STRATOVARIUS
Di Massimo Salari
Si
fondano ad Helsinki nel 1984 con il nome iniziale Black Water grazie al
batterista e cantante Tuomo Lassila, il chitarrista Staffan Stråhlman e il
bassista John Vihervä. Agli esordi risultano essere ancora lontani i
riferimenti power metal, la band è piuttosto vicina al sound dei Black Sabbath
e in particolare a quello di Ozzy
Osbourne. Diversi i cambi di line up, sino all’arrivo importante di Timo
Tolkki, chitarrista e cantante influenzato dallo stile musicale di Ritchie
Blackmore. Nel 1987 la band registra il suo primo demo, contenente le tracce Future Shock, Fright Night e Night Screamer. Con
l’album FRIGHT NIGHT, i Stratovarius si fanno conoscere dal grande pubblico e
proprio grazie a questo partono per un importante tour mondiale. Subiscono
negli anni molti cambi di formazione e conoscono una crisi momentanea nel 2008, Tolkki se ne va e lascia la
chitarra a Matias Kupiainen. I loro
dischi sono sempre presi come punto di riferimento per il genere. La
formazione storica è composta da Timo Tolkki (chitarra), Timo Kotipelto (voce), Jens Johansson (tastiere), Jari
Kainulainen (basso) e Jörg Michael (batteria). Timo Tolkki è anche l'autore
della maggior parte delle musiche e dei testi.
II (1992 - Bluelight Records)
TWILIGHT TIME (1992 - Shark Records)
DREAMSPACE (1994 - T&T Records)
FOURTH DIMENSION (1995 - T&T Records)
EPISODE (1996 - T&T Records)
VISIONS (1997 - T&T Records)
DESTINY (1998 - T&T Records)
INFINITE (2000 - Nuclear Blast)
ELEMENTS PT.1 (2003 - Nuclear Blast)
ELEMENTS PT.2 (2003 - Nuclear Blast)
STRATOVARIUS (2005 - Sanctuary Records)
POLARIS (2009 – earMUSIC)
ELYSIUM (2011 – earMUSIC)
NEMESIS (2013 – earMUSIC)
ETERNAL (2015 – earMUSIC)
STRATOVARIUS - Visions
T&T
Genere: Power Metal
Supporto: cd - 1997
T&T
Genere: Power Metal
Supporto: cd - 1997
Il
genere Power Metal ricordo negli anni ’80 dicevano sia i critici musicali che i
media tv, avrebbe dovuto avere vita breve. Ed invece mai previsioni furono così
sbagliate, anche oggi nel 2020 ci sono proseliti e band nobili. Negli anni ’90
altro boom, con formazioni della Finlandia in prima linea, il genere
soprattutto si arricchisce di classicismi e di invidiabile tecnica strumentale,
basti pensare alla carriera di J.Y. Malmsteen, soprannominato il Paganini della
chitarra elettrica.
I
Stratovarius hanno una carriera invidiabile al riguardo, anche se negli anni al
proprio interno non sono mancati importanti screzi personali, soprattutto fra
il chitarrista Timo Tolkki ed il cantante Timo Kotipelto. Il carattere
particolare del chitarrista ed il suo esaurimento nervoso non ha di certo
giovato al quieto vivere della band, tuttavia ha portato ad una sana
competizione interna e disco dopo disco la qualità accresce, sino raggiungere
vette molto elevate con questo "Visions" nel 1997.
Almeno
tre i classici contenuti in questo album concept che narra la vita di
Nostradamus, The Kiss Of Judas, Black Diamond, e Paradise.
"Visions",
sesto album della carriera dei Stratovarius, raggiunge il quinto posto delle classifiche
finlandesi, mentre in Italia si piazza al numero ventisei, per un disco prettamente
metal è un risultato, specie da noi in Italia, ragguardevole. In
Finlandia riesce a raggiungere le 20.000 copie vendute, assegnandosi il disco
d’oro.
The Kiss Of Judas
ci spara addosso tanta carica Power, in riff granitici ma eleganti, così la
voce convince per estensione e modulazione. Il ritornello è quantomeno
contagioso in quelle coralità portate al successo da band analoghe come gli
Europe di The Final Countdown. Le
tastiere a modo di Mellotron esibiscono epicità.
Black Diamond
è aperto da un movimento barocco delle tastiere per poi lanciarsi un una sorta
di Speed Metal song. Importanti i brevi e fulminanti assolo di chitarra che si
passa la staffetta con le tastiere, la formula in questo genere è testata e
funziona.
Una
menzione a parte per la lenta Before The Winter,
elegante nella struttura e ben interpretata.
Un
disco godibile per la sua interezza, mai un momento di calo emotivo. MS
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