GIANNI
VENTURI – Mantra Informatico (Of Voice And Men)
M.P. & Records / G.T.
Music Distribution
Genere: Sperimentale
Supporto: cd – 2018
L’universo
Venturi è un universo di poesie, suoni, riflessioni, constatazioni, grida,
ricerca…
L’universo
di Venturi è oggettivamente pericoloso perché fa pensare.
L’universo
di Venturi è in fase di continua espansione, come la materia che compone il
tutto, quindi in perfetta sintonia con le cose.
Venturi
è un narratore dei tempi, senza filtro, acido, duro, consapevole e diretto.
Negli anni ho imparato ad ascoltarlo e ad apprezzarlo in tutti i suoi progetti,
dai primordiali Altare Thotemico a Vuoto Pneumatico, Moloch, il risultato è
sempre poesia e riflessione. Nella fine del 2018 apre la collaborazione con
Vannuccio Zanella ed approda nella prestigiosa ed attenta G.T. Music. Il risultato
è “Mantra Informatico (Of Voice And Men)”, composto da tredici tasselli sonori.
Assieme a Gianni c’è il fido ed immancabile fratello Valerio Venturi al basso,
mentre il fonico programmatore di ritmiche ed arrangiamenti è Daniele Bagnoli.
Il libretto che accompagna il cd contiene foto e testi ed è ad opera di
Alessandro Corona.
Le
riflessioni nei confronti della società iniziano immediatamente su un ritmo
spezzato in “Distonia”, fra sussurri e grida. Il sunto è una sentenza glaciale,
“Nulla sono, nulla sarò”. Giochi e ricerca vocale accompagnano tutti i brani,
anche “Isole” in cui si parla di stranieri, il vagabondare nel nostro stesso
mondo, significativo lo stralcio “Ora vago con gambe molli alla ricerca dell’infelicità
sconosciuta…”.
Non
sfugge alle analisi di Venturi neppure il mondo
dell’informazione, argomento principe ed ispiratore dell’album, quel “Mantra
Informatico” che ci mette avanti ad un mondo nudo e freddo, dove un clic basta
per far sparire una notizia che non ci piace, “E tutto si acquieta”.
“Plastica
Lucente” è una vera poesia che oserei definire in maniera blasfema “giornalistica”,
in essa fotografie di parole e situazioni. Il ritmo qui si fa pulsante,
tuttavia la musica non è mai protagonista nelle opere di Venturi, ma un necessario
pennarello evidenziatore.
Il
concetto sullo straniero si fa ancor più rilevante in “Straniero Ovunque”,
mentre la melodia si piega al volere delle parole.
A
sottolineare il pensiero “Nulla sono, nulla sarò” giunge il brano “Assenza”
dove l’autore si sente “La pietra lapidaria non angolare, nel muto dialogare”. Una
visione pessimistica della vita societaria che molto spesso sa di inesorabile sentenza.
Eppure nella poesia di Venturi c’è anche spazio all’amore, ma un amore
ponderato, raccontato in maniera dettagliata per sensazioni ataviche che
raccontano di noi. Il velo di tristezza e crudezza è sempre posato sulle
parole. “Dolore Antico” spiega.
Chiuso
in un bozzolo inossidabile, Venturi cerca di proteggersi dalla massa di
cervelli spenti che vede attorno a se, uomini grigi “che sembrano umani in
divenire” ed aggiunge: “ La massa mi spaventa”, il “Nulla”.
Non
la passa liscia neppure la politica delle banche, ci pensa “Pensiero Portante”.
Si torna a parlare d’amore in “Dimmi Che
Mi Ami”, “Fa che duri la notte, reagisci colpo su colpo” perché si ha bisogno
di amare, in uno sfogo che comunque naviga nel dolore.
Si
analizza il razzismo in “La Visione Di Leonardo!”, traccia più dura dell’intero
“Mantra Informatico”, qui Venturi va a briglia sciolta, arrabbiato e duro come
non mai. Ce n’è per tutti!
Il
frangente più sperimentale del disco è “Iside”, poesia ed elettronica, un
connubio fra passato e presente davvero coinvolgente e toccante (ma anche
destabilizzante).
L’album
si chiude con “Mother”, voce/fonetica e ritmica in una sorta di world riveduta
e corretta. Nel brano sono ospiti Lucien Moreau (voce), Debora Longini
(elettronica) ed Emiliano Vemizzi (sax).
So
bene che la musica serve per distrarsi, per sfogarsi, cantare, o ballare, ma c’è
musica e musica, qui serve per riflettere. L’autore è un poeta del presente dal
quale oramai, annosamente, non posso più fare a meno di attingere alla sua
fonte, per capire in maniera distaccata dove stiamo andando e cosa stiamo
facendo. La sua visione delle cose è pessimistica, ma se in realtà si vanno ad
approfondire i concetti, non sono altro che cruda e sporca verità, piacciano o meno.
Che
il pessimista sia un ottimista informato con esperienza? Ecco il “Mantra Informatico”.
Venturi,
mi hai illuminato ancora una volta, grazie. MS
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