Metamorphosis
METAMORPHOSIS
– I’m Not A Hero
Progressive
Promotion Records
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2021
La
Svizzera ha una bellissima tradizione di ottime band dedite al Rock
Progressivo, la lista sarebbe molto lunga però mi soffermerei semplicemente al
Neo Prog, quello più vicino ai nostri tempi, qui esistono ottimi esecutori a
partire dai “marillioniani” Deyss ai Clepsydra, Cosmos e Shakary per fare
alcuni nomi.
Il
connubio Rock sinfonico e psichedelico porta ad alti risultati, quando i Genesis
si sposano con i Pink Floyd le emozioni sono davvero importanti. Bisogna
ascoltare con attenzione per poter entrare in questo mondo sonoro dalle mille
sfaccettature, come amo spesso dire qui siamo in presenza di musica da
ascoltare e non da sentire. I tempi
comunque cambiano, così le influenze e gli innesti che si danno staffetta di momento in momento,
la tecnologia avanza ed i suoni si migliorano, la cura per certi particolari è
scrupolosa, raramente lasciata al caso o alla superficialità. C’è anche un
fattore molto importante, fra il Neo Prog e il Prog odierno c’è un passaggio
che ha lasciato un segno indelebile, quello dei Porcupine Tree di Steven
Wislon. Fanno da spartiacque fra coloro che restano avvinghiati al passato e quelli
che amano sentire nuove sonorità, pur sempre rimanendo nei paraggi del genere.
Nella musica della band Svizzera dunque ci sono frangenti psichedelici ma
trattati con i guanti, non lasciati abbandonati a se stessi
nell’improvvisazione, piuttosto invece riguardosi della formula canzone.
I
Metamorphosis con “I’m Not A Hero” giungono al sesto album in studio, e
sembrano già molto lontani i tempi del buon debutto intitolato “After All These
Years” nel 2002. Oggi il gruppo è un trio composto da Jean-Pierre Schenk (voce, tastiere), Olivier
Guenat (chitarre, basso) e Alain Widmer
(batteria). “I’m Not A Hero” è formato da nove canzoni per una durata totale di
cinquantasei minuti.
“Dark
World” inizia fra interventi di elettronica e classica cavalcata chitarristica,
voci filtrate, insomma quello che la band di Wilson ha spesso elargito negli
anni. E la componente Prog? Tranquilli, il Mellotron appare improvvisamente e
ci prende a schiaffi, soprattutto nel sopraggiungere della ritmica e della chitarra
elettrica. Magniloquenza.
Congiunta
arriva la title track “I’m Not A Hero”, il suono si erge nuovamente, sembra che
il trio mostri i muscoli nel tentativo di dire si, siamo in tre ma sentite che
cosa facciamo. E a proposito di Porcupine Tree, ecco che anche le
argomentazioni si sposano alla causa, il titolo “Little Stars Desintegrate” se
non dice tutto, dice molto. Il cantato richiama la cadenza “Pinkfloydiana”
mentre le chitarre si induriscono sino ad arrivare al confine del Metal
Progressive.
Vetrina
per la chitarra elettrica ed il basso è “When Life Starts Again”, strumentale
spazioso ed etereo proveniente dal passato ma suonato con le caratteristiche
dei nostri tempi. Uno dei momenti più belli dell’intero album. “More Is Less”
scivola nel cuore di chi è portato ad ascoltare questo genere sonoro. “I Will
Leave Tonight” è il motivo più sinfonico ed anche il mio preferito, qui molta
storia passata arricchita di personalità sfoggiata con sicurezza e naturalezza.
Passaggio nel Neo Prog con “Leftovers”, mi ritornano in mente i Chandelier e lo dico solo per chi li conosce. Sale il
ritmo in “So Now What”, canzone destabilizzante (amo questo atteggiamento) che
inizia con un ritmo da discoteca per poi sbattere nel muro delle chitarre
distorte. Il tutto poi converge nel Pop, semplice musica da cantare, un vero
divertimento per le orecchie. A chiudere “So Hard's The Road” con un atteggiamento fra lo psichedelico ed il
romantico.
Chi
lo ha detto che per volare servono le ali? Qualche volta basta chiudere gli
occhi ed alzare il volume, magari perché no, ascoltando un disco dei
Metamorphosis. MS
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