire dai dieci minuti della title track.  Un ticchettio di orologio scandisce il tempo della partenza, fino al sopraggiungere del violino di Maria Kovalenko. Serge Tiagniryadno narra la storia sostenuta dalle possenti chitarre di Tony Riveryman. Il brano come tradizione Prog, si dirama in più sfaccettature altalenando fasi riflessive a momenti enfatici dove il flauto di Giovanni Mazzotti ne è ciliegia sulla torta.
L’alba dei tempi è descritta in “Apes”, qui la storica chitarra di Roine Stolt (Kaipa, The Flower Kings, Transatlantic) ci regala attimi di vero e proprio godimento fisico. Il brano composto da Marco Grieco è incentrato sulle tastiere e bene arrangiato ancora una volta dal violino e dal flauto.
Epicamente malinconica “The Last Legionary” aperta dal corno francese di Marc Papeghin. La storia è cantata da Bo-Anders Sandström. Bello l’assolo di tromba di Balàzs Winkler per un Prog sinfonico a tutti gli effetti.
In “Painting Mona Lisa” partecipano Daniel Fäldt alla voce e Roberto Bucci alla chitarra, oltre che alla classica formazione completa apprezzata sino ad ora. Il flauto per un istante richiama il brano “Bouree” dei Jethro Tull, ma quello che colpisce sono le variazioni strumentali. Sicuramente uno dei frangenti più impegnati del disco.
La formula “E=MC2” di Einstein è narrata da una voce d’eccezione, quella di Clive Nolan (Pendragon, Arena, Shadowland, etc.), mentre la chitarra è affidata a Marcel Singor, ed è Neo Prog sinfonico. In questo viaggio nel tempo si passa anche attraverso l’allunaggio di “Moon”, pezzo strumentale in cui fa comparsa la chitarra elettrica di Peter Matuchniak. Il ritmo è alto, così l’incedere. I musicisti sono tutti dotati di buona tecnica strumentale, che permette loro di trovarsi a proprio agio in qualsiasi momento, anche in quello più riflessivo.
Marco Grieco si cimenta in due minuti di pianoforte dedicando a Nelson Mandela “Madiba's Life”, un movimento vivace classicheggiante che conduce alla conclusiva “Future” cantata da Christina Booth.
Per un viaggio nel tempo serve una musica senza tempo, e quale se non il Progressive Rock?
I The Samurai Of Prog si dimostrano custodi moderni di questo tesoro inestimabile per l’anima. Da non perdere. MS 







Versione Inglese:


THE SAMURAI OF PROG (Featuring Marco Grieco) - The Time Machine
Seacrest Oy / Ma.Ra.Cash Records
Genre: Prog Rock / Symphonic Rock
Support: cd - 2024


Marco Bernard (Shuker bass) and Kimmo Pörsti (drums and percussion), a.k.a. The Samurai Of Prog, are a river in flood. Still hot off the release of “A Quiet Town (Featuring Marco Grieco)” also from 2024, a record as the group's ingrained style full of guests and lots of Prog DOC, which is already the turn of this splendid work entitled “The Time Machine (Featuring Marco Grieco)”. The story of The Samurai Of Prog (Marco Bernard's nickname) takes shape in 2009, and initially with Marco are Finnish drummer and sound engineer Kimmo Pörsti and U.S.-resident multi-instrumentalist/singer Steve Unruh. Together they made a dozen albums always with many important guests from the industry. Today, after eighteen studio albums behind them, The Samurai Of Prog is joined by Marco Grieco on keyboards, just as on the previous album.
I particularly want to emphasize the respect they have for those who buy the music, the care of the artwork here at the hands of Sebastiano Gentile, and of the cover by Michal Xaay Loranc, is at least manic.
The CD is accompanied in a three-panel hardback case by an exhaustive twelve-page booklet where you can enjoy not only the beautiful drawings, but also the descriptions of those playing in the project track by track, also the lyrics. The symphonic Prog proposed, is always full of keyboards, Moog synthesizers but also guitars, flutes and violins. This time the theme addressed for the concept is about time travel from the dawn of mankind. One can meet historical figures such as Leonardo da Vinci, Albert Einstein and Nelson Mandela. The album ends with a hopeful reflection on the future.
Extended is the list of musicians who lend their art to the final achievement, and I present them to you track by track beginning with the ten-minute title track.  A ticking clock marks the time of departure until the arrival of Maria Kovalenko's violin. Serge Tiagniryadno narrates the story backed by the mighty guitars of Tony Riveryman. The song as a Prog tradition, branches into multiple facets alternating reflective phases to emphatic moments where Giovanni Mazzotti's flute is icing on the cake.
The dawn of times is described in “Apes”, here the historic guitar of Roine Stolt (Kaipa, The Flower Kings, Transatlantic) gives us moments of real physical enjoyment. The song composed by Marco Grieco focuses on keyboards and is well arranged once again by violin and flute.
Epically melancholy “The Last Legionary” opened by Marc Papeghin's French horn. The story is sung by Bo-Anders Sandström. Nice trumpet solo by Balàzs Winkler for a full-fledged symphonic Prog.
“Painting Mona Lisa” features Daniel Fäldt on vocals and Roberto Bucci on guitar, in addition to the classic full lineup appreciated so far. The flute for a moment recalls the song “Bouree” by Jethro Tull, but what is striking are the instrumental variations. Definitely one of the most committed bangs of the record.
Einstein's “E=MC2” formula is narrated by an exceptional voice, that of Clive Nolan (Pendragon, Arena, Shadowland, etc.), while the guitar is entrusted to Marcel Singor, and it is symphonic Neo Prog. In this time travel we also go through the moon landing of “Moon”, an instrumental piece in which Peter Matuchniak's electric guitar makes an appearance. The tempo is high, so is the pacing. The musicians all have good instrumental technique, which allows them to be at ease at any time, even the most reflective.
Marco Grieco takes on two minutes of piano dedicating “Madiba's Life” to Nelson Mandela, a lively classical movement that leads to the concluding “Future” sung by Christina Booth.
Time travel requires timeless music, and what if not Progressive Rock?
The Samurai Of Prog prove to be modern custodians of this priceless treasure for the soul. Not to be missed. MS

 




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