Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

sabato 26 giugno 2021

Time Haven Club

TIME HAVEN CLUB – Gathered At Dusk
M.P. & Records
Distribuzione: G.T. MUSIC
Genere: Neo Prog
Supporto: cd – 2021





Non finirò mai di stupirmi sulla quantità di band italiane che suonano Rock Progressivo di buona fattura. Questo poi accade in un momento in cui tanti critici o semplici affezionati all’ascolto si lamentano del decadimento della musica o addirittura si auto confinano negli anni ’70 pensando che il mondo sia terminato li. No, il Prog è sempre andato avanti, evolvendo con i tempi e gli avvenimenti, questo possa piacere o meno ai fans di vecchia data. Non è vero che la qualità è decaduta, diciamo che negli anni ’70 la lavagna era ancora molto da scrivere, decisamente più pulita, oggi resta difficile inventarsi un qualcosa di nuovo per stupire ulteriormente.
Ma se andiamo ad analizzare, c’è necessariamente sempre il bisogno di eccellere o a volte basta realizzare semplicemente buona musica? La società di oggi ci insegna che basta poco per stare bene, è un mordi e fuggi che tuttavia non si addice al Progressive Rock che invece per antonomasia necessita di attenti ascolti. Potrei portare migliaia di esempi di Prog orecchiabile e non sperimentale, quello che alla fine ti fa canticchiare anche quando il brano è finito, in parole povere grazie a Dio nella musica c’è veramente di tutto e per tutti, dal complesso al semplice. Il Prog si è adeguato anche a questo.
Time Haven Club è un posto magico, dove fermarsi a riflettere è d’obbligo, questo è il significato del nome attribuitogli dalla band estrapolandolo da un racconto fantasy mai completato da Enzo “Jester” Somma  e Marcello Romeo. Qui il tempo è rappresentato da un vecchio con un grande cappello in testa. Il gruppo, si forma nel 2015 dalle ceneri della band Golconda (anche se negli anni ’90 vede già fare i primi passi) ed oggi è composto da Enzo Somma (chitarra, voce), Marcello Romeo (basso), Salvo Savatteri (chitarra), Gino Asero (tastiere) e Concetto Santonocito (batteria). Con loro le voci femminili nel disco sono di Valeria Ronsisvalle e Chiara Monaco. La band catanese compone negli anni materiale proprio, ma è solo nel 2017 che debutta con l’ep “Despite All This Darkness”, disco accolto molto bene sia dal pubblico che dalla critica. Nella propria musica i Time Haven Club mettono in pratica il sapere estrapolato dai gusti personali di ogni singolo componente, ecco l’imbatterci dunque in sonorità Pink Floyd oppure in quelle Genesis passando per Marillion, Mike Oldfield, Iron Maiden, Dream Theater e musica classica.
I testi trattati in “Gathered At Dusk” sono cantati in lingua inglese e parlano di battaglie introspettive contro i propri demoni, per raggiungere nel finale una rinascita dettata dalla nuova consapevolezza, tutto ciò suddiviso in otto tracce di medio e lunga durata come il Progressive Rock richiede.
I più arguti di voi e seguaci di questo genere già avranno dedotto viste le influenze musicali che variano dal Prog allo psichedelia e all’Hard Rock, alcune affinità con gruppi Neo Prog importanti come Pendragon ed Arena, in effetti all’ascolto le somiglianze che affiorano sono numerose. Veniamo dunque ai brani, il disco si apre con “Black Dot”,  il basso apre le porte dell’ascolto accompagnandoci dentro il muro sonoro dimostrante una band coesa e perfettamente oliata in ogni reparto. La voce di Enzo “Jester” Somma è romanziera degli eventi, duttile e malleabile a seconda delle esigenze del caso. In poco più di nove minuti si espongono tutte le caratteristiche sonore che il gruppo possiede e sono davvero molteplici. Ovviamente all’interno coesistono cambi di ritmo il tutto a favore della fluidità dell’ascolto. Le tastiere trascinano la band nel mondo Neo Prog a tutti gli effetti, in più personalmente gradisco molto l’assolo di chitarra e lo dico perché oggi sempre di più questo aspetto viene tralasciato da molti musicisti ed è un vero peccato perché qualifica il pezzo, è la classica ciliegina sulla torta per far si che ci sia un elemento in più da ricordare a fine ascolto.
“Dance Of Krample” ha un alone che si sposta sopra gli anni ’80 quando il Prog con insistenza e parsimonia tenta la strada della resurrezione. Ritmo sostenuto e come si dice in gergo calcistico “palla lunga e pedalare”. La prima mini suite di dodici minuti si intitola “Despite All This Darkness” proprio tratta dal loro ep, una gemma sonora che spazia in ogni lato della musica ed è impreziosita da un assolo di chitarra in pieno stile Pink Floyd.
Un tappeto di tastiere introduce “Untold Memories”, un mid tempo più scuro di quanto ascoltato sino ad ora, anche se nell’assolo di chitarra e successivamente in quello dei tasti d’avorio si può godere di squarci di sole.
Vengo ora al brano che ho apprezzato maggiormente, “Seas Of Prayer”, qui davvero in quasi sette minuti è racchiusa l’intera anima della band. La cadenza massiccia del sound in una sorta di caracollare motorio porta l’ascolto in ambienti Hard e psichedelici oltre che Neo Prog (chi ha detto Pendragon?).
Un piano apre “Almost Me”, canzone di cinque minuti e quindi più breve dell’intero album. Qui si può godere della voce di Valeria Ronsisvalle e di Chiara Monaco. All’ascolto mi ritornano in mente alcune ballate dei Queensryche e scusate se dico poco. Il ritmo ritorna a salire con “The White Page”, altro abito che cade a pennello in stile Time Haven Club mentre il disco si conclude con la seconda mini suite intitolata ”Gathered At Dusk”, altra vetrina per le doti tecniche della band, queste  però ci tengo a sottolinearlo, sono al servizio della melodia e non viceversa.
Questa volta voglio chiudere la recensione con le parole della band scritte all’interno del disco, esse sono migliori di quanto io possa dire:
 
La musica per noi è un traguardo lontano.
Le nostre teste pulsano doloranti fino a quando
Dal caos arriva la creazione,
pur sapendo che tutto andrà perduto.
Ma i fardelli diventano lievi.
Le chitarre sono asce, i tamburi
Sono cuori che pompano sangue,
i tasti d’avorio, fieri alfieri del libero arbitrio,
le voci, gole che urlano “Sono vivo”.
Restateci accanto, affinché questo non sia una “Vigilia della fine”,
vi ripagheremo, il tempo sarà clemente.
Esiliati, nel rifugio del tempo,
ritorneremo e ci incontreremo al crepuscolo. Ancora una volta”
 
E’ proprio così. Complimenti per l’esordio ufficiale ed ora resto in attesa di nuovi passi che sono sicuro porteranno in altri sentieri. Potere della musica dei Time Haven Club. MS
 





Il disco si può acquistare su G.T.MUSIC Distribution: https://www.gtmusic.it/it/compact-disc/4289-time-haven-club-gathered-at-dusk-cd-8001902100944.html

Nessun commento:

Posta un commento